Roma, 11 settembre 2023 - Lula ci ripensa e precisa: se Vladimir Putin andrà al G20 in Brasile sarà la magistratura, e non il presidente brasiliano, a decidere se arrestarlo o meno. Luiz Inacio Lula da Silva ieri aveva affermato che "se io sono il presidente del Brasile e se lui viene in Brasile, non c'è alcuna possibilità che sia arrestato", quindi senza rispettare il mandato di cattura della Corte penale internazionale spiccato a marzo contro lo zar per l'accusa di deportazione illegale di bambini ucraini, un crimine di guerra condannato dalla Cpi di cui il Brasile è uno dei Paesi firmatari.
Oggi invece la precisazione: "Non so se la giustizia brasiliana lo tratterrà. È la magistratura che decide, non il governo", ha detto Lula ai giornalisti. Per poi mettere in discussione l'adesione del Brasile al tribunale per i crimini di guerra, affermando che "i Paesi emergenti spesso firmano cose che sono dannose per loro". Quindi ha ricordato: "Voglio sapere perché noi siamo membri ma non gli Stati Uniti, né la Russia, né l'India, né la Cina". E infine ha concluso: "Non sto dicendo che lascerò il tribunale, voglio solo sapere perché il Brasile è un firmatario".
Putin ha evitato, proprio per il mandato di arresto internazionale, di presentarsi agli ultimi incontri internazionali, inviando il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, anche Nuova Delhi per il summit del G20, anche se l'India non è tra i Paesi firmatari della Cpi.