Giovedì 21 Novembre 2024
MARTA OTTAVIANI
Esteri

Elezioni in Russia, Putin sfiora il 90%: "Ora siamo più forti". Gli Usa: voto non libero

Lunghe file a mezzogiorno, l’ora fissata per la protesta: oltre 70 arresti. Il Cremlino esulta: nessuno può farci paura, porteremo a termine i nostri piani

Mosca, 18 marzo 2024 – Ufficialmente Vladimir Putin si avvicina al suo ennesimo trionfo e questa volta è senza precedenti. Le percentuali definitive verranno rese note solo oggi, ma, con lo spoglio arrivato ieri sera a oltre il 50%, il presidente uscente della Russia e neocandidato si aggira intorno all’87,2% dei consensi, molto più del suo massimo storico, raggiunto alle elezioni del 2018 e fissato a 76,69%, e un’affluenza arrivata al 74,22%. I desiderata del Cremlino, insomma, sono stati rispettati in pieno e oggi ci sarà la grande festa non solo per la terza vittoria consecutiva del presidente (a cui vanno aggiunte anche quelle del 2000 e del 2004), ma anche quella per il decimo anniversario dell’annessione della Crimea. "Nessuno può farci paura – ha detto Putin ieri sera in un discorso alla nazione – porteremo a termine i nostri piani". Queste elezioni verranno ricordate come quelle dove la verità è stata contraffa-tta oltre ogni limite. Perché, se da una parte il presidente può sicuramente contare su una parte del Paese che lo appoggia, su questo voto sono piovute accuse di ogni tipo. Non solo gli attacchi ai seggi, del primo giorno. Nel pomeriggio di ieri, sui canali indipendenti su Telegram, sono comparsi video di persone letteralmente portate al seggio e di soldati che facevano il loro ingresso nella cabina elettorale per controllare l’operazione di voto.

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L’emittente indipendente Dozhd ha segnalato che centinaia di schede sono state compilate in modo praticamente identico, tanto che sembravano fotocopiate. I più creativi, le hanno ‘decorate’ con foto di Alexei Navalny il dissidente morto (più che altro lasciato morire) oltre il Circolo polare artico, e con scritte che andavano da ‘Pace’ a ‘Putin all’Aja’. Di tutto questo, nulla trapela sulle emittenti nazionali, tutte prese a esaltare il risultato del presidente e a organizzare collegamenti nelle zone dove l’affluenza è stata più alta. Fra queste ci sono le repubbliche di Donetsk e Lugansk, occupate secondo l’Ucraina e la comunità internazionale e riconosciute come parte della Russia da Putin, dopo referendum considerati farsa praticamente da tutto il resto del mondo. Il bilancio delle persone arrestate ai seggi ieri sera era salito a 74. L’Occidente intero ha condannato il voto russo con la Casa Bianca in testa che ha parlato di "elezioni né libere né giuste".

In Donbass è andato al seggio oltre il 90% degli aventi diritto. Tutti, ovviamente, voti per il capo del Cremlino. Stessa situazione a Zaporizhzhia, mentre a Belgorod ha superato il 96%. Diversa la situazione a Mosca, dove Putin nel voto cartaceo arriva al 63% dei voti, mentre, in quello elettronico, balza magicamente all’89%. Nella capitale l’affluenza ha superato il 66%, con oltre 3 milioni di persone che hanno scelto di votare online. Le altre sono andate al seggio e alcuni hanno scelto di farlo alle 12, ossia per quando era fissata la manifestazione di protesta ‘mezzogiorno contro Putin’. "Vediamo se si presenta qualcuno e se arriva partecipiamo anche noi" spiegano due ragazze in un parco alla periferia della capitale, mentre tengono d’occhio la lontano l’ingresso del loro seggio. Ma, oltre alla polizia, davanti alla scuola N. 1566 ci sono solo due spazzini che cercano di rompere gli accumuli di ghiaccio sui marciapiedi.

Diversa la situazione in centro città, dove davanti a diverse sezioni si sono create lunghe code di persone che hanno raccolto l’ultimo invito di Navalny prima di morire. Segno che fra i quartieri dormitorio e quelli dei benestanti non ci sono solo 20 minuti di metropolitana. "Sono felice di essere qui – dice Daria che, con i suoi 21 anni, abbassa decisamente la media dell’età dei votanti –. Adesso so che tanti la pensano come me e non sono soli".