Giovedì 31 Ottobre 2024

Israele, monta la protesta contro Netanyahu, domani sciopero. I 6 ostaggi uccisi a Gaza erano i ragazzi del rave

Il premier israeliano chiede perdono ai parenti degli ostaggi e giura vendetta ad Hamas. Le vittime giustiziate con un colpo ala testa, tra loro un israelo-americano. La rabbia di Biden

Roma, 1 settembre 2024 – Avevano una vita davanti i sei ostaggi ritrovati morti in un tunnel sotterraneo a Rafah, nella Striscia di Gaza, e identificati stamani. Dopo 11 mesi di prigionia, 5 di loro erano stati rapiti nell’attacco del 7 ottobre scorso, tutti e sei sono stati “brutalmente assassinati” da Hamas poco prima dell'arrivo delle truppe. Lo riferisce il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, secondo quanto scrive Times of Israel. Eppure l’uscita dal tunnel della prigionia era ad un passo per Hersh Goldberg-Polin, Eden Yerushalmi, Ori Danino, Alex Lubnov, Almog Sarusi e Carmel Gat, che – come confermato da Hamas – erano nella lista per il prossimo rilascio. E invece, come emerso dall’autopsia sono stati giustiziati con un colpo alla testa 48 ore prima di essere trovati.

Particolari che alimentano il dolore e la rabbia delle famiglie che accusano il presidente Netanyahu: “Li ha abbandonati”. Domani sciopero generale, si ferma tutto il Paese. Manifestazione a Tel Aviv questa sera, con gente per le strade e davanti al ministero della Difesa. La protesta è stata invocata direttamente dal Forum delle famiglie degli ostaggi. Manifestazioni in contemporanea in altre città del Paese, anche a Gerusalemme fuori dall'ufficio del premier. Che ha chiesto perdono alle famiglie degli ostaggi e ha lanciato nuove minacce ad Hamas: “Vi prenderemo e regoleremo i conti”. Anche il presidente Usa Joe Biden promette che Hamas pagherà per i suoi crimini, dopo aver saputo che tra le vittime c’è l'israelo-americano, Hersh Goldberg-Polin. 

Dopo il recupero dei sei ostaggi assassinati dai terroristi, altri 97 dei 251 rapiti da Hamas il 7 ottobre restano a Gaza, compresi i corpi di almeno 33 morti confermati dall'Idf.

I sei ostaggi identificati
I sei ostaggi identificati

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21:48
Ostaggi uccisi: in Israele scontri tra manifestanti e polizia

La protesta innescata dall'uccisione di sei ostaggi israeliani nelle mani di Hamas ha portato decine di migliaia di persone nelle strade dello Stato ebraico (700mila secondo gli organizzatori) e le manifestazioni sono sfociate in scontri sull'autostrada Ayalon, dove la polizia ha sparato granate stordenti per liberare le carreggiate. Secondo i media almeno 20 persone sono state arrestate e il parlamentare laburista MK Naama Lazimi è stato ferito. 

18:59
Manifestante italiano: "Oggi la protesta più grande in Israele"

"Questa è la più grande manifestazione della storia di Israele, 500.000 persone solo a Tel Aviv, una fiumana indescrivibile. Questa è l’ Israele democratico, questa l’ Israele che amo". Lo ha detto stasera tra le lacrime Roberto Della Rocca, 67 anni, originario di Milano e da 45 anni in Israele, da sempre impegnato per la pace in un video trasmesso sui social durante l’evento di protesta organizzata a Tel Aviv ed in tutto il Paese. 

