Lunedì 23 Dicembre 2024
DAVIDE NITROSI
Esteri

Il ministro dell’Estonia: "Fake news e cyberattacchi, così Mosca destabilizza la Nato. Siamo pronti a ogni scenario"

Pevkur (Difesa) e il rischio di un’offensiva della Russia: non è attrezzata, ma noi ci prepariamo. "La Lega in Italia? Ogni partito europeo deve decidere se stare con la democrazia o con la dittatura"

Il ministro della Difesa estone, Hanno Pevkur

Roma, 28 marzo 2024 – Ministro Pevkur, l’intensificarsi delle minacce russe verso l’Occidente e l’Estonia in particolare richiede un cambio di passo all’Europa?

"La nostra posizione sulla Russia non è cambiata negli ultimi decenni – risponde Hanno Pevkur, ministro della difesa dell’Estonia –. Quando Putin è divenuto presidente abbiamo visto crescere la dittatura in Russia e sfortunatamente non vediamo un’pposizione. Dopo la rielezione, Putin ha iniziato a comprimere la società, tutto è sotto il controllo dei servizi segreti e non c’è libertà. È molto difficile costruire ogni forma di normale cooperazione con la Russia specialmente ora che ha aggredito l’Ucraina".

Diverse navi da guerra russe nel Mar Rosso, ma non cercano gli Houthi

Ma lei teme che la guerra possa arrivare a coinvolgere i Paesi baltici e l’Occidente?

"Qualora la Russia volesse condurre un’azione militare contro un nostro Paese significherebbe condurla contro la Nato e quindi contro la Germania, l’Italia, gli Stati Uniti, tutti gli alleati. Questo è il punto di partenza".

Quindi non è possibile?

"A essere onesti non vedo in questo momento la possibilità per la Russia di iniziare una guerra con la Nato. I russi non sono pronti anche se vogliono destabilizzare la Nato e quindi conducono qualsiasi azione per farlo e per mostrare che la Nato non è in grado di prendere decisioni".

Quali azioni?

"Azioni rivolte alla nostra società, ai gruppi come giornalisti e militari. Sappiamo che certe persone di queste categorie sono orchestrate o in contatto con i servizi segreti russi. Non credo che al momento possa esserci un conflitto militare tra Russia e Nato, ma abbiamo capito che la Russia può intraprendere azioni in ogni Paese Nato, nei Paesi baltici come in Germania o in Italia. Gli interessi della Russia non sono cambiati: vuole destabilizzare la Nato e l’Occidente".

La destabilizzazione avviene con propaganda e attacchi cyber. Ma le minacce crescenti possono diventare reali?

"I russi stanno usando tutte le opzioni a parte l’invasione militare. Questo è esattamente ciò a cui siamo preparati e dobbiamo aumentare la nostra capacità di deterrenza per difenderci davanti alle minacce cyber e qualsiasi tentativo di inquinare i media. Dobbiamo riconoscere le fake news, leggere molto attentamente ogni messaggio dei media del Cremlino perché sappiamo che sono tutti sotto lo stretto controllo di Putin. Questo è quello che i russi vogliono fare negli altri Paesi occidentali, dove diffondono i loro messaggi. Dobbiamo tenere una allerta alta. Detto questo non credo che siano in grado di iniziare una guerra con la Nato".

La Polonia ha detto che potrebbe abbattere missili russi che sorvolino nuovamente il suo spazio aereo. Qual è la sua opinione?

"È l’unica risposta possibile. Quando hai accessi non autorizzati o l’ingresso di missili nel tuo spazio aereo chiaramente vuoi abbatterli. Rientra nella sovranità di ogni Paese abbattere un missile che entri nel suo spazio aereo. Stiamo difendendo i nostri Paesi non solo sulla terra ma anche in mare e nell’aria".

Putin accusa l’Ucraina e l’Occidente di avere avuto un ruolo nell’attentato a Mosca. Quali sono i suoi obiettivi?

"Stiamo attenti a discutere di collegamenti con l’Ucraina, attenti a non cadere in questa trappola. Putin vuole spostare l’attenzione sull’Ucraina sviandola da se stesso, perché i suoi servizi hanno fallito. Da quel che si sa c’era una sede della polizia, gli Omon, vicino al teatro dove è stato fatto l’attentato ma gli agenti hanno reagito solo dopo un’ora dall’attacco e i terroristi sono riusciti a fuggire da lì. Tutto dimostra il fallimento delle autorità russe. Per questo suggerisco di mantenere l’attenzione sui servizi russi, di guardare se hanno agito correttamente".

Servono gli Eurobond per la difesa per aiutare l’Ucraina?

"Dobbiamo aumentare gli aiuti all’Ucraina, specialmente militari. Sono stato tre giorni in Ucraina la scorsa settimana e ho sufficienti informazioni per dire che se non aiutiamo Kiev sarà molto difficile per loro, soprattutto sul lato della difesa aerea, visti i pesanti attacchi aerei che la Russia sta conducendo. Gli Eurobond non sono pensati per aiutare direttamente l’Ucraina ma per aumentare la nostra capacità di spesa sulla difesa".

Ma gli aiuti all’Ucraina?

"O attingiamo alle nostre capacità finanziarie rapidamente, o sempre rapidamente l’Europa stanzia denaro per aiutare l’Ucraina. L’Estonia, la Repubblica Ceca e altri Paesi sono disponibili ad acquistare fuori dall’Europa munizioni per l’Ucraina, ma abbiamo bisogno di denaro. Questo è il modo più semplice e rapido per aiutare Kiev. Non è il tempo per le volontà politiche ma per le decisioni politiche".

Quali sono i sentimenti degli estoni ora? Il vostro popolo è spaventato dal vicino russo?

"Non siamo spaventati ma siamo pragmatici. Abbiamo visto che cosa la Russia ha fatto: ha invaso la Georgia, la Crimea, ha iniziato la guerra in Ucraina. Questa è la realtà con cui conviviamo. Il nostro vicino è ostile e per questo abbiamo aumentato la nostra spesa per la difesa al 2% del Pil dieci anni fa e da quest’anno siamo saliti al 3% e terremo questo livello nel prossimo decennio. È quello che dobbiamo fare. Abbiamo forti alleati, la Nato, ma aumentiamo la nostra capacità autonoma di difesa. Gli estoni sono tra i più decisi nel supportare l’Ucraina. Faremo tutto quello che possiamo per fare vincere la guerra all’Ucraina".

La preoccupa la presenza nel governo italiano di un partito in passato vicino alla Russia, la Lega, e il cui leader ha rilasciato dichiarazioni contestate sulla elezione di Putin?

"Italia ed Estonia sono democrazie, sono i popoli che fanno le scelte. Quando i popoli possono valutare il valore della libertà, delle libertà garantite nell’Ue, sono in grado di fare la scelta giusta. Ogni partito politico deve a sua volta decidere da che parte della Storia vuole stare. Se dalla parte della libertà e della democrazia o con la dittatura. Questo è un mio punto di vista universale che non vale solo per l’Italia ma anche per l’Estonia, la Germania, per qualsiasi Paese. Bisogna scegliere in quali condizioni si vuole vivere. Io voglio vivere in pace e in democrazia. E per questo supporto l’Ucraina, perché combatte per gli stessi valori dell’Occidente".

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