Domenica 24 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Funerali Navalny, i genitori davanti alla bara aperta. Fuori dalla chiesa duemila persone in coda

Un video dall’alto riprende un serpentone lungo almeno un km: sono cittadini in coda per dare l’ultimo saluto all’oppositore russo. Dalla folla slogan e cori: “Russia libera”, “Assassini”, “Non abbiamo paura”

Mosca, 1 marzo 2024 – C’è poca connessione internet fuori e dentro la chiesa di Mosca che oggi ospita i funerali di Alexei Navalny, ma foto e video arrivano lo stesso, diffusi attraverso i social dai collaboratori dell’oppositore russo morto in carcere il 16 febbraio scorso. Un filmato dall’alto riprende la lunga coda di persone in fila nel cordone transennato che dalla stazione porta alla chiesa di ‘Madre di Dio allevia il dolore’, nel quartiere moscovita Maryno. La famiglia ha faticato a trovare qualcuno disposto ad accogliere le esequie, persino gli autisti di carri funebri si sono tirati indietro. “Minacciati”, secondo il team di Navalny con telefonate anonime. Alla fine la cerimonia è stata relegata all’estrema periferia di Mosca. Doveva passare quanto più inosservata possibile, per le autorità. Ma alla fine hanno partecipato oltre duemila persone.

Una foto scattata in chiesa durante i funerali di Navalny (Twittter @Novayagazeta_en)
Una foto scattata in chiesa durante i funerali di Navalny (Twittter @Novayagazeta_en)

Chi non è potuto entrare – la maggioranza – si è messo in coda. E così si è formato un serpentone lungo un chilometro. Una testimonianza composta della solidarietà al dissidente, che si è fatta più rumorosa con l’arrivo del feretro quando dalla folla si è alzato il coro "Navalny, Navalny, Navalny”. E ancora: “Tu non hai avuto paura, noi non abbiamo paura”. Nella chiesa sono state ammesse solo 300 persone. Un ordine impartito dall’alto, secondo uno stretto collaboratore di Navalny, Leonid Volkov, come da alti ranghi del patriarcato sarebbe arrivata la direttiva di un rito accorciato, “in modo che arrivassero meno persone possibile”. Tra queste i genitori Anatoly Navalny e Lyudmila Navalnay. Una foto li ritrae nel loro composto dolore davanti alla bara aperta, in cui si intravede il volto smagrito del dissidente. 

All’uscita, la folla scorta il feretro al cimitero di Borisov, che dista 28 minuti a piedi. Qualcuno urla “la Russia sarà libera” e ancora “assassini”, “no alla guerra”. Qualcun altro abbraccia Lyudmila e la ringrazia per suo figlio. In aria si levano mazzi di fiori mentre le campane suonano a lutto.