17:22
Ira in Israele per la morte degli ostaggi: sciopero proclamato per domani

Per domani è stato lanciato un appello allo sciopero generale, accolto dall’Histadrut, il potente sindacato dei lavoratori. “Da domani alle 6 del mattino l’intero settore del lavoro sciopererà. Un accordo è più importante di qualsiasi altra cosa”, ha avvertito il capo del sindacato, Arnon Bar-David, sostenendo di aver parlato con molti membri dell’apparato di sicurezza e di ritenere che l’accordo sia bloccato “a causa di considerazioni politiche”. “Stiamo ricevendo sacchi per cadaveri invece di un accordo”, ha aggiunto, “sono arrivato alla conclusione che solo il nostro intervento possa convincere coloro che devono essere convinti”. Tra quanti avevano già annunciato l’adesione all’iniziativa di domani c’è il sindaco di Tel Aviv, Ron Huldai. A favore dello sciopero generale per “fermare il Paese” anche il leader dell’opposizione Yair Lapid, che in un video ha esortato la popolazione ad aderire alle proteste, a cominciare dalla veglia serale a Tel Aviv presso la sede del Forum, seguita da una manifestazione. “Erano vivi. Netanyahu e il suo gabinetto della morte hanno scelto di non salvare gli ostaggi. Chiedo al sindacato Histadrut, alle grandi aziende e alle autorità locali di fermare l’economia”, ha affermato il leader di Yesh Atid, sottolineando che “non si può andare avanti così". Si tratta di una decisione molto forte, mai presa dal massacro del 7 ottobre e l’inizio della guerra a Gaza. 

13:23
Gallant, ‘Netanyahu concluda subito l'accordo sugli ostaggi"

Il ministro della Difesa israeliano ha esortato Netanyahu a concludere un accordo di cessate il fuoco con Hamas per riportare a casa gli ostaggi rimasti a Gaza. "È troppo tardi per i rapiti assassinati a sangue freddo", ha twittato Yoav Gallant riferendosi ai sei ostaggi i cui corpi sono stati riportati a casa oggi, ma "i rapiti che restano prigionieri di Hamas devono essere rimpatriati". "Il gabinetto politico e di sicurezza deve riunirsi immediatamente e annullare la decisione presa giovedì", ha aggiunto, riferendosi alla decisione di insistere nel mantenere le truppe nel cosiddetto corridoio Filadelfia.

Il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant
Il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant
12:32
Guterres (Onu): "Ora rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi"

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto la "liberazione incondizionata" degli ostaggi trattenuti a Gaza e la fine dell'"incubo della guerra a Gaza". "Non dimenticherò mai il mio incontro dell'ottobre scorso con i genitori di Hersh Goldberg-Polin e altre famiglie di ostaggi. Le tragiche notizie di oggi sono un devastante promemoria della necessità del rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e della fine dell'incubo della guerra a Gaza", ha scritto su X.

12:15
Netanyahu chiede perdono. Manifestazione a Tel Aviv

"Voglio dire quanto mi dispiace e chiedervi perdono per non aver potuto riportare a casa Sasha vivo", ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una telefonata ai genitori di Alexander Lubnov, ucciso da Hamas e ritrovato ieri sera insieme con i corpi di altri cinque ostaggi. Il primo ministro parlerà anche con gli altri parenti degli ostaggi recuperati a Rafah nella notte. Intanto, il Forum delle famiglie degli ostaggi ha indetto per le 19,00 una grande manifestazione davanti al ministero della Difesa a Tel Aviv. Contemporaneamente ci saranno proteste in altre città e località del Paese. Una lunga lista di ristoranti, cinema e teatri nel centro di Israele ha annunciato che chiuderà a partire dalle 18,00 in segno di protesta e per incoraggiare la popolazione a partecipare alle manifestazioni. I sindaci di diverse città hanno annunciato che chiuderanno gli uffici pubblici e alcune comunità hanno fatto sapere che parteciperanno allo sciopero generale. 

10:52
Papa Francesco: "Preoccupa allargamento del conflitto"


"Rivolgo con preoccupazione il mio pensiero al conflitto in Palestina, Israele che rischia di allargarsi ad altre città palestinesi. Faccio appello affinché non si fermino i negoziati e si cessi subito il fuoco. Si rilascino gli ostaggi. Si soccorra la popolazione a Gaza dove si stanno anche diffondendo tante malattie inclusa la poliomielite". Lo ha detto il Papa all'Angelus.
 

