Roma, 12 novembre 2023 – È stato dichiarato lo stato di emergenza sulla penisola islandese di Reykjanes, dove si teme l’eruzione del vulcano Fagradalsfjall. Sono 4mila le persone evacuate dalla città sud-occidentale di Grindavík, la più esposta al pericolo della lava. Il tempo è contato: entro 48 ore il cratere potrebbe eruttare lava infuocata.
Gli esperti dell'Ufficio meteorologico islandese (Imo) temono che grandi quantità di magma si stiano diffondendo nel sottosuolo e, da un momento all’altro, potrebbero uscire emergere dal terreno. Ecco gli scenari di rischio.
Segnali di pericolo
“Si sono registrati cambiamenti significativi dell'attività sismica'', spiegano dall’Imo. Segno che l’eruzione potrebbe arrivare a breve: si ipotizza entro mercoledì 14 novembre.
“Un tunnel di magma che si sta attualmente formando e potrebbe raggiungere Grindavík”, annunciano dall’Ufficio meteorologico nazionale. Le autorità invitano la popolazione “alla calma”. In Islanda ci sono circa 30 vulcani attivi.
"Siamo davvero preoccupati per tutte le case e le infrastrutture nell'area", spiega Vidir Reynisson, capo dell'Agenzia per la Protezione Civile islandese. Un'eruzione è attesa entro due giorni, ha aggiunto Reynisson.
Cosa sta succedendo
Evacuata la cittadina di Grindavik, che si trova sulla costa sudoccidentale dell'Islanda, nelle vicinanze della capitale Reykjavik. È nota ai turisti per la stazione termale geotermica Laguna Blu, le cui caldissime acque provengono dalla vicina centrale elettrica di Svartsengi.
Secondo gli esperti, Grindavik potrebbe essere danneggiata in modo serio da un'eruzione del vulcano Fagradalsfjall, ritenuta imminente. Il magma ha già provocato centinaia di terremoti, segnali di un'eruzione che si avvicina rapidamente: la cittadina, di 4mila abitanti, è stata evacuata, sono stati realizzati dei centri di accoglienza, ma la maggior parte dei residenti ha trovato ospitalità da parenti o amici.
Chiuso il Blue Lagoon: ecco dove
La cittadina di Grindavik, a circa 40 km a sudovest della capitale dell’Islanda, è vicina all'impianto geotermico di Svartsengi, il principale fornitore di elettricità e di acqua ai 30mila residenti della penisola di Reykjanes. È vicina al popolarissimo resort Blue Lagoon, che è stato chiuso per una settimana per precauzione.
Gli scenari in caso di eruzione
Nella zona si è formata una faglia lunga circa 15 km e l'eruzione potrebbe accadere in qualsiasi punto: anche in mare, dato che una parte della spaccatura del suolo è sott'acqua. In questo caso, si formerebbe probabilmente una grande nuvola di cenere.
"Non è lo scenario più probabile – ha detto Reynisson – ma non lo possiamo escludere, perché la faglia finisce in mare". L'Islanda, nell'Atlantico settentrionale. si trova lungo la dorsale medio atlantica, che separa la placca eurasiatica da quella nordamericana.
I precedenti: 10mila voli sospesi nel 2010
Nel 2010 l'eruzione dell'Eyjafjallajoekull, un vulcano nel sud dell'isola, provocò la cancellazione di circa 100mila voli, provocando disagi a 10 milioni di viaggiatori.
Se vuoi iscriverti al canale WhatsApp di Qn clicca qui