Gaza City, 28 ottobre 2023 – La chiamano la “metropolitana” di Gaza. 500 chilometri di un’intricata e fitta rete di articolazioni sotterranee: in totale le forze di difesa israeliane (Idf) stimano la presenza di 1000-1300 tunnel che offrono un riparo e una copertura militare ad Hamas. Il labirinto sotterraneo è stato recentemente descritto da Yocheved Lifshitz, la donna israeliana di 85 anni presa in ostaggio e poi rilasciata dai miliziani, come una “ragnatela” di tunnel in cui è stata trasportata dopo essere stata strappata via al suo kibbutz.
Come sono nati i tunnel
Con entrate vicino a edifici civili, case e scuole, i cunicoli sono apparsi molto prima che la milizia palestinese prendesse il potere nella Striscia dopo la guerra intestina con Al-Fatah, terminata nel 2007.
I tunnel transfrontalieri, infatti, nascono nel 1980 per il contrabbando tra Gaza ed Egitto. Il primo fu scoperto nel 1983.
Con la caduta dei Fratelli musulmani molti sono stati chiusi o destinati ad altro, ma sono comunque oltre mille, dichiarava la milizia qualche anno fa.
Dopo la presa della Striscia da parte di Hamas, e il conseguente rafforzamento dello stato d'assedio israeliano, le gallerie sono raddoppiate poiché considerate strumento fondamentale per la milizia, soprattutto per il braccio militare delle brigate al Qassam.
Come sono fatti
I tunnel sono alti 2 metri e larghi 1-1.5 metri. Profondi fino a 45 metri, anche se secondo alcuni commentatori possono arrivare ancora più in basso. In diversi tratti sono così larghi da far passare anche asini e motociclette e alcuni hanno binari su cui scorrono carrelli per trasportare merci e armi.
Poco più di dieci anni fa Israele ne scoprì uno che da Gaza arrivava nel suo territorio percorrendo un tragitto di circa 2,5 chilometri sotto 20 metri di terra.
A cosa servono
La “metropolitana” consente le comunicazioni da una parte all'altra di Gaza e funziona come deposito di viveri e armi, grazie alla capacità di chi le ha costruite, spesso usando il cemento armato. Ma soprattutto la rete permette di fare incursioni nel territorio dello Stato ebraico e
di piazzare esplosivi sotto le posizioni israeliane.
Esemplare il rapimento del soldato israeliano Gilad Shalit, poi rilasciato in uno scambio di prigionieri, che era stato catturato nel 2006 dopo che i militanti palestinesi entrarono a Israele vicino al valico di frontiera di Kerem Shalom.
Scorte per mesi
C’è una vita là sotto dove Hamas ha accumulato scorte, compresi cibo e carburante di cui arrivati a questa fase del conflitto ha disperatamente bisogno. Si legge sul New York Times che i miliziani palestinesi hanno creato depositi con tutto il necessario per una lotta prolungata. E adesso possiede centinaia di migliaia di litri di carburante per veicoli e razzi, depositi di munizioni, esplosivi e materiali per produrne, oltre a scorte di cibo, acqua e medicine.
Un alto funzionario libanese ha riferito che “Hamas ha abbastanza scorte per continuare a combattere per tre o quattro mesi senza dover ricorrere a rifornimenti”. Uno dei quattro ostaggi israeliani rilasciati da Hamas ha riferito che ai prigionieri venivano fornite medicine, shampoo e prodotti per l'igiene femminile.
Operazioni per scardinare le difese sotterranee: ieri e oggi
Nel 2014 l'operazione israeliana Margine di protezione fu lanciata anche per scardinare le difese sotterranee di Hamas, molti soldati delle Forze di difesa israeliane (Idf) morirono nel tentativo.
Nel 2021 nel corso dell'operazione israeliana “Guardiano delle Mura”, Yahya Sinwar, leader della milizia a Gaza e ricercato numero uno, spiegò che “l’estensione dei tunnel nella Striscia supera i 500 km”.
La Striscia di Gaza ha una superficie di 365 chilometri quadrati, ciò significherebbe che il sistema di tunnel copre la maggior parte dell’enclave. Nel 2021 l’Idf annunciò di aver distrutto oltre 100 km di tunnel. Affermazione smentita da Sinwar.
Oggi le Idf bombardano la Striscia nel tentativo di neutralizzarle, anche se non mancano le incursioni terrestri. Per individuare la rete spesso non bastano i radar, ma servono ricognizioni aree. Così le forze israeliane avrebbero scovato il comando centrale dell'organizzazione sotto l’ospedale Shifa, il principale di Gaza City e il più grande della Striscia, che le Idf sostengono venga usato da Hamas per nascondersi e usare i civili come scudo umano. Una “menzogna”, ha sconfessato la milizia.
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