Roma, 13 gennaio 2024 – Si fa chiamare ‘cat warrior’ (‘gatta guerriera’), ha 52 anni, e ha esultato sul palco al fianco del neoeletto presidente indipendentista William Lai, il vice dell’uscente Tsai Ing-wen. A Taiwan tutti sanno che Hsia Bi-Khim è il braccio destro di Lai che, non a caso, l’ha designata alla vicepresidenza. Dal 2020 è stata il volto che ha rappresentato il paese asiatico negli Usa. Non un’ambasciatrice, attenzione, perché la Cina considera Taiwan una provincia ribelle (mentre quest’ultima rivendica l’indipendenza del 1949) che deve essere riportata sotto il suo controllo. Perciò chiunque scelga di avere rapporti con Pechino deve tagliare le relazioni ufficiali con Taiwan. Per questo motivo i paesi che riconoscono ufficialmente il paese asiatico sono pochissimi e quest’ultimo utilizza l’escamotage dei suoi ‘rappresentanti’. Ambasciatori non de facto, ma quasi.
E' nata in Giappone, da genitori di Taiwan e Usa, ed è arrivata negli Stati Uniti da teenager. Tornata sull'isola, a soli 26 anni era già il punto di riferimento del Partito Democratico Progressista( Dpp), ovvero il partito per cui ha corso alle elezioni del 2024 Lai, per gli affari internazionali.
Il suo nickname, ispirato ai suoi quattro felini, è una provocazione ai ‘wolf warrior’, i lupi guerrieri della diplomazia cinese perché come ha detto di recente all’Economist “i gatti riescono a stare in equilibrio in posti molto delicati", a dimostrazione del suo carattere diplomatico. La sua candidatura a vicepresidente è un forte segnale: vorrebbe dire, infatti, che il Dpp ha intenzione di mantenere inalterato lo status quo nelle relazioni con Pechino senza troppi stravolgimenti. Lo ha detto Lai stesso nel suo primo discorso al Paese: “Mantenere pace e stabilità nello Stretto di Taiwan" è una responsabilità importante, ha rimarcato, aggiungendo che il suo governo "userà il dialogo al posto dello scontro” negli scambi con la Cina. E per farlo ha bisogno delle qualità di ‘cat warrior’. “I gatti possono essere amabili, agili e flessibili”. Sono anche “fortemente indipendenti”. Per questo “non li puoi costringere a fare cose che non vogliono”, ha aggiunto l’indipendentista.
Ma Pechino l’ha già ‘bollata’ come un nemico. Per il paese del Dragone, Hsia Bi-Khim è una "irriducibile separatista per l'indipendenza di Taiwan". Nel 2022 e lo scorso anno, ricorda il Guardian, è finita nel mirino delle sanzioni cinesi e lei e la sua famiglia non possono mettere piede né sul territorio della Cina continentale, né a Hong Kong o Macao.