Lunedì 29 Luglio 2024

Elezioni Venezuela, vince Maduro: l’opposizione non riconosce i risultati. Il presidente: “Il fascismo non passerà”

L’avversario Gonzales Urrutia, dato favorito dai sondaggi, si sarebbe fermato al 44,2%. L’opposizione: “Ha preso il 70%, ci sono stati brogli”

Caracas, 29 luglio 2024 – Nicolas Maduro è stato rieletto presidente del Venezuela: sarà il suo terzo mandato, a seguito della salita al potere nel 2013 dopo la morte di Hugo Chavez. Un risultato che, almeno in parte, sorprende: i sondaggi davano ampiamente in vantaggio il candidato dell’opposizione Edmundo Gonzales Urrutia

Il consiglio elettorale ha annunciato che, all’80% delle schede scrutinate, Maduro ha ottenuto il 51,2% dei voti, contro il 44,2% del principale sfidante. I voti per gli altri candidati – otto in totale – dovrebbero quindi essere appena una manciata. 

Dopo anni di tensioni, iniziate con il mancato riconoscimento del risultato elettorale del 2019 da parte dell’opposizione, la situazione sembrava essere rientrata con un accordo siglato con Maduro. In cambio di riforme e libere elezioni, gli oppositori avrebbero aiutato a costruire un clima politico più stabile e pacato.

VENEZUELA ELECTIONS
Il presidente Maduro celebra la vittoria con i suoi sostenitori (Ansa)

L’opposizione non riconosce i risultati

La leader dell’opposizione Marina Corina Machado ha annunciato di non riconoscere i risultati pubblicati dal governo e ha indicato Gonzales Urrutia come “presidente eletto”. Secondo i dati a sua disposizione, avrebbe ottenuto il 70% dei voti. 

L’opposizione ha già denunciato irregolarità appena i primi dati venivano confermati: l’ex deputata Delsa Solorzano ha puntato il dito contro il consiglio elettorale. “Lo denuncio con le prove in mano – ha dichiarato – Stanno ritardando la trasmissione dei dati al centro di computazione e la pubblicazione dei verbali. C'è un numero significativo di seggi elettorali da cui vengono allontanati i nostri testimoni e altri in cui si rifiutano di trasmettere i risultati della scheda di conteggio”. 

Maduro: “Non ci sono riusciti: il fascismo non passerà”

Intanto Maduro sta celebrando la sua terza vittoria elettorale con i suoi sostenitori raccolti davanti al palazzo presidenziale. “Non ci sono riusciti con le sanzioni, con l'aggressione, con la minaccia. Non ce l'hanno fatta ora e non ce la faranno mai con la dignità del popolo del Venezuela – ha dichiarato – Il fascismo in Venezuela, la terra di Bolivar e Chavez, non passerà”. Ha poi ricordato il predecessore: “Hugo, questa vittoria è tua”.

Le reazioni all’estero

Proprio nella notte, il segretario di stato americano Anthony Blinken ha esortato a un conteggio dei voti che fosse “equo e trasparente”. Alla pubblicazione dei risultati, ha poi commentato: “Siamo seriamente preoccupati che il risultato annunciato non rifletta la volontà o i voti del popolo venezuelano”. 

I ministri degli Esteri di nove paesi sudamericani avevano auspicato il pieno rispetto della “volontà popolare espressa dal popolo venezuelano alle urne”. Il presidente argentino Javier Milei ha rincarato la dose minacciando di “non riconoscere un’altra frode” di Maduro. Il Perù ha richiamato il proprio ambasciatore, mentre il Costa Rica ha dichiarato di non riconoscere i risultati.

Ma c’è anche chi si congratula con Maduro. “Ho parlato con il fratello Nicolas Maduro per rivolgergli le vive congratulazioni” ha dichiarato il presidente di Cuba Miguel Diaz-Canel. Analoghi messaggi sono stati inviati dai governi di CinaNicaragua, Bolivia e Honduras: gli ultimi tre sono ideologicamente vicini al chavismo venezuelano. L’Iran ha definito il processo elettorale come “democratico”.

Tajani: “Perplessità”

Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è detto “perplesso” sullo svolgimento delle elezioni in Venezuela. “Chiediamo risultati verificabili e accesso agli atti: il risultato che annuncia la vittoria di Maduro rispecchia veramente la volontà del popolo?”, ha scritto su X.

Le accuse di Maduro

Anche Maduro ha denunciato (tentati) brogli, da parte dell’opposizione. “Abbiamo subito un massiccio attacco hacker al centro del Consiglio elettorale. Sappiamo chi lo ha fatto – ha messo in guardia il leader socialista – Lo hanno fatto perché volevano impedire che il popolo del Venezuela avesse il suo risultato ufficiale. Per poter gridare quello che avevano preparato, 'gridare alla frode'. Gente brutta,  quella bella è qui con me”. E infine ha assicurato: “Non permetteremo che scatenino la violenza”.