Roma, 14 ottobre 2023 – “Proteggere gli abitanti di Israele e combattere ogni forma di terrorismo che minacci la vita quotidiana”. È la missione delle forze di difesa israeliane, anche note con la sigla Idf, che hanno guadagnato a Israele un posto nella top 20 delle potenze militari nel mondo. Da sempre beneficiario di aiuti militari da parte degli Stati Uniti, Tel Aviv ha sviluppato un’industria bellica nazionale ed è diventato anche un importante fornitore globale, incassando 345 milioni di dollari nel 2020, secondo quanto riporta Al-Jazeera.
Lo Stato ebraico, che ha poco più di 9 milioni di abitanti, gestisce un vasto apparato militare in cui il servizio è obbligatorio per i cittadini di età superiore ai 18 anni. In base ai dati dell’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (Sipri), Israele ha speso 22 miliardi di dollari per le sue forze armate nel 2020: 2.508 dollari pro capite e il 12% della spesa pubblica. A questi si aggiungono, inoltre, gli aiuti militari statunitensi da un valore totale di 3,8 miliardi di dollari nello stesso anno, che fanno parte di un accordo decennale record da 38 miliardi di dollari tra i due Paesi.
Le forze di difesa israeliane dispongono di circa 175mila unità attive e 465mila unità di riserva, secondo i dati di Global Firepower. Ungheria, ad esempio, che ha un numero di abitanti comparabile, ne ha rispettivamente 40mila e 20mila.
L’Idf possiede armi e sistemi informatici tra i più avanzati, alcuni dei quali sono di produzione americana, altri di sola acquisizione e soggetti a modifiche, come il fucile d’assalto M4, gli aerei F16 Falcon, F15 Eagle o l’elicottero Apache. Stando sempre ai dati di Global Firepower, le forze di terra hanno circa 2.200 carri armati (di cui, secondo le stime, 1.760 sono pronti all’uso), nonché numerosi altri veicoli corazzati, semoventi di artiglieria, artiglierie trainate e sistemi di lanciarazzi multipli (Mlrs).
L’aeronautica israeliana, invece, si affida molto alle soluzioni americane con una serie di caccia F-16 e F-15, ai quali si aggiungono gli aerei da trasporto tattico C-130 Hercules, e gli elicotteri Apache e Black Hawk. Per quanto riguarda l’arsenale della marina militare, è costituita prevalentemente da corvette, battelli missilistici a risposta rapida, pattugliatori e mezzi d’assalto, che dimostra l’attenzione particolare dedicata anche alla difesa del litorale israeliano e delle rotte di navigazione.
Infine, anche se il governo israeliano non ha né negato né confermato ufficialmente di possedere armi nucleari, si stima che Tel Aviv possa avere circa 80-90 testate atomiche.
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