10:10
Hamas conferma: "Ostaggi in lista per rilascio"

Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che alcuni dei sei ostaggi israeliani trovati morti in un tunnel a Gaza erano stati "approvati" per il rilascio in caso di accordo per la tregua. "Alcuni dei nomi dei prigionieri annunciati facevano parte della lista di ostaggi da rilasciare che Hamas aveva approvato" in una proposta di scambio con i palestinesi detenuti in Israele, ha dichiarato il funzionario all'Afp.

10:09
Ostaggi giustiziati con un colpo alla testa

Sono morti a causa di colpi d'arma da fuoco alla testa i sei ostaggi, i cui corpi sono stati ritrovati nelle scorse ore in un tunnel di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. È quanto emerge dalle autopsie a cui i corpi sono stati sottoposti, ha spiegato una fonte citata da Haaretz, secondo la quale non c'è dubbio su quale sia la causa della loro morte.  Secondo la fonte, infatti, le condizioni fisiche degli ostaggi sebbene fossero fragili, non indicavano sofferenze per deperimento o fame e pertanto sarebbero sopravvissuti se non fossero stati colpiti. La fonte ha aggiunto che non è stato trovato alcun segno di altri traumi fisici sui corpi.

08:43
Netanyahu ad Hamas: "Vi prenderemo e regoleremo i conti"

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha trasmesso un messaggio a Hamas. "Dico ai terroristi di Hamas che hanno ucciso i nostri rapiti e dico ai loro leader: Non staremo fermi e non staremo in silenzio. Perseguiremo voi, vi prenderemo e regoleremo i conti".

08:36
Chi sono i 6 ostaggi uccisi, nomi e storie

Gli ostaggi trovati morti erano: Hersh Goldberg-Polin, Eden Yerushalmi, Ori Danino, Alex Lubnov, Almog Sarusi e Carmel Gat. I primi 5 furono rapiti al festival musicale Nova vicino al kibbutz Re'im, mentre Gat fu portato via dal kibbutz Be'eri. 

Alex Lobanov, 33 anni, è stato rapito al festival Nova, dove lavorava come manager di un bar. Lascia la moglie Michal e i figli Tom, 2 anni, e un neonato nato durante la prigionia. Alex aveva anche la cittadinanza russa. Almog Sarusi, 27 anni, era anche lui al festival Nova. Era rimasto alla festa per prendersi cura del suo compagno, Shachar Gindi, che era stato ferito dai terroristi prima di essere ucciso. Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, è stato portato via dal Nova, era lì con gli amici e si è nascosto in un rifugio, dove uno dei suoi amici, Aner Shapira, è stato assassinato. Alla fine di aprile, Hamas ha pubblicato un video di Goldberg-Polin che mostrava il suo braccio amputato sotto il gomito, dopo essere stato ferito il 7 ottobre. Era anche cittadino americano. Eden Yerushalmi, 24 anni, era al festival dove lavorava come barista, la sua foto, bellissima, con i capelli lunghi, è dappertutto a Tel Aviv. Ori Danino, 25 anni, è stato rapito al rave. Carmel Gat, 39 anni, del Kibbutz Beeri, lavorava come terapista, di lei si sa che era stata in India per un periodo ed era tornata in Israele il primo ottobre, una settimana prima di essere rapita. 

I sei ostaggi trovati morti a Gaza
I sei ostaggi trovati morti a Gaza
08:33
Famiglie ostaggi: appello per sciopero generale

Dopo il ritrovamento dei corpi di 6 prigionieri, il forum delle famiglie degli ostaggi lancia un appello per uno sciopero generale da realizzare domani, fermando per un giorno l'economia dello Stato ebraico. L'obiettivo è quello di fare ulteriore pressione sul governo Netanyahu, accusato di non impegnarsi abbastanza per la liberazione degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. "La leadership nazionale ha abbandonato i rapiti e questo è il momento per la leadership sociale, economica e locale di alzarsi in piedi e chiudere l'economia domani. Il quartier generale delle famiglie degli ostaggi chiede ai responsabili dell'economia, dell'Histadrut e del governo locale di chiudere l'economia e lo Stato domani, di fare pressione sul governo e sul primo ministro affinché fermino l'abbandono, salvino gli ostaggi ancora vivi" e recuperino i corpi dei morti, si legge nell'appello pubblicato dal Forum.

