Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Finlandia, 4 cavi sottomarini danneggiati. Sospetto sabotaggio: sequestrata una petroliera ‘fantasma’ russa

Ancora danni ai cavi per le telecomunicazioni e l'elettricità nel Mar Baltico. La polizia finlandese indaga per “sabotaggio aggravato”. Presidente e premier di Helsinki: “Fermate quelle imbarcazioni”. Ue, Kallas: “Bravi ad aver abbordato subito la nave sospetta”. Nato, Rutte: “Pronti ad aiutare nelle indagini”. La Lituania aumenta i controlli marittimi

La guardia costiera finlandese controlla la petroliera russa Eagle S

La guardia costiera finlandese controlla la petroliera russa Eagle S

Roma, 26 dicembre 2024 - Ieri ‘si è rotto’ un cavo elettrico sottomarino tra la Finlandia e l'Estonia, oggi si parla di 4 cavi di telecomunicazione sottomarini nel Baltico danneggiati nelle ultime ore, ha reso noto Laura Laaster, portavoce del Ministero estone degli Affari economici citata dall'emittente pubblica finlandese. Una serie di 'incidenti' quanto meno sospetti che hanno coinvolto cavi per le telecomunicazioni e l'elettricità, di cui due tra la Finlandia e l'Estonia (due dell'operatore finlandese Elisa), uno tra la Finlandia e la Germania (del gruppo finlandese Cinia) e uno cinese (di proprietà della Citic). La Laaster ha assicurato: "La causa dei danni non è nota, ma secondo le aziende non avrà ripercussioni sui consumatori". Intanto sono già partite le indagini per scoprire se si è trattato di azioni di sabotaggio, come si sospetta riguardo alla rottura che ieri ha interessato il cavo tra Finlandia ed Estonia.

Sospetti su una petroliera russa

La polizia finlandese prima aveva sospettato una nave cinese, la Yi Peng 3, in zona al momento della rottura, poi si è concentrata su una nave petroliera russa, la Eagle S, proveniente dalla madrepatria e ritenuta parte della famosa "flotta fantasma" di Mosca. Sami Rakshit, direttore generale delle dogane finlandesi, in conferenza stampa ha detto che la nave russa, battente bandiera delle Isole Cook, trasportava "benzina senza piombo caricata in un porto russo". E Robin Lardot, del National Bureau of Investigation, ha confermato che è stata aperta un'indagine per "sabotaggio aggravato". Dai tracciati della navigazione è emersa una manovra strana, una deviazione fuori rotta proprio nella zona del cavo, rotta poi ripresa poco dopo.

Sequestrata la Eagle S

Gli agenti sono saliti a bordo della Eagle S per ulteriori indagini: "Abbiamo parlato con l'equipaggio e raccolto prove", ha confermato Lardot. Intanto la nave russa è stata bloccata a largo di Porkkala, a circa 30 chilometri da Helsinki, da una motovedetta finlandese. Le autorità finlandesi in seguito hanno deciso di sequestrare la Eagle S. 

Presidente e premier: “Fermate le navi fantasma”

Il presidente finlandese Alexander Stubb ha lanciato un appello perché siano eliminati i "rischi provocati" dalle navi fantasma russe, che servono a Putin per aggirare il regime sanzionatorio. "Da ieri seguiamo la situazione", ha invece assicurato il premier finlandese, Petteri Orpo. In conferenza stampa Orpo ha affermato: "Reagiremo con decisione a ogni interferenza sulle nostre infrastrutture sottomarine". Orpo ha assicurato di essere in contatto con i leader dei Paesi baltici e dei Paesi scandinavi, inoltre con con Polonia, Germania, Nato e Ue. "Queste navi ombra stanno pompando denaro nelle casse della Russia, in modo che questa possa continuare la sua guerra contro l'Ucraina", ricordando che 79 di queste navi fantasma sono già sotto sanzione.

In Estonia intanto è stata convocata una riunione straordinaria di governo.

Incidenti sospetti

Sabotaggi e sospetti tali, sono situazioni non nuove nei Paesi del Baltico: lo scorso novembre erano stati messi fuori uso altri due cavi sottomarini, uno dalla Finlandia alla Germania e l'altro fra la Lituania e la Svezia, prima ancora, nel settembre 2022 ,l'esplosione dei gasdotti NordStream.

Ue, Kallas: "Rafforziamo protezione cavi sottomarini"

"L'incidente che ha coinvolto i cavi sottomarini nel Mar Baltico è l'ultimo di una serie di sospetti attacchi alle infrastrutture critiche. Ci congratuliamo con le autorità finlandesi per la rapidità con cui hanno abbordato la nave sospetta. Stiamo collaborando con le autorità finlandesi nelle indagini in corso. Siamo pienamente solidali con Finlandia, Estonia e Germania", ha dichiarano la Commissione Ue e l'Alto rappresentante Ue per la Politica Estera Kaja Kallas. "Condanniamo fermamente qualsiasi distruzione deliberata delle infrastrutture critiche europee. La nave sospettata fa parte della flotta ombra russa, che minaccia la sicurezza e l'ambiente e finanzia il bilancio bellico della Russia. Proporremo ulteriori misure, comprese le sanzioni, per colpire questa flotta", si legge nel comunicato. In conclusione la Ue sottolinea: "In risposta a questi incidenti, stiamo rafforzando gli sforzi per proteggere i cavi sottomarini, anche attraverso un maggiore scambio di informazioni, nuove tecnologie di rilevamento, capacità di riparazione sottomarina e cooperazione internazionale. Restiamo impegnati a garantire la resilienza e la sicurezza delle nostre infrastrutture critiche. Al momento non vi sono rischi per la sicurezza dell'approvvigionamento elettrico nella regione".

Nato, Rutte: "Supporto per le indagini"

Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha parlato al telefono con il premier estone Kristen Michal garantendo l'aiuto dell'Alleanza Atlantica nel Mar Baltico. "La Nato è solidale con gli alleati e condanna qualsiasi attacco alle infrastrutture critiche. Stiamo seguendo le indagini di Estonia e Finlandia e siamo pronti a fornire ulteriore supporto", il post del segretario su X.

Lituania aumenta controlli nel Mar Baltico

Dopo il nuovo incidente al collegamento elettrico Estlink-2 tra Finalndia ed Estonia la marina militare lituana ha deciso di rafforzare la sorveglianza e il pattugliamento nel mar Baltico. Dovile Sakaliene, ministra della Difesa lettone: "Abbiamo assicurato la rapida condivisione delle informazioni con gli alleati nei Paesi baltici e nordici e abbiamo dato la nostra disponibilità ad adottare, se necessario, ulteriori misure per garantire la sicurezza comune".