Roma, 6 luglio 2024 - La Francia si avvicina al bivio. Il 7 luglio 2024 si terranno, a Parigi e nel resto del paese, le votazioni per il secondo turno delle elezioni legislative. Sarà l’ultimo capitolo di una storia cominciata neanche un mese fa, a poche ore dal voto europeo dell’8 e 9 giugno, quando il presidente Emmanuel Macron decise di indire nuove elezioni legislative a causa dello squilibrio politico uscito fuori dalle urne.
Dopo il primo turno di domenica 30 giugno, che ha confermato il Rassemblement National di Marine Le Pen primo partito nel Paese, saranno ora i ballottaggi a comunicare il responso definitivo degli elettori e soprattutto la risposta alla principale domanda che tutti si pongono: l’estrema destra riuscirà a ottenere la maggioranza assoluta nel parlamento francese?
Nella maggior parte del paese gli elettori si recheranno alle urne domenica 7 luglio, dalle 8 alle 18. Inoltre, in alcune grandi città, i seggi elettorali potranno rimanere aperti più a lungo. In città come Parigi, Lione, Marsiglia e Bordeaux gli elettori potranno infatti votare dalle 8 alle 20. Altri uffici invece chiuderanno alle 19, come quelli di Brest, Lille e Rennes. Accedono a questi ballottaggi tutti quei candidati che al primo turno hanno superato una certa soglia mobile che varia in base all’affluenza.
Se in Italia accedono ai ballottaggi i primi due candidati ad aver ottenuto più voti, in Francia può accedere al secondo turno qualsiasi candidato che ha superato la soglia del 12,5 per cento degli iscritti totali. Per comprendere meglio, nel caso in cui l’affluenza fosse stata totale, avrebbero avuto accesso al secondo turno tutti i candidati ad aver ottenuto il 12,5%. L’astensione diviene così un fattore determinante, in quanto se l’affluenza diminuisce, la soglia dei voti necessari per accedere al secondo turno aumenta.
Vista l’elevata partecipazione al primo turno di domenica 30 giugno, con il 66,7 per cento di affluenza, sono state 306 le circoscrizioni in cui sono avanzati tre candidati. A questi dati è però necessario affiancare il contesto politico francese, in questo momento profondamente spaccato in due. Il RN e il suo candidato di punta, Jordan Bardella, è indicato dai sondaggisti in una forbice tra i 240 e i 295 seggi all’assemblea nazionale (la maggioranza assoluta è di 289 seggi). Questi sondaggi non tengono però conto del fenomeno delle desistenze. Sono stati infatti numerosi i ritiri da parte dei candidati del NFP e della coalizione presidenziale di Macron. L’obiettivo di questa strategia è quello di concentrare i voti degli elettori su un solo candidato per opporsi all’avanzata del RN. Nonostante si tratti di partiti molto diversi tra loro, sono state 218 le desistenze e quindi i ritiri in funzione anti-Rassemblement National. A restare infine in piedi per il ballottaggio solo 95 triangolari e 2 quadrangolari oltre ovviamente ai 403 ballottaggi tra due candidati.