Roma, 5 luglio 2024 – Nella Gran Bretagna controcorrente che vira verso i laburisti mentre mezza Europa guarda a destra, cambieranno radicalmente molti aspetti della vita politica e sociale. Parola di William John Emmott, che tutti conosciamo come Bill Emmot, giornalista e saggista esperto di economia.
Cosa significa «rinnovamento nazionale» annunciato dal premier Sir Kair Starmer?
"Nell’agenda del nuovo governo ci sono cambi di passo importanti su molti settori che cambieranno radicalmente il volto del Paese. La squadra è affidabile e guiderà il Regno Unito per molto tempo".
Cambierà l’economia?
"Penso che riprenderà a correre perché è stato il problema più grande dopo la Brexit. L’instabilità politica ha frenato gli investimenti delle imprese. Ora con una maggioranza così ampia e un quadro politico più chiaro il Paese ne avrà benefici".
A quando i primi provvedimenti?
"Dopo l’estate il governo varerà una manovra per stimolare l’economia, anche se non credo che nell’immediato ci sarà molto spazio per tagliare sensibilmente le tasse. Il debito pubblico è alto, penso ad una politica fiscale rigorosa".
Welfare?
"Keir Starmer e il suo staff lavoreranno per diminuire le diseguaglianze sociali e migliorare la sanità. E ci sarà un forte impegno sulla transizione energetica perchè anche il partito dei verdi ha ottenuto un buon successo".
Cambieranno i rapporti con l’Unione europea?
"L’intenzione dei laburisti è di avvicinare i rapporti con l’Europa, pur senza stravolgimenti, soprattutto su economia, commercio e azione diplomatica. Vediamo intanto cosa succederà nel secondo turno elettorale in Francia e nelle elezioni Usa con la possibile elezione di Donald Trump".
Sulla Brexit che aria tira?
"Rimarrà per ora, senza dubbio. Per i cittadini inglesi è un problema secondario rispetto ad altri, anche perché vedono che le economie di Paesi come Francia, Germania e Italia hanno problemi".
Lei tornerebbe indietro dalla Brexit?
"Certo, da sempre sono un europeista convinto. L’Inghilterra ne otterrebbe notevoli vantaggi economici e sociali. Ora ho doppia cittadinanza, vivo in Irlanda di cui ho acquisito la cittadinanza. Sono un esiliato europeista".
Rapporti con la Nato?
"L’atteggiamento verso l’Alleanza atlantica non cambia. Quindi viene mantenuto l’impegno a raggiungere il 2,5% del Pil dedicato alla Difesa. E resta l’intenzione di tenere salda la leadership all’interno della Nato stessa".
L’impegno e gli aiuti all’Ucraina?
"La posizione del Regno Unito sull’invasione russa è chiara: l’Ucraina va assistita e aiutata. La Russia è un Paese invasore. Nulla cambia sul piano dell’invio di armi e di atteggiamento politico".
Gaza è un tema aperto.
"C’è grande pressione nell’opinione pubblica affinché i laburisti siano più critici verso la posizione di Israele. Le frequenti manifestazioni di piazza lo dimostrano. Il premier ne deve tenere conto".
L’immigrazione è un nodo da risolvere.
"Penso che il nuovo governo cercherà comunque di regolare i flussi dell’immigrazione clandestina, ma con metodi più accettabili e con maggiore attenzione ai diritti umani".