Roma, 25 gennaio 2024 – Sono attesi almeno 3mila partecipanti all’International Convention center di Gerusalemme. Al centro dell’incontro di domenica, organizzato dalle forze dell’estrema destra israeliana, un piano per il ripristino a Gaza degli insediamenti che i leader rivendicano dal 2005 “prima del ritiro dalla Striscia”. Al convegno sono attesi anche diversi ministri del governo di Netanyahu, sia dalle fila del Likud che delle formazioni di estrema destra, oltre a deputati delle stesse aree politiche. “Dobbiamo riprenderci quest’area e stabilire degli insediamenti a Gaza”, dice Yossi Dagan, attivista per i coloni e capo del Consiglio regionale della Smaria (nome ebraico della regione nord della Cisgiordania), fra gli organizzatori dell’evento e citato da Times of Israel.
"La risposta è enorme, la vedrete alle conferenza", aggiunge Daniella Weiss del movimento Nachala dei coloni in Cisgiordania. Sono state registrate già almeno “400 famiglie come nuclei di sette insediamenti a Gaza”, afferma. “Gruppi per il confine nord, dove c'erano gli insediamenti Elei Sinai, Nisanit e Dugit, ma anche a Gaza city. E nell'intera area del vecchio blocco di insediamenti di Gush Katif – specifica Weiss –Gaza city sarà ebraica".
“Gli insediamenti – promette Weiss – non riprenderanno i vecchi nomi ma saranno intitolati a soldati rimasti uccisi a Gaza nel conflitto in corso”. Attesi al convegno vi sono tutti i ministri dei partiti di estrema destra Sionismo Religioso e Otzma Yehudit, fra cui i loro leader Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, ma anche membri del Likud di Netanyahu, come i titolari della Cultura Miki Zoahar e il Turismo, Haim Katz. Molti di loro hanno sostenuto recentemente la necessità di spingere per una emigrazione volontaria dei palestinesi da
Gaza.