Washington, 25 ottobre 2024 – A meno di due settimane dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, piovono accuse importanti su uno dei principali sostenitori pubblici di Donald Trump, il miliardario Elon Musk. Il Wall Street Journal ha accusato il patron di X di essere “in contatto costante dal 2022” con il presidente russo Vladimir Putin: un vero colpo di scena considerando il supporto pubblico all’Ucraina sin dai primi giorni dell’invasione.
La mente di SpaceX ha infatti donato i terminali di comunicazione della rete internet satellitare Starlink, aiutando notevolmente la difesa del Paese. Ma, stando al quotidiano statunitense, avrebbe assunto posizioni sempre più filo-russe nel corso della guerra. Infatti, Musk ha negato a Kiev l’utilizzo della rete per colpire la flotta russa, affermando che avrebbe “perso soldi” fornendo il servizio.
I contatti con Putin sarebbero stati “confermati da diversi attuali ed ex funzionari americani, europei e russi”. Ma non è l’unico retroscena: il leader del Cremlino avrebbe anche chiesto a Musk di non attivare Starlink a Taiwan, come favore per il suo alleato cinese Xi Jinping.
Il volto di SpaceX ha negato categoricamente le accuse, definendole “assurde”. Versione confermata anche dal Cremlino, che ha etichettato la rivelazione del Wsj come “completamente false”. Ad affermarlo è direttamente il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, che in precedenza aveva spiegato che le uniche conversazioni tra Musk e il leader russo sarebbero state sullo “spazio e le tecnologie attuali e future”. Il miliardario ha tuttavia confermato di aver avuto contatti con Putin nell’aprile del 2021. Il Wsj riferisce anche di conversazioni con Sergey Kiriyenko, vicedirettore dell’Amministrazione presidenziale russa e responsabile per la disinformazione: queste avrebbero avuto luogo dopo l’invasione dell’Ucraina.
La scorsa settimana, parlando dei collegamenti tra Starlink e il Pentagono, Musk ha rivelato di avere “un nulla osta di sicurezza top secret”, che gli permette di accedere dunque a informazioni normalmente classificate. “Ma devo dire che – ha aggiunto – come la maggior parte delle cose che conosco, il motivo per cui mantengono questo top secret è perché è così noioso”. No comment, invece, da parte del dipartimento della Difesa: “Non commentiamo il nulla osta di sicurezza, lo screening o lo status di alcun individuo, o questioni relative alla politica di sicurezza del personale nel contesto della segnalazione delle azioni di un individuo”, le parole di un portavoce.