Il Paese è spaccato, ma l’America sta andando in massa alle urne e, questa volta, potrebbe polverizzare ogni record di partecipazione fra repubblicani, democratici e indipendenti.
FOCUS /, quando si saprà il risultato (e il vincitore)
America al bivio tra due debolezze
A meno di 24 ore dall’ultimo giorno di voto, c’è una professione che non ha risentito né dei sondaggi oscillanti e nemmeno del Coronavirus. È quella di psichiatri e terapisti. I professionisti della salute mentale da New York a Chicago, da Miami a Detroit, da Phoenix a Houston non sanno più come fare per rispondere alle enormi richieste d’ aiuto di attivisti dei due partiti ma anche di cittadini comuni angosciati, preoccupati e depressi per l’incerto risultato delle urne che vedranno probabilmente dai 20 ai 30 milioni di votanti in più rispetto ai 138 milioni del 2016.
Con tre ore di differenza oraria dall’Atlantico al Pacifico, quando i seggi a Filadelfia, Miami e Boston chiuderanno alle 20 di domani e verranno annunciati i vincitori, probabilmente pochi minuti dopo, a Los Angeles e Las Vegas la gente sarà ancora in fila per deporre la scheda. Anche a causa delle misure di sicurezza e sanitarie, la notte dello spoglio si annuncia lunghissima, incerta, sofferta e forse tragica. Diverse città hanno già messo la protezione alle loro vetrine per paura di disordini e molti negozi rimarranno chiusi martedì e mercoledì.
Joe Biden continua a essere avanti nei sondaggi, ma i margini si stanno riducendo con l’aggiunta di un rilevamento che vede Trump in vantaggio di 7 punti in Iowa. Ormai contano solo gli appelli agli ultimi indecisi o a quei giovani e minoranze ispaniche e di colore che sono iscritti nei registri ma non si sono ancora presentati ai seggi.
I primi dati certi arriveranno a ondate irregolari creando per ore i cosiddetti "miraggio rosso" per i repubblicani o "miraggio blu" per i democratici a seconda dei blocchi di schede che vengono tabulati e conteggiati per primi. Con otto stati considerati in bilico (Michigan, Wisconsin, Pennsylvania, Florida, Georgia, Arizona, Ohio e Iowa tutti conquistati da Trump nel 2016) la campagna del presidente è inarrestabile, ma sulla difensiva. Le grandi folle di sostenitori che lo acclamano a ogni tappa, però, iniettano determinazione e ottimismo in Trump che insegue senza maschera, mentre i contagi del Covid in Usa hanno superato i 9 milioni di casi al ritmo di quasi mille morti al giorno. Lo sprint di Joe Biden a volte col fiatone, si concentrata in Michigan, Pennsylvania e Florida. I democratici puntano a espandere la loro azione anche negli Stati del sud considerati solidamente rossi come Georgia, North Carolina e Arizona, per raggiungere i 270 voti elettorali necessari per entrare alla Casa Bianca.
Se il Texas, repubblicano per eccellenza, con i suoi 38 voti elettorali dovesse tingersi a sorpresa di blu domani notte – dopo la grande corsa al voto all’integrazione di giovani professionisti liberal e ambientalisti della Silicon Valley trasferitisi nello Stato dei petrolieri –, allora la riconferma di Trump si fermerebbe e aprirebbe a Biden un successo a valanga.
Il presidente-guerriero non molla. Non si sente battuto dal Coronavirus e definisce i sondaggi sbagliati come quattro anni fa. Nel frattempo prepara legioni di avvocati in ogni Stato. Sostiene che le cifre che contano sono quelle di chi ha votato di persona nell’Election Day convinto che i repubblicani saranno la maggioranza. Si dice anche pronto, secondo Axios, a dichiarare "vittoria" dalla Casa Bianca se nella notte di domani si troverà "in vantaggio". Questo aspetto però inquieta e potrebbe portare la gente nelle strade. Molti sperano che già domani notte, o al massimo venerdì, se la decisiva Pennsylvania non avesse ancora finito i suoi conteggi potremo sapere se Trump alla Casa Bianca avrà ottenuto un rinnovo quadriennale del suo contratto d’affitto o se Biden dovrà preparare le valigie per entrarvi il 21 gennaio 2021.