Madrid, 29 aprile 2019 - Le elezioni anticipate in Spagna presentano tre dati certi: i socialisti del premier uscente Pedro Sanchez sono il primo partito, i popolari toccano il minimo storico e la destra estrema di Vox torna in Parlamento a 44 anni dalla morte di Francisco Franco. Le elezioni anticipate però non hanno espresso una maggioranza chiara, quindi chiunque voglia formare un governo dovrà trattare con gli indipendentisti della Catalogna.
Il Psoe è al 28,7% con 123 seggi (ne aveva solo 85) sui 350 totali e non può quindi allearsi solo con i populisti di sinistra di Podemos che si sono fermati al 14,3% (42 seggi), insieme ai quali in totale non supererebbe i 165 seggi. Sanchez si vede rafforzare nel ruolo di argine alle destre ma non ha una maggioranza 'naturale' per restare alla Moncloa. "Il partito socialista ha vinto le elezioni generali in Spagna e con queste ha vinto il futuro. E ha perso il passato". Le prime parole di Pedro Sanchez dopo la vittoria.
Il Partito popolare di Pablo Casado è al 16,7% e dimezza i seggi che diventano 65. Con i suoi alleati del 'modello andaluso', i liberali di Ciudadanos di Albert Rivera (15,5% e 57 seggi) e l'estrema destra di Vox di Santiago Abascal (10,2% e 24 seggi), non può arrivare alla maggioranza assoluta di 176 seggi. Vox si conferma dopo l'exploit di dicembre in Andalusia, anche se sfonda di poco il muro del 10%. "Questo non è che l'inizio", ha commentato il segretario generale, Javier Ortega Smith, in un discorso in piazza a Madrid, "ognuno dei nostri deputati farà una vera opposizione, gli altri dovranno rispondere alle nostre proposte. Siamo inarrestabili".
L'ago della bilancia potrebbero essere gli indipendentisti catalani dei repubblicani di sinistra (Erc), che avrebbero conquistato 15 seggi. Per ottenere la maggioranza assoluta alle Cortes Generales servono 176 seggi. Con questi numeri, quindi, a un'alleanza di 'izquierda' tra i socialisti e Podemos mancherebbe una dozzina di seggi per assicurarsi il governo del Paese. Diventerebbe a questo punto indispensabile l'appoggio degli indipendentisti, in particolare di quell'Erc che aveva fatto cadere l'esecutivo Sanchez negandogli il sostegno alla legge di bilancio. Tra le altre formazioni indipendentiste, il partito nazionalista basco (Pnv) avrebbe conquistato sei seggi, Junts per Catalunya, il partito di Carles Puigdemont, sette, e un'altra lista basca, EH-Bildu, altri quattro.
AFFLUENZA RECORD -Boom dell'affluenza che ha superato il 75,7%. Un aumento di oltre 9 punti rispetto al 66,48% delle precedenti consultazioni del 2016.