Manifestazione familiari ostaggi israeliani rapiti
Manifestazione familiari ostaggi israeliani rapiti
08:25
Hamas: "Prigionieri uccisi da attacchi aerei israeliani"

L'alto funzionario di Hamas, Izzat Al-Rishq, ha detto che i sei prigionieri israeliani trovati morti in un tunnel nel sud della Striscia di Gaza sono stati uccisi da attacchi aerei israeliani. Lo scrive Al Jazeera. Al-Rishq ha anche incolpato gli Stati Uniti per il loro "pregiudizio, sostegno e partnership" nella guerra di 11 mesi contro il territorio assediato. Uno dei prigionieri aveva la doppia cittadinanza statunitense e israeliana, mentre un altro era russo-israeliano. Il funzionario ha affermato che Hamas si preoccupa della vita dei suoi prigionieri più di quanto non faccia Biden, sottolineando che "il gruppo ha accettato la sua proposta e la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Netanyahu le ha respinte e la sua amministrazione ha ceduto alle richieste del premier, che miravano a ostacolare il raggiungimento di un accordo per mantenere il suo potere", ha dichiarato al-Rishq. 
 

08:22
Netanyahu: "Chi uccide gli ostaggi non vuole accordo"


Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha rilasciato una dichiarazione registrata dopo il ritrovamento di sei corpi di ostaggi a Gaza. "Hamas rifiuta di negoziare. Chi uccide gli ostaggi non vuole un accordo", ha detto. I familiari dei rapiti avevano chiesto al primo ministro di parlare in pubblico.

07:49
Tre degli ostaggi uccisi erano in lista prossimo rilascio

Tre degli ostaggi assassinati erano nella lista "umanitaria" dei prigionieri e dovevano essere rilasciati nella prima fase di una proposta di accordo sugli ostaggi. Lo riferisce una fonte della Sicurezza ad Army Radio, scrive Times of Israel. "Il numero di ostaggi che hanno i requisiti per essere rilasciati nella prima fase di un accordo proposto - donne, uomini sopra i 50 anni e ostaggi con gravi condizioni mediche - sta diminuendo", afferma la fonte.
 

06:39
Idf: "Ostaggi uccisi poco prima del nostro arrivo"

I sei  ostaggi recuperati a Rafah, nella parte meridionale di Gaza, sono stati "brutalmente assassinati" da Hamas poco prima dell'arrivo delle truppe. Lo riferisce il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, scrive Times of Israel. "Secondo una prima valutazione sono stati brutalmente assassinati dai terroristi di Hamas poco prima che li raggiungessimo. Sono stati rapiti vivi la mattina del 7 ottobre. I loro corpi sono stati trovati durante i combattimenti a Rafah, in un tunnel, a circa un chilometro di distanza da quello da cui abbiamo salvato Farhan al-Qadi qualche giorno fa", ha affermato in una conferenza stampa.
 

06:38
Identificati i corpi dei 6 ostaggi ritrovati a Gaza

Israele ha identificato i corpi dei sei ostaggi ritrovati sottoterra nel sud della Striscia di Gaza. I loro resti sono stati recuperati sabato "da un tunnel sotterraneo nella zona di Rafah nella Striscia di Gaza" e riportati in Israele dove sono stati formalmente identificati, hanno spiegato fonti militari. I corpi degli ostaggi ritrovati dalle truppe israeliane nei tunnel di Gaza appartenevano a sei giovani di età compresa tra i 23 e i 32 anni, tra i quali due donne. Cinque di loro erano stati rapiti al festival musicale Nova, una delle due donne invece era stata catturata nel Kibbutz Beeri.