Roma, 6 aprile 2024 – Guerra in Medio Oriente, i media Usa rilanciano l’ipotesi di un attacco “imminente” dell’Iran a Israele. “Gli Stati Uniti sono in stato di massima allerta e si stanno preparando attivamente per un attacco ‘significativo’ entro la prossima settimana da parte dell’Iran in risposta all’attacco israeliano di lunedì a Damasco che ha ucciso alti comandanti iraniani”. Ad affermarlo alla Cnn è un alto funzionario dell’amministrazione statunitense. E mentre l’Idf ha fatto sapere di aver recuperato il corpo di un ostaggio ucciso a Gaza, la notizia sull’Iran viene rilanciata anche dal New York Times.
Alti funzionari Usa attualmente ritengono che un attacco da parte dell’Iran sia “inevitabile”, un’opinione condivisa dalle loro controparti israeliane, ha detto il funzionario. I due governi stanno lavorando alacremente per essere pronti nel caso poiché, sottolinea la ‘Cnn’, prevedono che l’attacco dell’Iran potrebbe prendere di mira sia statunitensi che israeliani.
Un imminente attacco iraniano è stato uno dei principali argomenti di discussione nella telefonata del presidente degli Stati uniti Joe Biden con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu giovedì.
Negli Usa torna di grande attualità la richiesta di fermare gli aiuti militari a Israele: Nancy Pelosi, ex speaker dem, ha firmato una lettera con altri 37 deputati.
Guerra Israele-Gaza, le news in diretta
Questa sera un auto non si è fermata e ha investito i dimostranti antigovernativi a Tel Aviv ferendo in modo non grave tre persone. L'autista non si è fermato ed è stato successivamente bloccato dalla polizia ed arrestato, riporta il Times of Israel.
Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz e cinque famiglie degli ostaggi saranno domani in Italia per una visita diplomatica, scrive Ynet. L'obiettivo del viaggio è "convincere gli italiani a ritirare la loro opposizione all'operazione a Rafah, bloccare le richieste di cessate il fuoco unilaterale nell'Unione europea e aumentare la pressione sul Libano: l'obiettivo della delegazione è anche quello di mantenere la legittimità israeliana nel continuare i combattimenti e promuovere la questione dei rapiti".
Una marea umana di 100mila gli israeliani oggi è scasa in piazza a Tel Aviv per chiedere il rilascio degli ostaggi, le dimissioni del governo di Benjamin Netanyahu e nuove elezioni. La mobilitazione antigovernativa si è svolta in altre 50 località in tutto Israele, in occasione del sesto mese dagli attacchi del 7 ottobre e l'inizio della guerra a Gaza.
In una dichiarazione che commemora il sei mesi anniversario del massacro di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele, il presidente Isaac Herzog afferma che Israele è obbligato "a fare tutto, in modo creativo, persistente e con determinazione", in suo potere per garantire il rilascio degli ostaggi ancora detenuti a Gaza, scrive il Times of Israel.
Con un post su X l'aeronautica militare israeliana ha rivendicato un raid con cacciabombardieri contro diverse infrastrutture terroristiche di Hezbollah nelle aree di Aita al-Shaab, Kfar Arnon e Tir Harfa, nel sud del Libano. Secondo Arab news sono stati uccisi otto miliziani tra membri di Hezbollah e del movimento Amal.
Israele"
Nancy Pelosi si unisce alla richiesta di decine di esponenti della sinistra dem che chiedono all’amministrazione Biden di fermare il trasferimento di armi ad Israele dopo il raid in cui sono stati uccisi sette operatori umanitari a Gaza. “Alla luce del recente raid contro i cooperanti e al continuo peggiorare della crisi umanitario, crediamo che sia ingiustificabile approvare questo trasferimento di armi”, si legge nella lettera firmata dall’ex speaker democratica e da altri 37 deputati. La lettera, che segna un significativo allontanamento della tradizionale politica filoisraeliana dei democratici, fa riferimento al recente ok dato dal dipartimento di Stato a circa 2mila bombe e nuovi caccia destinati ad Israele, il cui invio era stato già autorizzato dal Congresso.
Sette bambini sono rimasti uccisi nell’esplosione di un ordigno nelle campagne di Daraa, nel sud della Siria, vicino alle frontiere con la Giordania, il Libano e Israele. Lo riferiscono i media statali citati da Al Arabia.
Le Forze di difesa israeliane hanno sferrato raid contro postazioni Hezbollah nelle regioni di Ayta ash-Shab, Arnoun e Tayr Harfa, nel Libano meridionale, mentre proseguono gli attacchi di Hezbollah contro il nord di Israele. A darne notizia è il Times of Israel citando l’Idf. I militari hanno anche colpito aree nei pressi di Aalma ash-Shab con il fuoco dell’artiglieria per rimuovere “elementi che rappresentavano una minaccia”.
Alcune esplosioni nelle vicinanze della capitale siriana Damasco vengono riferite con un post su X da Arab news. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, la difesa aerea siriana ha colpito due obiettivi a sud di Damasco.
