Mercoledì 29 Gennaio 2025
CARMINE PINTO
Esteri

Forza e minacce. Gli Stati Uniti sono tornati

Donald Trump

Donald Trump

Gli Stati Uniti sono tornati. Il presidente colombiano Gustavo Petro ne ha preso atto. Gli Usa avevano re-inviato alcuni immigrati a Bogotà. Il governo colombiano li ha respinti. Allora Trump ha annunciato sanzioni, dazi e niente visti. Petro prima ha proclamato ritorsioni di ogni tipo, poi è subito tornato indietro. La Casa Bianca ha annunciato trionfalmente che tutte le sue condizioni erano state accettate da Bogotà. Non è una crisi da poco, è un colpo tremendo per Petro, già accusato del disastro economico, di relazioni con il narcotraffico, di sodalizio con il dittatore venezuelano Maduro. Questo mentre l’Eln, la principale narco-guerriglia marxista colombiana (aiutata da Caracas) sta perpetrando massacri nella regione del Catatumbo.

L’opposizione e la stampa colombiane, scatenate contro Petro, per il suo filo chavismo e per la politica schizofrenica con Washington, sono consapevoli della portata globale della questione. Gli Usa, dopo la fine della Guerra fredda, sono stati cauti con l’America Latina. Solo per ultimo, Biden aveva tentato un dialogo con i regimi venezuelano e cubano, per spingerli verso un processo di democratizzazione: ha preso atto che era impossibile. Invece il massiccio sostegno del voto latino a Trump ne ha mostrato un nuovo e potente posizionamento, conservatore e populista.

Il segretario di Stato, Marco Rubio, interpreta questa politica, nemica giurata delle dittature di Cuba, Venezuela e Nicaragua, sostenitrice dei liberali populisti, dall’Argentina al Salvador. Trump la porta all’estremo, rivendicando il controllo del canale di Panama. La Colombia fino a ieri principale alleato degli Usa nella regione, lo ha sperimentato subito. La sconfitta di Petro, che voleva prendere un’altra strada, mostra che i tempi sono cambiati. Gli Usa sono tornati, non con il volto prudente di Biden, ma con quello potente, aggressivo e insondabile del presidente Trump.