Giovedì 19 Dicembre 2024
MARTA OTTAVIANI
Esteri

Tutti gli amici della Russia al G20. Lula con Putin: “Noi non ti arrestiamo”

Il documento finale denuncia l’uso della forza in Ucraina ma non l’aggressione di Mosca. E Lavrov esulta. L’India passa il testimone al Brasile. Il presidente sudamericano invita lo zar: vieni, qui nessuno ti tocca

Roma, 11 settembre 2023 – Gli amici della Russia a vario titolo si organizzano e accorrono in aiuto di Mosca, dentro e fuori i grandi appuntamenti internazionali. Il G20 di New Delhi si è concluso, ma lo strascico delle polemiche e dei dubbi è destinato a farsi sentire, anche perché un Paese membro dei Brics, l’India, passa il testimone a un’altra nazione della stessa organizzazione, il Brasile, con tutte le conseguenze del caso.

Vladimir Putin
Vladimir Putin

Il trasferimento della presidenza di turno, si è infatti trasformato in un salvacondotto per il presidente russo, Vladimir Putin. Trovare un compromesso sull’Ucraina all’interno del summit non è stato facile. Il documento denuncia "l’uso della forza" in Ucraina per conquiste "territoriali" ma non menziona in forma esplicita l’aggressione russa. Chiede la piena, tempestiva ed efficace attuazione dell’accordo sul grano, ma, anche in questo caso, non punta il dito contro la Russia, che ha fatto saltare il patto mediato dalla Turchia lo scorso luglio.

Il presidente brasiliano, Lula da Silva, ha invitato il capo della Federazione Russa al G20 che si terrà nel 2024, nonostante su di lui penda un mandato di cattura da parte del Tribunale internazionale de L’Aja. Il capo di Stato di Brasilia ha motivato la sua decisione spiegando che "le questioni geopolitiche non dovrebbero colpire i lavori del G20. Non possiamo lasciare che sequestrino l’agenda delle sue discussioni. Non abbiamo interessi a un G20 diviso. Abbiamo bisogno di pace e cooperazione, non di conflitto".

Il ministro degli Esteri, Sergeij Lavrov, esulta e non ha torto. Il presidente Zelensky non è stato invitato al summit e quello sull’Ucraina è stato un compromesso al ribasso. "Siamo riusciti a sventare il tentativo dell’Occidente di ‘ucrainizzare’ l’agenda del vertice", ha detto Lavrov alla chiusura dei lavori del summit, definendolo "un successo".

Ci sono poi gli amici che la Russia conta fuori dai Brics, in testa la Turchia di Recep Tayyip Erdogan. La Turchia non solo sta aiutando Mosca ad aggirare le sanzioni. Con il suo atteggiamento ambiguo e la sua falsa equidistanza, Ankara, pur non riconoscendo l’annessione della Crimea, non ha mai condannato nettamente la Russia per l’invasione dell’Ucraina. In occasione della sua visita a Sochi, lunedì scorso, Erdogan ha consigliato a Kiev una posizione più morbida in vista di una possibile mediazione, facendo, ancora una volta, il gioco dell’alleato russo.