Le Forze di Difesa israeliane ritengono che Elad Katzir - l’ostaggio il cui corpo senza vita è stato recuperato la notte scorsa a Khan Yunis - sia stato ucciso dai suoi rapitori a metà gennaio, non molto tempo dopo che la Jihad islamica palestinese ha pubblicato un secondo video che lo ritraeva in cattività. Katzir è stato poi sepolto nel campo profughi di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Le informazioni sulla tomba sono state ottenute circa una settimana fa, e la conferma definitiva del luogo è arrivata ieri sera. Nel giro di poche ore, le truppe delle unità di commando Maglan ed Egoz hanno raggiunto il sito, hanno prelevato il corpo e lo hanno riportato in Israele per l’identificazione. Non ci sono stati feriti durante l’operazione e non ci sono stati scontri sul luogo della tomba, ma solo nell’area circostante.
Un alto responsabile della sicurezza interna di Hamas, Akram Abd al-Rahman Husein Salama, è stato ucciso mercoledì in un raid israeliano: è quanto riporta il Times of Israel, citando fonti dell’Idf. Secondo l’Idf Salama “era coinvolto nella pianificazione ed esecuzione di numerosi attentati sia nella Striscia di Gaza che in Israele”.
Il corpo di Elad Katzir (47 anni), un ostaggio rapito lo scorso 7 ottobre dalla Jihad islamica nel kibbutz di Nir Oz, è stato recuperato dall’esercito israeliano in un’operazione nella Striscia e riportato in Israele. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che le spoglie di Katzir - "ucciso in cattività dalla Jihad islamica" - sono state recuperate dai soldati la scorsa notte a Khan Yunis, nel sud della Striscia, dopo essere state «localizzate sulla base di intelligence dell’Idf e dello Shin Bet". Katzir fu rapito insieme alla madre Hanna, poi liberata lo scorso 24 novembre. Il padre Avraham fu ucciso nel kibbutz.
La risposta iraniana all’uccisione di sette membri dei Guardiani della Rivoluzione a Damasco “verrà condotta nel momento appropriato, con la necessaria precisione e con il maggior danno possibile”: lo ha dichiarato il capo di stato maggiore delle forze armate di Teheran, generale Mohammad Bagheri. Il “nemico si pentirà” di aver portato a termine l’incursione, ha concluso Bagheri, le cui dichiarazioni sono state riportate dall’agenzia di stampa France Press.
In un discorso tenuto ieri a Beirut il leader delle milizie sciite libanesi di Hezbollah, Hassan Nasrallah, aveva definito “inevitabile” la ritorsione iraniana nei confronti di Israele dopo l’attacco al consolato di Damasco. Per Nasrallah il raid israeliano - che ha causato la morte di due generali dei Guardiani della Rivoluzione (pasdaran) iraniani - è stato “un punto di svolta del conflitto”.
L’Australia pensa che Israele non abbia ancora colto la gravità di quanto accaduto a Gaza con la morte degli operatori umanitari di WCK e chiede a Israele di agire contro i responsabili dell’attacco che l’ha provocata. Fra le sette vittime c’era anche un cittadino australiano, Zomi Frankcom. Secondo quanto riporta il Guardian, la notte scorsa la ministra degli Esteri australiana Penny Wong e il vice primo ministro Richard Marles hanno appena inviato una richiesta in tal senso al governo israeliano: il primo resoconto delle indagini dell’esercito israeliano sull’accaduto non hanno infatti soddisfatto le aspettative del governo di Canberra. “E’ necessario intraprendere azioni adeguate contro le persone responsabili di questi tragici eventi - ha spiegato Wong -. E’ necessaria un’azione chiara e pratica per garantire che questa tragedia non si ripeta mai”. “Nella nostra lettera, abbiamo anche espresso preoccupazione a nome del Paese riguardo al fatto che le risposte iniziali di Israele suggeriscono che il governo israeliano non abbia ancora colto la gravità della morte di sette operatori umanitari”.
L’Iran ha posto tutte le sue forze armate "in massima allerta" dopo aver preso la decisione di "rispondere direttamente" a Israele per l’attacco del primo aprile a Damasco "per creare deterrenza". Lo riferisce il New York Times, citando due funzionari iraniani che hanno richiesto l’anonimato.
Il fuoco dell’artiglieria israeliana ha colpito case vicino a Gaza City, compresi i quartieri di Zeitoun, Sabra, Tal al-Hawa e Sheikh Ajlin, uccidendo almeno tre persone e ferendone 10, secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa. I bombardamenti israeliani hanno colpito anche case in numerose aree del centro di Gaza, causando più feriti nei quartieri di Mughraqa, Zahra e vicino al campo di Nuseirat, ha detto Wafa.
Teheran "ha avvertito in un messaggio scritto la leadership americana di non lasciarsi trascinare nella trappola tesa dal premier israeliano Benjamin Netanyahu", che potrebbe provocare un conflitto diretto tra Stati Uniti e Iran: lo ha scritto ieri sera su X il vice capo dell’ufficio presidenziale iraniano, Mohammad Jamshidi. Il messaggio sottolineava: "State lontani (da Israele, ndr), così non vi farete del male", ha proseguito Jamshidi, aggiungendo: "In risposta, gli Stati Uniti hanno chiesto a Teheran di non prendere di mira le strutture americane". La lettera è arrivata dopo che Israele ha attaccato lunedì l’annesso consolare dell’ Iran a Damasco, uccidendo sette membri delle Guardie Rivoluzionarie. L’Iran ha accusato gli Stati Uniti di aver avuto un ruolo nell’attacco attraverso il loro sostegno a Israele. Accusa negata da Washington.