Parigi, 18 novembre 2018 - Continua la protesta dei gilet gialli in Francia. Da stamane si contano già 150 blocchi su strade e autostrade. E si aggrava anche il bilancio dei feriti negli scontri di ieri: un morto, 409 i feriti, di cui 14 gravi, 282 gli arresti, dati del ministero dell'Interno francese. La rivolta contro il caro carburanti ha paralizzato il Paese con circa duemila blocchi stradali e 120mila persone coinvolte rispetto alle 288mila di ieri. Ma il governo tiene duro e conferma: dal primo gennaio le tasse sui carburanti saliranno, mentre da destra e da sinistra Marine Le Pen e Jean-Luc Melenchon appoggiano i manifestanti.
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PARCHEGGI GRATIS A DISNEYLAND - Anche i punti di ingresso nel parco Disneyland a Parigi sono stati bloccati da un gruppo di gilet gialli questa mattina. I manifestanti contro il caro carburante hanno tenuto segreto alla polizia la meta della loro protesta, deviando improvvisamente e dirigendosi verso il parco divertimenti. Ma invece di suscitare rabbia negli automobilisti e originare scontri, come nel caso dei dei blocchi stradali di ieri, la mossa è stata accolta positivamente dai visitatori, che hanno evitato di pagare 30 euro per il parcheggio nel parco.
ALTRI INCIDENTI - A Saint-Quentin, a nord di Parigi, un automobilista bloccato dai manifestanti a una rotatoria ha forzato lo sbarramento. Uno dei gilet gialli non ha avuto il tempo di scansarsi ed è stato trascinato per una quindicina di metri dall'automobile rimanendo gravemente ferito, soprattutto alla testa. Episodio simile a Void-Vacon, nell'est, vicino a Nancy, dove un automobilista handicappato, preso dal panico, ha travolto 3 manifestanti, tutti ricoverati in ospedale ma in stato non grave.
IL GOVERNO TIENE DURO - Il governo francese non si fa impressionare dalla protesta: "in materia di fiscalità ecologica, porterà avanti il percorso previsto, non farlo sarebbe da incoscienti", spiega il ministro della Transizione ecologica, François de Rugy, parlando a Le Parisien. L'esecutivo, dunque, prevede di introdurre come previsto dal 1° gennaio l'aumento del 6,5% della tassa sul diesel e del 2,9% sulla benzina. Il ministro dell'Interno Christophe Castaner si limita a commentare: "Siamo di fronte a una disorganizzazione totale, hanno tentato di entrare nelle prefetture, ci sono state azioni di grande violenza".
E intanto Emmanuel Macron perde altri 4 punti a novembre nei sondaggi di popolarità. Secondo una ricerca Ifop, pubblicata dal Journal du Dimanche, tocca il suo minimo assoluto con il 25% di popolarità.
IL PREMIER IN TV - "Siamo all'ascolto dei francesi, abbiamo sentito la loro rabbia e sofferenza, la mancanza di prospettive - ha spiegato Edouard Philippe - ma la rotta non cambia se si alza il vento". Resta quindi in piedi la 'carbon tax' che porterà all'aumento dei prezzi dei carburanti dal primo gennaio, nonostante la mobilitazione di centinaia di migliaia di francesi che hanno bloccato le strade del Paese nel weekend. Philippe ha deplorato le scene "molto violente" a cui si è assistito durante le proteste. "La libertà di manifestare è garantita, ma non può essere anarchia", ha avvertito.
CHI ERA LA DONNA MORTA IN SAVOIA - In Savoia un'auto ha "investito e ucciso" una manifestante. E' successo a Pont-de-Beauvoisin nell'Isèrea. La conducente della vettura è una madre che stava portando la figlia in ospedale: è stata intercettata dagli attivisti che l'hanno circondata battendo forte sulla vettura. Il blocco stradale, in quel punto, non era stato autorizzato dalle autorità. La donna, in preda al panico, ha accelerato e investito una manifestante: è in stato di fermo e ancora sotto choc. E' stata messa sotto inchiesta e deve rispondere di "omicidio colposo".
La vittima si chiamava Chantal Mazet, aveva aveva 63 anni, era madre di 4 figli e nonna di una nidiata di nipotini. Era andata da poco in pensione e ieri mattina alle 7 era stata fra i primi a mettere su il blocco stradale di Pont-de-Beauvoisin.