Mercoledì 5 Febbraio 2025
REDAZIONE ESTERI

‘Gaza americana’: i retroscena e le indiscrezioni su come è nato il piano (“folle”) di Trump

Il progetto “Riviera del Medio Oriente” ha colto tutti di sorpresa. Axios: l’ha presentato perché è arrivato alla conclusione che nessuno aveva idee nuove sulla Striscia. Il Wall Street Journal: solo il cerchio magico era stato informato in anticipo

New York, 5 febbraio 2025 - La presa di controllo di Gaza da parte degli Stati Uniti per sviluppare un enorme piano immobiliare, per trasformare la Striscia nella ‘Riviera del Medio Oriente’ è un'idea del presidente: ci ha pensato per almeno gli ultimi due mesi e ha presentato il piano perché è arrivato alla conclusione che nessuno aveva idee nuove su Gaza. Questa la ricostruzione fornita da Axios, che cita una fonte vicina a Trump.

Il Wall Street Journal, citando fonti dell'amministrazione che si occupano di Medio Oriente, riferisce inoltre che solo il cerchio magico di Trump era stato informato in anticipo sul piano per svuotare dai palestinesi Gaza. L'idea di inserire anche Gaza nell'ormai lunga lista degli obiettivi della politica espansionistica di Trump è emersa – riferisce invece il Wsj – negli ultimi giorni durante i preparativi per l'incontro con Netanyahu.

Il presidente americano Donald Trump (Ansa)
Il presidente americano Donald Trump (Ansa)

Secondo il giornale conservatore, la proposta di Trump ha colto di sorpresa anche alcuni dei più ardenti e influenti sostenitori della comunità ebraica. Il Wsj cita un finanziatore di Trump, grande sostenitore di Israele, che bolla come "folle" l'idea lanciata del presidente per il quale da anni raccoglie fondi, mettendo in dubbio la possibilità che un piano del genere possa essere applicato, considerato l'enorme numero di variabili sconosciute.

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Intanto arrivano i no dell'Europa, con gli stop di Londra, Parigi e Berlino. “I palestinesi devono poter vivere e prosperare a Gaza e in Cisgiordania”, dice il ministro degli Esteri britannico David Lammy. “L'avvenire di Gaza passa per un futuro stato palestinese e non dal controllo di un Paese terzo”, si legge in una nota del Quai d'Orsay. “La Striscia di Gaza appartiene ai palestinesi. Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est sono la base del futuro Stato palestinese”, sottolinea la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock.

"Io ho detto qual è la posizione italiana, poi vedremo quando ci saranno delle proposte concrete, noi siamo per due popoli due Stati, ho detto che siamo addirittura pronti a inviare militari italiani per una missione di riunificazione di Gaza con la Cisgiordania. Il governo non ha cambiato idea", ha detto il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani.

Esulta invece l'estrema destra israeliana. “Il piano di Trump è la vera risposta al 7 ottobre, ora lavoreremo per seppellire definitivamente la pericolosa idea di uno Stato palestinese”, afferma il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich.