Venerdì 22 Novembre 2024
ALESSANDRO D’AMATO
Esteri

Gaza come il Vietnam, la protesta infiamma le università americane. Centinaia di arresti

Scontri in diverse università, le manifestazioni accendono le elezioni. Trump: “Colpa di Biden”. Gli studenti italiani preparano una maxi contestazione

Roma, 3 maggio 2024 –  La polizia che sgombera gli accampamenti pro-Gaza nel campus dell’Ucla usando anche i proiettili di gomma. L’irruzione alla Columbia del primo maggio. Le proteste in Arizona e in Alabama, dove i manifestanti pro-Israele e pro-Palestina riescono a mettersi d’accordo su un coro: "Fuck Joe Biden". Le università statunitensi bruciano, e mentre c’è chi parla di analogie tra le proteste di oggi e quelle del 1968 per la guerra del Vietnam, le proteste negli atenei rischiano di avere un peso nella campagna elettorale americana, tra le critiche all’attuale presidente e Donald Trump che definisce "una cosa bellissima da guardare" lo sgombero della Hamilton Hall. Ma dilagano anche in Europa tra Francia, Spagna e Italia.

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L'intervento della polizia a Los Angeles
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La Ucla e la Columbia

La polizia americana ci ha messo poco più di quattro ore ieri per sgomberare l’accampamento all’interno del campus dell’università di Ucla a Los Angeles allestito da manifestanti pro-Gaza. Gli agenti in tenuta antisommossa sono entrati dopo una notte di attesa di ultimatum e dopo che i funzionari dell’università lo hanno dichiarato illegale. Secondo la Cnn la polizia ha sparato anche proiettili di gomma e molti dei mille occupanti sono stati arrestati. La notte precedente l’accampamento era stato assaltato da contromanifestanti che hanno sparato spray urticanti. Il primo maggio è stata la volta della Columbia e della City University di New York: 300 arresti e proteste contro la brutalità della polizia, mentre il sindaco Eric Adams ha accusato "agitatori esterni" di aver fomentato le tensioni.

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Le altre università Usa

Sempre il primo maggio sono stati smantellati gli accampamenti dell’università del Texas e della Fordham a New York, mentre nel pomeriggio di ieri gli studenti del Massachusetts Institute of Technology hanno bloccato un viale. Arresti a Madison nell’università del Wisconsin mentre la polizia ha sgomberato un assembramento illegale nell’ateneo dell’Arizona. Anche la Milland Library dell’università di Portland è stata sgomberata ieri. Il Crowd Counting Consortium ha contato dal 17 aprile 400 manifestazioni negli atenei. Secondo la Cnn nelle ultime due settimane sono state arrestate più di 1.500 persone. E ieri Trump ha rincarato la dose: "Estremisti di sinistra stanno terrorizzando i campus americani. Dov’è Biden?".

L’Europa

Ma le proteste dilagano anche in Europa. In Francia sono state occupate la Sorbona e Sciences Po, per protestare contro un master della divisione di Lille con l’ateneo di Tel Aviv. Le aule sono rimaste chiuse mentre il consiglio di amministrazione si è espresso contro i boicottaggi. La ministra Sylvie Retailleau ha chiesto ai rettori di garantire l’ordine pubblico e di usare il massimo dei poteri a loro disposizione per contenere le proteste. In Spagna da lunedì è occupata la facoltà di filosofia dell’università di Valencia: gli studenti hanno fatto sapere che continueranno "fino alla fine del genocidio palestinese".

L’Italia

In Italia dopo le cariche della polizia a Pisa e a Firenze all’inizio di aprile le proteste si sono concentrate sul boicottaggio dei bandi con Israele, mentre a Napoli è stato occupato il rettorato della Federico II e alla Sapienza di Roma due studentesse si sono incatenate per chiedere lo stop alle collaborazioni con Tel Aviv. Gli universitari italiani sono pronti a piantare le tende in vista della giornata della Nakba in calendario per il prossimo 15 maggio. La tensione non è destinata a scendere.