Parigi, 7 dicembre 2018 - Mentre scoppia la polemica per un video che mostra decine di liceali in ginocchio con le mani dietro la testa durante una retata delle polizia per interrompere una protesta, continuano anche oggi in Francia le tensioni e gli scontri tra studenti e agenti. Nel centro di Sant-Etienne, nel sud del Paese, alcuni giovani hanno bloccato la circolazione di diversi tram e bus e hanno incendiato diversi cassonetti nel centro della città. La polizia ha fatto ricorso ai gas lacrimogeni.
Nelle ultime ore a tenere banco sono le proteste per il filmato con i liceali in ginocchio, come carcerati o nemici in guerra. E il tutto mentre crescono i timori per la manifestazione dei gilet gialli prevista per sabato. Da sinistra sono piovute critiche all'azione di polizia: "Qualunque cosa di male abbiano fatto, nulla giustifica questa umiliazione filmata di minorenni" ha osservato il leader socialista Olivier Faure.
Gli studenti in questione erano stati fermati ieri nel sobborgo parigino di Mantes-la-Jolie, durante degli scontri a cui hanno partecipato decine di scuole. Fuori dal liceo Saint-Exupery di Saint-Etienne sono state arrestate un totale di 146 persone.
Anche Laurent Saint-Martin, dirigente del partito di governo la Republique en Marche, che ha criticato l'azione di circa 40 studenti, mascherati e con attrezzi usati per vandalizzare e appiccare incendi, ha aggiunto a radio Franceinfo che le immagini sono "scioccanti". "E' giusto arrabbiarsi guardando quelle immagini".
Le proteste degli studenti sono contro le restrizioni all'ammissione alle università, e si sommano al clima di rivolta in Francia dove in questo periodo impazzano i blocchi dei gilet gialli.
Intanto il presidente francese Emmanuel Macron interverrà "all'inizio della prossima settimana" sulla crisi dei gilet gialli per evitare di buttare "benzina sul fuoco" prima della manifestazione di domani a Parigi. Ha riferito il presidente dell'Assemblea nazionale, Richard Ferrand.
Ma se da una parte ci sono i timori per gli scontri, dall'altra ci sono le paure della polizia, che non vorrebbero trovarsi nelle condizioni di essere "costretti a sparare" per respingere gli assalti dei manifestanti. Laurent-Franck Liénard, avvocato della polizia, lo ha detto a France Info. "Molti dei miei assistiti (poliziotti, ndr) mi hanno chiamato dicendo 'dovremo sparare alla gente sabato', si sentono in pericolo". In molti hanno dichiarato che "già sabato scorso sono stati sul punto di aprire il fuoco, a Parigi e altrove. Si sentivano molto in pericolo perchè la gente era venuta lì per uccidere i poliziotti", ha aggiunto il legale. Laurent-Franck Liénard fa notare che "se dovesse partire un colpo contro un manifestante, le conseguenze sarebbero incontrollabili", da una guerriglia urbana si potrebbe arrrivare a qualcosa di ancora più violento e grave.