Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Il vulcano Fagradalsfjall tiene in ansia l’Islanda e mezza Europa. Il geologo: “Ecco i due rischi. Il Marsili? Vi spiego le differenze”

Guido Ventura dell’Ingv: “Dalle colate laviche alle ceneri, che impatto potrà avere”

Roma, 13 novembre 2023 – Più di 1.000 terremoti in mezza giornata, evacuati abitanti e animali, previsioni fosche sul traffico aereo. L’Islanda ha dichiarato lo stato d’emergenza per il rischio eruzione del vulcano Fagradalsfjall, nella penisola di Reykjanes.

L’evento sarebbe imminente: potrebbe verificarsi nel giro di pochi giorni, forse ore. Che cosa sta succedendo e cosa ci dobbiamo aspettare? Lo abbiamo chiesto al geologo Guido Ventura dell’Ingv

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(L’articolo prosegue sotto la foto)

 ISLANDA. GLI OCCHI DI COSMO-SKYMED SU ERUZIONE VULCANO FAGRADALSFJALL /FOTO(FOTO 1 di 1)
ISLANDA. GLI OCCHI DI COSMO-SKYMED SU ERUZIONE VULCANO FAGRADALSFJALL /FOTO(FOTO 1 di 1)

Quali sono i rischi maggiori?

“Le emissioni delle colate laviche, fiumi di roccia fusa che raggiungono i 1.200 gradi di temperatura e dove arrivano distruggono, sono capaci di fondere tutto. Visti i volumi islandesi, possono percorrere diversi chilometri. Un altro pericolo è legato alle emissioni di cenere, con il vento si rischia l'accumulo sui tetti delle case con eventuale crollo, se quei tetti non hanno determinate caratteristiche strutturali”.

Sono prevedibili interferenze sul traffico aereo?

“In teoria sì, dobbiamo vedere quando partirà l'eruzione”.

In che tempi potrebbe avvenire?

"I colleghi islandesi parlano di giorni, addirittura di ore”. 

I video in arrivo da Grindavik sono impressionanti, sulla strada si aprono voragini.

“A 1.200 gradi tutto si fonde, ed è una temperatura normale per un magma di quella composizione, in quella zona. Si tratta di basalti poveri di silicio. Il basalto è un magma che si forma nel mantello, quindi a profondità notevoli, e risale in superficie senza incontrare zone di stoccaggio”.

Quindi ad alta velocità?

"La velocità è molto variabile”.

Il magma cambia il paesaggio?

“Sicuramente. Si formeranno ad esempio nuovi corsi d'acqua, le colate laviche di solito si incanalano lungo le valli. Tutta l'Islanda è così”.

Che eruzione sarà, se sarà?

“Le ultime notizie dei colleghi islandesi prevedono che non sarà ad alta energia. Il precedente più significativo risale al 1783, quando il 50% del bestiame morì per l'emissione dei gas. Anche per questo sono stati evacuati gli animali”.

Che informazioni scientifiche ci darà questa eruzione?

"A scala vasta, ci permetterà di capire meglio i meccanismi di formazione delle dorsali oceaniche;, a più piccola ci spiegherà come funziona il raffreddamento delle colate, che porta a diminuire la velocità del magma”.

A quanto può arrivare l'altezza del magma?

"Dipende, da un metro fino a 80-100. In quel caso si parla di lave sovrapposte”.

Possibile fare un confronto con l’Italia?

“Rispetto ai vulcani italiani la situazione è completamente diversa”.

Perché?

"Cambia completamente il contesto geodinamico, l'Islanda è attraversata da una mega frattura dalla quale si forma una nuova crosta oceanica. Cosa che in Italia si verifica solo in modo molto ridotto al centro del Tirreno, con il vulcano Marsili. Ma le dimensioni non sono assolutamente comparabili, il Tirreno meridionale è un micro bacino”. 

Dove si trova il vulcano Marsili: la mappa