Parigi, 8 luglio 2024 – Si sono concluse le elezioni legislative in Francia con la vittoria della sinistra, guidata da Jean-Luc Melechon. Con un 'coup de theatre' è stata la coalizione ‘Nuovo Fronte Popolare’ a vincere il secondo turno delle elezioni legislative in Francia, che ha visto un'affluenza record, 66,63%, la più alta dal 1997. Nonostante tutto, non vi è una chiara maggioranza all’Assemblea Nazionale. Ensemble, la formazione macronista, non è naufragata, ma potrebbe ancora ritagliarsi un ruolo decisivo nella formazione del nuovo governo. Masticano amaro Jordan Bardella e Marine Le Pen. Le speranze dei due leader del Rassemblement National si sono infrante contro il muro del fronte repubblicano. Intanto il presidente Macron ha rifiutato le dimissioni del premier Gabriel Attal, chiedendogli "per il momento di restare, per assicurare la stabilità del Paese".
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Il Presidente di MoDem, il centrista François Bayrou, propone un’intesa che va dalla sinistra senza La France Insoumise alla destra escludendo il Rassemblement National. Intervenendo su Tf1, Bayrou ha fatto notare che dopo le legislative in Francia “non c’è una maggioranza, siamo in una situazione in cui non c’è un vincitore”, anche se il Nouveau Front populaire è arrivato primo. Per costruire una maggioranza, i deputati dovranno allora creare un’intesa che lavorerà insieme per il bene del paese. Va dalla sinistra fuori da LFI alla destra senza il Rassemblement national”, ha affermato.
La “crescente rivalità” tra Marine Le Pen ed il suo ‘protégé’ di 28 anni, Jordan Bardella, potrebbe “distruggere” uno dei ticket politici di maggior successo nella storia francese del dopoguerra. Lo scrive l’edizione europea di Politico all’indomani del “deludente” risultato del Rassemblement National alle legislative. Il partito di estrema destra, nonostante i sondaggi positivi della vigilia, è arrivato terzo dietro l’alleanza delle sinistra ed il blocco macronista. Secondo il sito, Bardella e Le Pen sono “inciampati” ed ora all’interno del Rn ci si aspettano “accuse, recriminazioni e - se il passato ci insegna qualcosa - anche l’espulsione di dirigenti ritenuti responsabili del risultato”. Ma, sottolinea Politico, nel partito c’è già “apprensione” in vista del prossimo grande obiettivo della formazione di estrema destra, che è la conquista dell’Eliseo nel 2027. Obiettivo, tuttavia, che rischia di sfuggire ancora una volta a causa della rivalità tra i due leader.
Il Nuovo Fronte Popolare, grazie innanzitutto alla strategia delle desistenze, ha impedito la vittoria delle destre in Francia conquistando la maggioranza relativa dei seggi, ma il Rassemblement National di Marine Le Pen resta di gran lunga il partito più votato Oltralpe, pur avendo perso oltre un milione di voti rispetto al primo turno delle politiche. Secondo i dati del ministero dell’Interno francese, Rn ottiene infatti 8.745.240 consensi (il 32,05%), mentre al primo turno di domenica 30 giugno aveva incassato 9.379.092 voti, ovvero il 29,25% (ma bisogna calcolare, per tutti i partiti, che molti collegi non erano chiamati al voto in quanto avevano già eletto i loro candidati domenica 30 giugno); il Nuovo Fronte Popolare ha avuto 7.005.514 preferenze (il 25,68% contro il 28,06%) del primo turno. Tra i due grandi contendenti si è inserito a sorpresa Ensemble! (i macroniani) con 6.314.418 voti (il 23,14%), contro i 6.425.707 (il 20,04%) della settimana scorsa. Infine Les Républicains sono stati votati da 1.474.648 di francesi (il 5,41%): al primo turno avevano 2.106.166 voti (il 6,57%).
Jordan Bardella, delfino di Marine Le Pen, ammette “errori” nella campagna elettorale per le elezioni legislative e si assume la sua “parte di responsabilità” all’indomani della “sconfitta” del Rassemblement National. “I risultati non sono stati quelli che speravo”, ha detto Bardella davanti alla sede del Rassemblement National, come riportano i media francesi. “Fatico a vedere come Macron riuscirà a resistere tre anni in questa situazione di stallo”, ha aggiunto, sempre convinto che “ogni giorno che passa ci avviciniamo al potere”.
