Mercoledì 8 Gennaio 2025
DANIEL PEYRONEL
Esteri

Francia di nuovo in crisi. A rischio la manovra. E Barnier può già cadere

Il premier francese Michel Barnier rischia la caduta del governo a causa di una doppia mozione di sfiducia. Marine Le Pen pronta a votare con la sinistra. Possibili conseguenze per la stabilità politica e economica della Francia.

Il primo ministro Michel Barnier, 73 anni, durante il sui discorso all’Assemblea nazionale francese

Il primo ministro Michel Barnier, 73 anni, durante il sui discorso all’Assemblea nazionale francese

Dopo aver posto la questione della fiducia per approvare il testo di legge sul finanziamento della sécurité sociale, il sistema di previdenza sociale francese, il premier Michel Barnier deve fronteggiare una doppia mozione tra domani e giovedì. Marine Le Pen, capogruppo dell’estrema destra all’Assemblée nationale, è pronta a votare con la sinistra per far cadere il governo. Sono passati quasi tre mesi da quando Barnier ha accettato la carica di primo ministro, promettendo di "dire la verità" ai francesi: "Credo che siamo giunti ormai ad un momento di verità che pone ognuno di fronte alle proprie responsabilità. Ora tocca a voi, deputati, parlamentari della nazione, decidere se il nostro paese si dota di testi finanziari responsabili, indispensabili e utili ai nostri concittadini, oppure se entriamo in territorio sconosciuto", ha dichiarato ieri in Parlamento il premier, prima di tirare in ballo l’articolo 49 comma 3 della costituzione francese, ponendo la questione della fiducia nel suo governo. Immediata la reazione del Nouveau Front populaire: 185 deputati hanno presentato una mozione di sfiducia, superando il minimo del 10% dei membri della camera dei deputati, necessari per ingaggiare il voto entro le 48 ore. La capogruppo del Rassemblement national Le Pen, dopo aver agitato negli ultimi giorni lo spettro della sfiducia, ha confermato che i suoi deputati voteranno la proposta dalla sinistra.

Qualche ora più tardi, il suo gruppo assieme all’alleato Eric Ciotti, ha deposto una propria mozione, denunciando una legge "ingiusta", che "non risponde alla crisi del potere d’acquisto che tocca i nostri compatrioti". Il governo Barnier, sostenuto dalla destra repubblicana e dal centro macronista, ma appeso alla tacita volontà del Rassemblement national rischia quindi di cadere entro giovedì, alla vigilia del viaggio previsto dal premier francese a Roma. La somma dei deputati della coalizione di sinistra e dell’estrema destra supera infatti la soglia della maggioranza assoluta di 249 parlamentari, necessari per approvare la sfiducia.

Senza governo e nell’impossibilità di indire nuove elezioni legislative entro luglio del 2025, il Paese si ritrova per la prima volta in "territorio sconosciuto", come detto da Barnier. Sebbene nella storia della Quinta Repubblica esista un precedente, quella del 4 ottobre 1962 contro il governo dell’allora premier Georges Pompidou, non è mai successo a ridosso del voto per la legge di bilancio. I mercati hanno già risposto mostrando i primi segnali di inquietudine.