Los Angeles, 16 novembre 2023 – Usa e Cina hanno siglato un accordo storico: la potenza orientale si impegna a ridurre la produzione e l'esportazione del Fentanyl, un derivato sintetico dell'oppio. L'intesa, anticipata dall'agenzia Bloomberg, è stata annunciata a margine del vertice Apec (Cooperazione economica asiatico pacifica) che ha permesso l'incontro tra i presidenti Xi Jinping e Joe Biden alle porte di Los Angeles, città-simbolo di quella che i media internazionali hanno definito la "quarta ondata di epidemia da oppioidi" negli Stati Uniti: nel 2022, un terzo dei decessi tra i 25 e i 34 anni negli Usa è stato causato da overdose da Fentanyl (analisi del New York Times).
Uso farmacologico
Il Fentanyl, conosciuto anche come "China girl", sintetizzato per la prima volta nel 1960 da Paul Janssen, nasce come farmaco antidolorifico. Con una potenza "almeno 80 volte superiore a quella della morfina", così come riportato nel sito della Direzione centrale per i servizi antidroga, può essere usato in ambito sia medico sia veterinario come anestetico e analgesico: l'Oms lo ha inserito nella lista dei farmaci essenziali per il trattamento dei tumori in stadio avanzato. Le sue caratteristiche, però, lo hanno reso velocemente appetibile anche per il mercato nero degli stupefacenti, dove può essere acquistato singolarmente o dove, più spesso, viene utilizzato per "tagliare", cioè diluire, altre droghe come eroina e cocaina.
Conseguenze dell'uso
In commercio si trova in forma di cerotti, pasticche, polvere da inalare e liquido da iniettare per vena. Quest'ultima è la modalità che provoca più velocemente il senso di euforia e stordimento tipico di una sostanza oppiacea. A livello di breve termine, gli effetti collaterali più comuni sono nausea, vomito o costipazione, mentre se si interrompe l'assunzione dopo un uso prolungato possono sopraggiungere forti crampi addominali, dolori alle ossa, sudorazione e ansia. Sono le conseguenze dell'astinenza, che nei casi peggiori porta ad arresto cardiaco o shock anafilattico e, in ultimo, alla morte improvvisa.
Origini storiche dell'epidemia
L'aumento di incidenza di overdose da Fentanyl nella popolazione statunitense ha fatto scattare l'allarme. Si parla di una quarta ondata epidemica perché il problema affonda le radici negli anni ‘90, quando un altro oppioide, l'ossicodone, veniva facilmente e diffusamente prescritto come antidolorifico, complice anche una campagna promozionale fraudolenta. Gran parte della popolazione ne divenne dipendente. Compresi gli effetti mortali e ritirate le pasticche dal commercio, nei primi Anni 2000 fu la volta dell'eroina, seguita velocemente da altri prodotti e derivati sintetici fino all'avvento del Fentanyl, economico e facilmente reperibile anche allo scopo di sballarsi. Alcune recenti vittime note sono state il rapper Coolio ("Gangsta's Paradise"), l'attore Michael K. Williams ("The Wire") e l'attore Angus Cloud ("Euphoria").
Il mercato del Fentanyl
La Cina è parte attiva della crisi perché negli ultimi cinque anni è diventato il primo paese a produrre ed esportare oltreoceano gli ingredienti necessari a sintetizzare la droga. Le "materie prime" arrivano in Messico, vengono lavorate nelle drug factory clandestine gestite dai narcotrafficanti che, una volta ottenuto il Fentanyl, lo distribuiscono negli Stati Uniti. Con l'accordo siglato da Biden, il governo di Xi Jinping si è impegnato a combattere il commercio internazionale illegale di queste sostanze e a perseguire i produttori cinesi che violeranno le nuove regole. Un tentativo in questo senso era già stato fatto ai tempi dell'amministrazione Trump, ma non era andato a buon fine. Per l'attuale presidente Usa la lotta al Fentanyl è centrale nell'ottica della campagna elettorale per il 2024, e l'intesa con la Cina potrebbe essere un punto a favore.
In Italia
L'oppioide non risparmia neanche il nostro paese. Inserito nella Tabella delle sostanze stupefacenti insieme a trenta sostanze analoghe, viene utilizzato con una certa parsimonia in ambito ospedaliero oppure nei Serd per il trattamento delle dipendenze patologiche. Una differenza importante con gli Stati Uniti è che in Europa si preferisce l'utilizzo di antinfiammatori anche per la terapia del dolore. Al netto di alcuni sequestri fatti dalla polizia e di alcune decessi per overdose accertati, il mercato del Fentanyl in Italia sembra ancora relativamente contenuto, ma non per questo meno preoccupante.