Roma, 15 marzo 2024 – Alta tensione nei giorni delle elezioni presidenziali in Russia. Diversi seggi sono stati presi di mira da atti dimostrativi e da attacchi. Come a San Pietroburgo dove una donna di 21 anni ha lanciato una bomba molotov contro un seggio elettorale. Possibili “atti terroristici” che erano attesi vista la situazione nel Paese. Le elezioni che dovrebbero portare a un nuovo trionfo di Vladimir Putin, che come ha riferito la Tass ha votato online, arrivano a pochi giorni dalla morte di Alexei Navalny (principale oppositore al regime di Putin) e in un contesto internazionale sempre più teso intorno alla guerra con l’Ucraina.
In questo scenaro, oggi, un seggio elettorale a San Pietroburgo è stato attaccato con una bomba molotov: lo afferma la commissione elettorale russa. Non risultano vittime.
Una giovane donna ha cercato di dare fuoco al seggio con una molotov, secondo quanto riferito da un funzionario della commissione elettorale locale, nel primo giorno delle elezioni presidenziali russe, segnato da diversi episodi di danneggiamento.
"Una donna di 21 anni ha cercato di lanciare una molotov contro l'insegna di un seggio elettorale" situato in una scuola, ha dichiarato Maxime Meïksine su Telegram. “Queste azioni illegali sono state efficacemente fermate dagli agenti di polizia. Nessuno è rimasto ferito”, ha aggiunto.
L’ordigno molotov è stato lanciato sotto il portico della scuola n. 358, dove sono allestiti due seggi per le elezioni presidenziali iniziate oggi. Il sito di notizie Fontanka riferisce che la bottiglia molotov sarebbe stata lanciata contro un manifesto relativo alle elezioni. In un video che circola sui social russi si vede una ragazza che lancia la bottiglia una prima volta, poi la lancia di nuovo e questa prende fuoco presso l'ingresso della scuola. Secondo "informazioni preliminari" citate da Fontanka, si tratterebbe di una studentessa che ha accettato di compiere il gesto dietro pagamento, su istruzioni ricevute tramite un canale Telegram ucraino.
Sempre in questo contesto diverse persone sono state arrestate in Russia per aver versato liquidi, tra cui inchiostro, in alcune urne. Lo ha indicato la Commissione elettorale centrale russa nel primo dei tre giorni di votazioni delle presidenziali. Tutti gli "aggressori" sono stati arrestati e saranno incriminati, ha dichiarato la presidente della Commissione, Ella Pamfilova, citata dall'agenzia di stampa Interfax, precisando che tutti coloro che hanno attaccato i seggi hanno ammesso di averlo fatto "per denaro", senza essere consapevoli delle possibili conseguenze delle loro azioni. La Pamfilova ha indicato che questi tipi di incidenti rappresentano "atti di terrorismo" e ha escluso che si tratti semplicemente di "fanatismo ordinario". In precedenza, le autorità avevano reso noto che almeno cinque seggi elettorali situati a Mosca, Voronezh e Rostov avevano registrato incidenti di questo tipo.
Le autorità russe hanno anche accusato i militari ucraini di aver condotto un raid aereo contro un seggio elettorale nella zona dell'oblast di Kherson controllata da Mosca e dove si stanno svolgendo le elezioni presidenziali. Lo riporta l'agenzia di stampa Tass citando la commissione elettorale inviata da Mosca.
A Mosca, una donna ha cercato di dare fuoco a una cabina elettorale e ha filmato l'accaduto, secondo supposizioni del canale Telegram Baza, per dare prova del suo gesto ai "criminali che l'hanno costretta a compierlo". Secondo media locali, a Voronezh, una donna ha versato 'zelyonka' - un colorante antisettico molto diffuso in Russia e in Ucraina - in un seggio elettorale nel microdistretto sud-orientale di Borisoglebsk. La polizia della regione di Voronezh ha riferito di aver aperto due casi ai sensi dell'articolo 141 contro residenti locali, di 58 e 66 anni. Il vice capo della Commissione elettorale centrale, Nikolai Bulaev, ha chiesto pene severe per i danni alle urne. A Mosca sono state rafforzate le misure per evitare episodi del genere, ha scritto Ria Novosti.