Roma, 16 marzo 2024 – La minaccia di una vasta offensiva a Rafah incombe su una manciata di chilometri dove si contano circa un milione e mezzo di sfollati palestinesi. L’annuncio è arrivato ieri: il premier israeliano Netanyahu ha approvato i piani di attacco per l’enclave all’estremo sud della Striscia. Houthi e Hamas si sono incontrati e sembrerebbero intenzionati a "espandere il confronto e accerchiare Israele” in caso di attacco contro l’enclave. Sul fronte diplomatico, dopo l’ennesimo nulla di fatto, domani riprenderanno i colloqui di Doha per trovare una quadra su tregua/scambio ostaggi-prigionieri.
Tuttavia, nella Striscia non si smette di morire. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa almeno 80 palestinesi sono stati uccisi in 24 ore. Decine i feriti, in gran parte donne e bambini che si trovavano in edifici residenziali.
Non solo le bombe, ma a Gaza si combatte anche contro la fame e la sete. Secondo l’Unicef "Il 31% dei bambini sotto i 2 anni nel nord della Striscia di Gaza soffre di malnutrizione acuta, un aumento sconcertante rispetto al 15,6% di gennaio”. Sono terminate le operazioni di scarico di quasi 200 tonnellate di aiuti al molo temporaneo, voluto dagli Usa, e allestito per la distribuzione degli aiuti a Gaza.
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Residenti palestinesi di Gaza hanno denunciato che un raid israeliano effettuato a Nuseirat durante la prima sera di Ramadan ha centrato l'edificio dove alloggiavano, uccidendo 36 membri di una stessa famiglia. A parlare ai giornalisti alcuni dei sopravvissuti al raid. Tra le vittime ci sarebbero anche bambini. Il ministero della Sanità controllato da Hamas ha fornito lo stesso bilancio delle vittime, mentre l'esercito israeliano ha reso noto che sta indagando sull'accaduto.
I ribelli yemeniti Houthi, sostenuti dall`Iran, hanno confermato di aver discusso di "espandere il confronto e accerchiare" Israele in un incontro in Libano con Hamas e altri gruppi estremisti palestinesi. Lo ha dichiarato ad Afp un funzionario Houthi. All'incontro della scorsa settimana a Beirut hanno partecipato rappresentanti di Hamas, della Jihad islamica e del Fronte popolare per la liberazione della Palestina: si è discusso dei "meccanismi per coordinare le loro azioni di resistenza" per la "prossima fase" della guerra a Gaza.
Ella Emhoff, la figliastra della vicepresidente Kamala Harris, sta raccogliendo fondi per l'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi anche se gli Stati Uniti hanno tagliato i fondi all'Unrwa per il presunto ruolo di alcuni dei suoi dipendenti nell'attacco a Israele del 7 ottobre. Lo riporta il New York Post ricordando che la Second Daughter già nei mesi scorsi aveva partecipato a una raccolta fondi per i bambini di Gaza.
I negoziati indiretti per una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi potrebbero riprendere domani pomeriggio a Doha in Qatar. Lo hanno fatto sapere fonti egiziani citate dai media israeliani secondo cui si protrarranno fino a lunedì. Se confermato, sarà il primo riavvio dei negoziati bloccatisi prima dell'entrata del mese di Ramadan. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, pur definendo "infondate" le ultime richieste di Hamas, ha deciso di inviare una delegazione a Doha. L'obiettivo dei mediatori - Usa, Egitto e Qatar - è di arrivare ad una tregua di 6 settimane; Hamas ha proposto un accordo in 3 fasi.
Pochi giorni fa c'è stato un incontro tra rappresentanti di fazioni palestinesi, anche di Hamas, e gli Houthi dello Yemen. Si sono visti per "coordinare" le "azioni". Lo ha riferito il canale Al Mayadeen, citando fonti anonime secondo cui gli Houthi hanno assicurato a esponenti di Hamas, Jihad Islamica e Fronte popolare per la liberazione della Palestina proseguiranno gli attacchi nel Mar Rosso. Il luogo dell'incontro non è stato rivelato. Secondo le fonti, i colloqui rientrano nei preparativi per una possibile escalation del conflitto durante il mese di Ramadan, appena iniziato, e in vista di una possibile offensiva di terra israeliana a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.
Sono morti almeno 80 civili, la maggior parte dei quali donne e bambini, vittime degli attacchi aerei israeliani nelle ultime 24 ore a Gaza: almeno a sentire le fonti mediche e locali che hanno parlato all'agenzia palestinese Wafa. Per parte sua l'esercito israeliano sostiene di aver ucciso una trentina di miliziani di Hamas nella Striscia.
"Il 31% dei bambini sotto i 2 anni nel nord della Striscia di Gaza soffre di malnutrizione acuta, un aumento sconcertante rispetto al 15,6% (di gennaio). La malnutrizione si sta diffondendo rapidamente e sta raggiungendo livelli devastanti a causa degli impatti di vasta portata della guerra e delle continue restrizioni alla fornitura di aiuti", così il profilo X dell`UNICEF MENA/Medio Oriente e Nord Africa. Secondo le notizie, almeno 23 bambini nel nord della Striscia di Gaza sono morti per malnutrizione e disidratazione nelle ultime settimane, andando ad aggiungersi al crescente numero di bambini uccisi nella Striscia durante il conflitto in corso - circa 13.450 secondo quanto riportato dal Ministero della Salute palestinese.
L'Ong americana World Central Kitchen ha dichiarato di aver terminato le operazioni di scarico delle quasi 200 tonnellate di aiuti alimentari per la popolazione della Striscia di Gaza, approdato ieri via nave da Cipro al molo provvisorio vicino a Gaza City. "Tutto il carico è stato scaricato e viene preparato per la distribuzione a Gaza", ha scritto Wck in una nota. "Questo carico include casse di prodotti in scatola, inclusi fagioli, carote, tonno, ceci, mais, riso, farina, olio e sale. Un secondo carico includerà anche le gru per assistere la distribuzione", scrive World Central Kitchen, che non dà informazioni sul secondo carico.