Lunedì 4 Novembre 2024
GIAMPAOLO PIOLI
Esteri

Elezioni Usa, Trump tenta la rimonta in extremis. Sfida è mobilitare gli assenteisti

In cento milioni si sono già espressi nell’"early vote". Il presidente minimizza la pandemia, Biden accusa Donald sulla gestione del virus

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Trump è scatenato. Eccitato e preoccupato. Continua a rincorrere Biden come un forsennato, negando il Covid, denigrando i medici, mentre cerca di guadagnare qualche punto con l’incoraggiante dato economico del quadrimestre. Biden lo accusa di lasciar morire la gente quando invece potrebbe convincere l’America a usare la mascherina "salvando fino a 100.000 persone entro la fine dell’anno…"

I due candidati continuano a parlare a due popoli diversi. A volto scoperto e vicinissimi i fan di Trump che partecipano ai comizi. Con mascherina e in auto i democratici che rispettano le distanze di sicurezza definendole "un dovere patriottico". Biden rimane in testa nelle proiezioni, ma il margine nazionale si è ridotto a 8 punti. Ancora meno negli Stati chiave a 48 ore dal voto. Rimarrà uno scontro fino all’ultimo mentre spunta una rilevazione di Trafalgar Group che diede la vittoria a Trump nel 2016 e oggi col capo dei sondaggisti Robert Cahaly ripete: "Sarà di nuovo Donald a vincere". Tutto è ancora possibile. Il bis dell’inaspettata onda rossa (colore dei repubblicani) del 2016, ma ancora più probabile la ricostruzione del muro blu (colore democratico) degli stati del nord che incoronarono Obama e Biden per due volte ma si sgretolò con Hillary, condannandola alla sconfitta.

I democratici bisbigliano con prudenza l’arrivo silenzioso di una travolgente onda blu, che potrebbe strappare ai repubblicani oltre alla Casa Bianca anche il Senato. La gente sta votando da quattro settimane. E’ stato un record assoluto di partecipazione. Quasi 97 milioni di persone si sono già espresse e in Texas (stato che potrebbe riservare sorprese per Trump) i votanti hanno già superato quelli del 2016, grazie al grande afflusso dei giovani. Ma è record anche di schede rigettate in Florida, Wisconsin e Georgia.. I democratici gridano alla "soppressione dei voti". Il fenomeno colpisce soprattutto i neri e gli ispanici. L’elezione del prossimo presidente degli Stati Uniti dipenderà, in ogni caso, da quanti andranno fisicamente alle urne il 3 novembre. Molte minoranze etniche vengono considerate assenteiste e potrebbero non recarsi ai seggi, facendo saltare ogni parametro. Trump è convinto di aver migliorato nelle percentuali fra neri e ispanici, ma sa che potrebbe perdere parte del voto bianco, soprattutto di donne anziani e indipendenti.

Non si era mai vista in America tanta partecipazione e tanta mobilitazione politica. Biden e Trump capiscono che con almeno 60 milioni di americani che si devono ancora esprimere, facendo crescere di altri 20 milioni l’affluenza alle urne, ogni proiezione rimane falsata e ogni stato rosso o blu in bilico fino all’ultimo. Stiamo assistendo alla più combattuta, sporca, minacciosa e pericolosa campagna elettorale degli ultimi decenni.

Il presidente ieri ha fatto 4 tappe solo in Pennsylvania per poi muoversi in Wisconsin e Michigan, mobilitando anche Melania. "Con Biden - dice - non ci sarà futuro per l’America". Il suo rivale invece è partito dal Michigan con Obama per raddrizzare i mattoni caduti del muro blu e chiuderà la sua corsa domani in Pennsylvania, diventata ormai il decisivo campo di battaglia.