Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Elezioni Israele a rischio stallo. Netanyahu: "L'unica alternativa a me è un quinto voto"

Con l'89% delle schede scrutinate la destra ottiene 59 seggi, due in meno della maggioranza. Ma manca da scrutinare il voto dell'esercito

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu (Ansa)

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu (Ansa)

Gerusalemme, 24 marzo 2021 - Israele al voto, ed è subito stallo. Si fa meno solida la posizione del premier Benjamin Netanyahu, mentre non è ancora terminato lo spoglio del voto (giunto all'89% delle schede scrutinate).  Al momento il blocco di Netanyahu (Likud e partiti nazionalisti e ultraortodossi) insieme eventualmente a Yamina, ottiene 59 seggi, due meno della maggioranza. Ma Netanyahu tira dritto e in nottata rivendica, parlando ai suoi sostenitori: "L'unica alternativa a un governo della destra guidato da me, è un quinto voto". Secondo il premier "una chiara maggioranza" degli eletti alla Knesset condivide la "sua politica". 

Lo scenario dei partiti

I partiti pro Netanyahu sono il Likud con 30 seggi, Shas 9, Yamina 7, 7 anche a United Torah Judaism, a Religious Zionism 6. I Partiti anti Netanyahu arrivano invece a 61 seggi: Yesh Atid di Yair Lapid ottiene 17 seggi, Blu e Bianco 8, Yislael Beitenu 7, ai laburisti ne vanno 7, a New Hope di Gideon Saarn 6, alla Lista araba comune, 6; a Meretz 5. Inizialmente sembrava che Raàm (la Lista araba unita) fosse rimasta fuori dalla Knesset, i risultati attuali gli assegnano invece 5 seggi. 

Stando così le cose, Il premier israeliano Benjamin Netanyahu potrebbe aver bisogno non solo del sostegno di Yamina ma anche degli islamisti di Ràam per dare un nuovo governo a Israele. Gli islamisti di Mansour Abbas sembrano infatti aver superato la soglia necessaria per entrare alla Knesset mentre il blocco possibile a sostegno di Netanyahu (con Bennett) è sceso a 59 seggi. Manca ancora da scrutinare tuttavia il 12% delle schede, tra cui anche tutto il voto dell'esercito, che potrebbe cambiare di nuovo le carte in campo. Le schede speciali, cosiddette a doppia busta, che mancano ancora da conteggiare sono 450 mila: non solo quelle dei militari, ma anche i voti dei diplomatici e dei malati di Covid-19 e in quarantena.

La proposta della sinistra

Il deputato Yair Golan di Meretz, partito di estrema sinistra israeliano, si è detto pronto a sedere al governo in una coalizione con i partiti nazionalisti di destra di Gideon Sàar e Naftali Bennett per mandare a casa il premier Benjamin Netanyahu. "Credo fermamente che la guarigione di Israele dipenda dall'uscita di scena di Netanyahu", ha affermato. "Sono disposto a sedermi con Bennett e Sàar, se uno di loro riesce a formare un'alternativa. L'obiettivo è sostituire Netanyahu". Consapevole della fragilit di un simile esecutivo, Golan ha riconosciuto che potrebbe durare poco e riportare il Paese alle urne "nel giro di un anno", "ma nel frattempo il processo a Netanyahu andrà avanti e la gente si abituerà alla consapevolezza di poter vivere senza di lui".