Sabato 28 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Elezioni Uk 2024: quando sono, gli orari, i sondaggi, la legge elettorale. Il voto spiegato semplice

Laburisti avanti di 20 punti, per gli analisti il voto ha un esito già scritto. Il premier in pectore ha messo nel cassetto il radicalismo di Jeremy Corbyn, ha riportato il partito su posizioni riformiste

Roma, 3 luglio 2024 – Il 4 luglio gli elettori britannici sono chiamati alle urne, aperte dalle 7 alle 22 (dalle 8 alle 23 in Italia). Su una popolazione di circa 68 milioni di persone, sono 50 milioni gli aventi diritto, ossia i cittadini britannici dai 18 anni in su chiamati a esprimere la loro preferenza per eleggere i deputati rappresentanti i 650 collegi in cui è suddiviso il Regno Unito, formato da quattro nazioni. Per la prima volta gli elettori devono presentare un documento d'identità obbligatorio (dopo una modifica introdotta l'anno scorso): fatto comune nel resto del mondo ma non nel Regno. Anche i britannici residenti all'estero, circa 3 milioni, possono votare, indipendentemente da quanto tempo vivono al di fuori dal Paese.

Sommario

I sondaggi: vittoria dei laburisti

Rishi Sunak, attuale capo del governo conservatore, e Keir Starmer, capo del partito laburista e già considerato primo ministro in pectore (i sondaggi danno un vantaggio di 20 punti), sono i due frontman che si sono giocati una delle campagne elettorali più brevi della storia d'Inghilterra. Una corsa che si chiuderà con un voto ampiamente scontato e che riporterà il Labour al numero 10 Downing street dopo quasi tre lustri di opposizione.

Keir Starmer e Rishi Sunak dopo il dibattito tv (foto Ansa)
Keir Starmer e Rishi Sunak dopo il dibattito tv (foto Ansa)

Chi è Keir Starmer

Diventa leader del partito, mette nel cassetto il radicalismo di Jeremy Corbyn, riporta il Labour su posizioni riformiste e lavora tenacemente per la riconquista del potere. Nato 62 anni fa a Southwark, alla periferia di Londra, Keri Starmer è cresciuto nella piccola città di Oxted, nel Surrey, Starmer ha studiato diritto all'Università di Leeds e al collegio Saint Edmund Hall dell'Università di Oxford ed è diventato un avvocato specializzato nell'area dei diritti umani. Procuratore della Corona dal 2008 al 2013, è stato insignito nel 2014 dalla regina Elisabetta II del titolo di baronetto per il suo lavoro come pubblico ministero al Crown Prosecution Service. I genitori, di tradizione operaia, decisero di chiamarlo Keir in onore di Keir Hardie, fondatore del partito laburista inglese. Sposato, due figli, l'uomo che si prepara a conquistare il numero 10 di Downing street tifa Arsenal ed è vegetariano.

Come funziona la legge elettorale

Nel Paese è in vigore il secolare sistema uninominale maggioritario secco del 'first past the post', come recita la definizione in lingua inglese: il che equivale a dire che passa solo il primo candidato, quello che ha ottenuto più preferenze in ognuno dei collegi in palio. Meccanismo che incide sull'assegnazione dei seggi in modo talora molto distorsivo rispetto ai consensi proporzionali: ad esempio, in base alla media dei sondaggi il Labour di Keir Starmer potrebbe conquistare fino a tre quarti dei collegi anche con un 40% scarso complessivo di voti a fronte, laddove si confermi il tracollo pronosticato ai Tories, dati attorno al 20%; mentre il partito populista Reform UK guidato dal leader euroscettico Nigel Farage, con oltre il 15% e il terzo posto nei suffragi accreditato dalle rilevazioni demoscopiche, potrebbe considerare un successo senza precedenti incassare 5 seggi, laddove i Liberaldemocratici, forza centrista più tradizionale e con un pacchetto di consensi più concentrati sul territorio può sperare di ottenerne 40 anche solo con un 12% circa.

Il premier uscente Rishi Sunak  (foto Ansa)
Il premier uscente Rishi Sunak (foto Ansa)

La composizione di Westminster

Nel Parlamento democratico più antico del mondo vengono eletti solo i 650 membri della camera bassa, quella dei Comuni, i cosiddetti 'MP' (Member of Parliament). Mentre quella alta, la Camera dei Lord, non è soggetta al rinnovo elettorale, essendo i suoi componenti scelti per cooptazione (salvo un piccolo drappello residuo di scranni ereditari che peraltro il Labour promette di abolire).

Le quattro nazioni e i seggi

In questa tornata elettorale ci sarà una diversa ripartizione dei collegi nelle 4 nazioni che compongono il Regno Unito in seguito al cambiamento introdotto con la revisione dei confini nelle circoscrizioni elettorali, dovuto principalmente al fattore demografico. In questo modo all'Inghilterra, il territorio più popoloso del Paese (avendo da solo oltre l'80% degli abitanti del Regno), sono stati assegnati 543 seggi, vale a dire 10 in più del 2019; alla Scozia 57 (2 in meno), al Galles 32 (8 in meno); mentre per l'Irlanda del Nord resta il numero invariato di 18.

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Mercati ed economia

Il Labour ha presentato un manifesto in cui s'impegna a mantenere una spesa contenuta, a controllare il debito alle stelle, a promuovere l'edilizia abitativa e a riqualificare le infrastrutture in rovina. L'impatto sui mercati sarà dunque un effetto annunciato e probabilmente minimo. Secondo Bloomberg la sterlina guadagnerà terreno e i pezzi delle case saliranno, anche perché i tassi di interesse sono attesi in discesa probabilmente a partire da agosto, il che consentirà a chi detiene un mutuo variabile di iniziare ad alleggerirsi dopo due anni da incubo. La Cancelliera ombra dello Scacchiere, Rachel Reeves, ha chiarito che intende essere economicamente responsabile. Principalmente concentrandosi sullo stimolo della crescita a lungo termine, piuttosto che su incrementi immediati del potere di spesa dei consumatori. La priorità sarà mantenere le acque calme dopo le elezioni, anche con una maggioranza qualificata.

Il ruolo dell’inflazione

Sul voto peserà certamente anche il forte aumento del costo della vita che ha caratterizzato gli ultimi tre anni, senza contare la recessione appena interrotta e l'andamento dei prezzi energetici. Gli ultimi dati resi noti dalla Bank of England mostrano che l'inflazione su base annuale è scesa a maggio al 2% dal 3,2% di marzo e dal 2,3% di aprile, raggiungendo così il target fissato dalla Boe e flettendo considerevolmente rispetto allo storico picco dell'11,1% dell'ottobre 2022. La banca centrale britannica ha deciso di mantenere una posizione prudenziale e di non tagliare i tassi d'interesse. Dopo la politica restrittiva tenuta negli ultimi tempi, condizionata non solo dalla situazione interna ma anche dalle decisioni delle altre banche centrali, a cominciare dalla Fed e dalla Bce, la Boe ha deciso di mantenere il tasso di riferimento al 5,25%, nonostante fosse stata proposta una riduzione al 5%. Questa politica monetaria, evidenzia la Bank of England, garantirà che l'inflazione mantenga "il target del 2% in modo sostenibile nel medio termine".

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