Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Fukushima, acqua radioattiva nel Pacifico: a che punto sono le operazioni e perché è importante il trizio

I programmi del Giappone per smaltire l’acqua servita a raffreddare i reattori della centrale atomica dopo il disastroso incidente del 2011

Tokyo, 20 novembre 2023 - La centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, sta continuando a versare acqua radioattiva nell’oceano Pacifico. Come informa l’operatore dell’impianto, Tokyo Electric Power (Tepco), si è appena conclusa la terza fase di scarico.

Dal 2 novembre sono state riversate nel Pacifico circa 7.800 tonnellate di liquido.

L’incidente disastroso alla centrale nucleare

Il Giappone aveva iniziato ad agosto a sversare in mare l’acqua contaminata, che era stata usata per raffreddare i reattori dopo l’incidente nucleare causato dal terremoto e dallo tsunami del 2011. Un incidente tra i più disastrosi al mondo. Dovrà essere smaltito in totale un milione di tonnellate di acqua. Secondo le stime, l’operazione dovrebbe durare fra i 30 e i 40 anni.

La centrale nucleare di Fukushima, in Giappone
La centrale nucleare di Fukushima, in Giappone

Come avviene l’operazione e perché è importante il trizio

L’operazione avviene attraverso un sistema avanzato di filtraggio (Alps) che rimuove la maggior parte delle sostanze radioattive tranne il trizio, un isotopo radioattivo dell’idrogeno, e anticipa la quarta fase che vedrà un totale di 31.2000 tonnellate scaricate in mare fino al termine dell’anno fiscale, previsto a fine marzo.

Nel corso dei prossimi tre decenni la Tepco mira a smaltire 1,34 milioni di tonnellate di acqua accumulata in oltre 1.000 serbatoi presso il sito dopo averla diluita con acqua di mare a un quarantesimo del livello di concentrazione di trizio consentito, in base agli standard di sicurezza giapponesi.

Il bando di Cina e Russia sul pesce giapponese

Sin dall’inizio del rilascio, a fine agosto, la Cina ha stabilito di attuare un bando totale delle importazioni di prodotti ittici dal Giappone, seguita da una decisione analoga della Russia. Dall’avvio delle operazioni la Tepco ha dichiarato di aver rilevato fino a 22 becquerel di trizio per litro di acqua di mare nei campioni prelevati dalle aree adiacenti la centrale, ben al di sotto del limite dell’Organizzazione mondiale della sanità di 10.000 becquerel per l’acqua potabile.

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