Martedì 6 Agosto 2024

“La guerra civile in Gran Bretagna è inevitabile”. Le parole di Elon Musk e lo scontro col governo Starmer

Più di 400 arresti nel Paese dopo le violente proteste nate da fake news circolate sui social. Il primo ministro convoca un’altra riunione del Comitato di sicurezza Cobra

Roma, 6 agosto 2024 – È scontro tra il governo inglese e Elon Musk riguardo le grandi proteste in corso nel Regno Unito. “La guerra civile è inevitabile” è il commento lapidario che il proprietario di X ha pubblicato sul suo social a proposito dei violenti scontri. Durissima la risposta del governo britannico: la ministra della Giustizia Heidi Alexander ha accusato Musk di essere “profondamente irresponsabile”. 

Intanto il primo ministro Keir Starmer presiederà un'altra riunione d'emergenza del Comitato di sicurezza Cobra. Finora più di 400 persone sono state arrestate in relazione ai disordini dalla scorsa settimana.

Elon Musk, proprietario del social network X, e Keir Starmer, primo ministro laburista britannico
Elon Musk, proprietario del social network X, e Keir Starmer, primo ministro laburista britannico

Lo scontro tra Musk e il governo britannico

L'uomo più ricco del mondo ha anche chiamato in causa direttamente Keir Starmer, primo ministro britannico. “Perché in Gran Bretagna non vengono protette tutte le comunità?”, ha chiesto in tono polemico Musk, ricondividendo alcuni video di scontri tra manifestanti e taggando il video ufficiale del premier. Il tycoon ha anche ricondiviso diversi meme che ironizzano sulla gestione della situazione da parte del governo britannico.

“L’uso di un linguaggio come ‘guerra civile’ non è in alcun modo accettabile”, ha detto la ministra Alexander, citata da Times Radio. “Vediamo agenti di polizia gravemente feriti, edifici dati alle fiamme. Se possiedi una grande piattaforma dei social media, ne hai anche la sua responsabilità”, ha aggiunto Alexander. 

È intervenuto sul tema anche il portavoce del premier Starmer, che ha detto di non trovare “alcuna giustificazione a commenti del genere” e ha definito i manifestanti “una minoranza di teppisti che non rappresenta il Regno Unito”. 

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Le violenze nel paese si sono scatenate a seguito di una fake news sull’accoltellamento avvenuto a Southport il 29 luglio scorso: sulle piattaforme social era circolata la notizia – falsa – che il 17enne che, armato di coltello, ha ucciso tre bambine di 9, 7 e 6 anni fosse di fede musulmana. Le proteste da parte dei gruppi di estrema destra ha portato a 400 arresti in una settimana.

L’appello ai big tech

Il ministro responsabile per la Scienza e la Tecnologia, Peter Kyle, ha incontrato i giganti del web e dei social – TikTok, Meta, Google e X – per chiedere loro collaborazione nel fermare la diffusione della disinformazione e l’incitamento all’odio. Pare che la piattaforma di Musk non sia disposta ad aiutare il governo di Downing Street: secondo il Daily Mail, il latitante Tommy Robinson, esponente di estrema destra in fuga dalla giustizia, sta continuando indisturbato a fomentare via social i 'riots' nel Regno che da un hotel di lusso a Cipro. Del resto l'ex leader dell'English Defence League, gruppo su posizioni xenofobe e islamofobe, era stato riammesso su X l'anno scorso dopo l'acquisto della piattaforma online da parte del tycoon, ponendo fine alla messa al bando imposta nel 2018.