“Abbiamo del lavoro da fare per i francesi”. Marine Tondelier, segretaria generale del partito ecologista (Eelv), ritiene che l’indicazione di un nome per la carica di primo ministro non sia “una priorità”. Parlando davanti alla sede del partito, Tondelier ha ribadito che non è ancora il momento di svelare il nome della persona che sarà designata dal Nuovo Fronte Popolare per rivendicare la premiership di Matignon. “La questione non è chi deve fare cosa. La questione del ‘chi’ non è prioritaria”, ha affermato. “Abbiamo del lavoro da fare per i francesi”, ha aggiunto.
“L’approccio del prossimo governo in materia di finanze pubbliche e di riforme economiche e di bilancio potrebbe essere fondamentale per determinare l’affidabilità creditizia della Francia”. Così S&P in un report sui risultati delle elezioni francesi. Come indicato nel report ‘France Long-Term Rating Lowered To ‘AA-‘ From ‘AA’ On Deterioration Of Budgetary Position; Outlook Stable’, pubblicato il 31 maggio 2024, “l’Outlook stabile di S&P sulla Francia riflette le aspettative dell’agenzia di rating che la crescita economica reale acceleri e sostenga il consolidamento del bilancio, anche se non abbastanza da ridurre il già elevato rapporto debito pubblico/pil, si legge.
"Non ha vinto nessuno”. Così Gérald Darmanin all’arrivo all’Assemblée Nationale all’indomani delle elezioni legislative in Francia che lo hanno visto rieletto con oltre il 60% dei voti nella sua circoscrizione. “La sinistra non ha invito le elezioni. Oggi nessuno ha vinto le elezioni”, ha detto il ministro dell’Interno nelle dichiarazioni riportate dalle tv francesi. Secondo i risultati definitivi pubblicati dal ministero dell’Interno e rilanciati da Le Figaro il blocco di sinistra del Nouveau Front Populaire ha conquistato 195 seggi. Renaissance e gli alleati di MoDem e Horizons avranno 160 seggi, seguiti dal Rassemblement Nationale e dai suoi alleati con 143 seggi.
Il voto in Francia non spaventa l’Europa che scommette su una coalizione di governo dopo i risultati del secondo turno elettorale. Prosegue al rialzo infatti la seduta delle principali borse europee, con Milano (+0,8%) in testa davanti a Francoforte (+0,6%), Parigi (+0,5%), Londra (+0,3%) e Madrid (+0,2%). In calo a -7,3 punti l’indice Sentix che misura la fiducia dei consumatori europei, sceso ben oltre i -0,6 stimati e a fronte dei +0,3 punti di giugno.
Bruno Le Maire ha messo in guardia contro il rischio di "crisi finanziaria" e "declino economico della Francia", come conseguenza del "nuovo dato politico" emerso dal voto legislativo. “L'applicazione del programma di rottura del Nuovo Fronte Popolare”, arrivato primo alle elezioni legislative, “distruggerebbe i risultati della politica che perseguiamo da sette anni”, afferma il ministro francese dell'Economia e delle Finanze, a Bercy dal 2017 con l'avvento al potere di Emmanuel Macron.
Il presidente Macron ha rifiutato le dimissioni del Primo Ministro francese, chiedendogli "per il momento di restare, per assicurare la stabilità del Paese".
Con Gabriel Attal, giunto all'Eliseo per presentare le dimissioni al presidente Emmanuel Macron, è giunto alla presidenza anche il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin. Darmanin si tratterrà a colloquio con Macron dopo l'uscita di Attal, secondo quanto si apprende.
Il primo ministro francese Gabriel Attal presenterà alle 11.15 all'Eliseo le sue dimissioni al presidente della Repubblica Emmanuel Macron, secondo quanto indicato nell'entourage del capo dello Stato. "Poi aspetteremo che si formi l'Assemblea nazionale", ha aggiunto la stessa fonte. Il presidente ha già annunciato che aspetterà la “strutturazione” della nuova Assemblea prima di invitare qualcuno a formare un governo. Nel frattempo, la squadra di Gabriel Attal dovrebbe gestire gli affari quotidiani.