Venerdì 15 Novembre 2024

Obama a Israele: tregua incondizionata. Scuola bombardata, "nessuna vittima"

L'organizzazione palestinese chiede la rimozione del blocco della Striscia. Le vittime ammontano a oltre 1000. E la tensione resta alta.

L'esplosione di un tunnel durante un raid aereo israeliano (Ansa)

L'esplosione di un tunnel durante un raid aereo israeliano (Ansa)

Tel Aviv, 27 luglio 2014 - Nuovo colloquio telefonico questa sera tra il presidente degli Usa, Barack Obama, e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Obama ha espresso al premier di Israele la necessità di un immediato e incondizionato cessate il fuoco che permetterebbe ai civili israeliani e palestinesi di tornare alla normalità. Durante il colloquio, Obama ha comunicato a Netanyahu che gli Stati Uniti sono sempre più preoccupati per il crescente numero di morti civili nella guerra di Gaza, che dura ormai da oltre due settimane.  Nella nota diffusa dalla Casa Bianca si legge che Obama ha anche ribadito che Israele ha il diritto di difendersi e ha condannato gli attacchi di razzi da parte di Hamas. Quindi, per il presidente Usa, una pace duratura richiederà una demilitarizzazione di Gaza e lo smantellamento dei gruppi terroristici.

OK ALLA TREGUA - Hamas ci ripensa e accetta una tregua umanitaria di 24 ore. Ma poche ore dopo il premier israeliano Benjamin Netanyahu accusa: "La stanno già violando la tregua". Era stato un portavoce dell'organizzazione ad annunciare:  ''In risposta all'intervento dell'Onu e considerando la situazione del nostro popolo e in occasione della festa di Eid, è stato concordato tra le fazioni della resistenza di accettare - ha detto il portavoce citato anche dai media israeliani - una calma umanitaria di 24 ore a partire dalle 14 (le 13, ora italiana, ndr)  di domenicai''.

La tregua è frutto di una nuova proposta dell'inviato delle Nazioni Unite per il processo di pace mediorientale, Robert Serry.  Intanto Tel Aviv ha comunque sospeso i raid aerei, mentre prosegue la demolizione dei tunnel palestinesi scavati sotto i confini israeliani. Contemporaneamente il premier  Netanyahu ha accusato Hamas: "Stanno violando la loro tregua. Date queste circostanze, Israele farà ciò che deve fare per difendere il suo popolo. Israele ha accettato 5 cessate il fuoco, incluso due per motivi umanitari che Hamas ha sempre respinto - ha detto ancora Netanyahu -  Noi non abbiamo ripreso i combattimenti, sono stati loro a farlo. Noi prenderemo qualsiasi misura per proteggere il nostro popolo".  E ancora: "Se l'America fosse attaccata da terra, mare e via aerea avreste preso provvedimenti. Noi lo stiamo facendo, non entro nei dettagli degli attacchi militari, ma Hamas deve smilitarizzare Gaza". Benyamin Netanyahu respinge inoltre le proposte di John Kerry per una tregua a Gaza e conferma che l'unica iniziativa valida resta quella egiziana 

LA SCUOLA BOMBARDATA - Al termine dell'inchiesta l'esercito israliano ha ammesso che un colpo di mortaio sparato dai suoi uomini ha centrato "il cortile completamente vuoto" della scuola Onu di Beit Hanun (nord della Striscia di Gaza) dove giovedi sono stati trovati i corpi senza vita di 15 persone, ma nega che quel colpo abbia causato vittime o di aver in altro modo colpito l'edificio. Lo ha chiarito il portvaoce, il tenete-colonnello Peter Lerner, ricordando che miliziani sfruttando la vicinanza della scuola avevano sparato salve di mortaio e razzi anti-carro contro le forze israliane che si limitarono a rispondere con colpi di mortaio di cui uno solo, finito fuori traiettoria, fini' nel cortile della scuola.

ISRAELIANI: NO ALLA TREGUA - La pubblica opinione in Israele appare condividere fino ad ora la condotta del governo di Benyamin Netanyahu. Lo rivela un sondaggio - pubblicato sul Jerusalem Post - secondo cui l'86.5% del campione sostiene che Israele non può accettare un cessate il fuoco perché "Hamas continua a tirare missili, non si è arresa, non sono stati trovati tutti i tunnel". Solo il 9,7% si è espressa invece a favore della tregua poiché "sono stati raggiunti i risultati, soldati sono morti ed è ora di fermarsi".

GIORNATA CONVULSA - Questa mattina l'aviazione israeliana aveva ripreso i raid sulla Striscia di Gaza dopo il nuovo lancio di missili da parte di Hamas durante il cessate il fuoco umanitario di sabato. L'organizzazione palestinese, infatti, aveva rigettato la tregua, nonostante il governo di tel Aviv avesse consentito di prolungarla unilateralmenteE, nella notte, un soldato israeliano è rimasto ucciso proprio da un colpo di mortaio, mentre i bombardamenti israeliani dal cielo dal mare e da terra hanno causato 8 morti e 30 feriti nella Striscia di Gaza. Per accettare la tregua Hamas aveva posto come condizione la rimozione del blocco della Striscia di Gaza, consentendo a persone e cose di entrare e uscire liberamente. L'organizzazione islamica chiedeva in particolare quattro cose: a) un corridoio marittimo che metta fine allo stop al transito delle navi; b) l'apertura del valico di Rafah "24 ore su 24 con garanzie internazionali che non sarà chiuso"; c) il permesso per chi abita nella Striscia di pregare nella moschea al-Aqsa di Gerusalemme; d) il rilascio dei prigionieri che erano stati liberati nell'ambito dell'accordo che aveva messo fine alle vicenda del sequestro di Gilad Shalit.

I MORTI - In totale i palestinesi morti dall'inizio dell'offensiva, l'8 luglio, sono 1.053, mentre i feriti sono più di 6.000. I militari israeliani rimasti uccisi sono invece 43.