Sabato 23 Novembre 2024
ELENA COMELLI
Esteri

Elezioni Francia, il test da primo ministro. Sfida tv su fisco e pensioni: Attal bacchetta Bardella

Mentre Emmanuel Macron mantiene la speranza di trovare una "maggioranza di governo", nonostante la disfatta alle Europee

Parigi, 27 giugno 2024 – Il primo turno delle elezioni legislative anticipate, domenica 30 giugno, si avvicina a grandi passi in Francia. Emmanuel Macron mantiene la speranza di trovare una "maggioranza di governo", nonostante la disfatta alle Europee. D’altro canto, il disordine politico provocato dallo scioglimento dell’Assemblea nazionale rischia di sfociare in una crisi istituzionale dopo il ballottaggio, il 7 luglio. Secondo diversi sondaggi, il Rassemblement National di Marine Le Pen mantiene la sua dinamica elettorale, viaggiando stabile sul 36%. Il Rn è tallonato dall’alleanza di sinistra, il Nuovo Fronte Popolare al 28,5%, mentre i centristi di Emmanuel Macron (Ensemble pour la République) restano in terza posizione, al 21%. Il campo centrista rischia di fare la fine del vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro.

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Secondo il sondaggio dell’istituto Ifop-Fiducial, schizzerà invece la partecipazione dei francesi al voto, stimata al 66%, cioè 18,5 punti di più rispetto alle politiche del 2022 (47,8%). Non bastano a riequilibare la situazione le figuracce collezionate dal candidato premier del Rassemblement National, Jordan Bardella, che anche nell’ultimo confronto televisivo di martedì sera con il premier macronista Gabriel Attal e con il coordinatore nazionale della France Insoumise (Nfp), Manuel Bompard, ha messo in luce la sua scarsa preparazione. In questa, come in altre occasioni, Bardella ha dimostrato che tutte le promesse elettorali della destra non sono che fumo negli occhi per gli elettori e verranno subito archiviate se il Rn dovesse arrivare al governo. Interrogato sul fatto che non propone più come priorità la riduzione dell’Iva sui beni di prima necessità, ma solo quella sull’energia, Jordan Bardella ha spiegato questa scelta con "l’attuale situazione di bilancio prossima al fallimento". Stesso discorso sulle pensioni, tema delicatissimo in Francia, dove la riforma che ha innalzato l’età pensionabile a 64 anni ha scatenato l’anno scorso vere e proprie rivolte di piazza. Bardella ha promesso di ritornare alla pensione a 60 anni, ma anche in questo caso Attal ha dimostrato che non è chiaro con quali mezzi abbia intenzione di finanziare questa marcia indietro. Alla fine la "controriforma" della destra riuscirebbe a mandare in pensione a 60 anni verosimilmente solo pochi francesi, cioè i lavoratori precoci. Riguardo all’abolizione dell’imposta sul reddito per gli under 30, che Bardella vorrebbe mettere in atto entro "la fine" del suo eventuale mandato a palazzo Matignon, il giovane Attal ha chiesto all’ancora più giovane avversario: "Perché un lavoratore di 31 anni dovrebbe pagare le tasse e un consulente di 29 anni dovrebbe smettere di pagarle?". E sulla proposta del candidato della destra di impedire ai cittadini con doppia nazionalità di occupare alcune posizioni ritenute strategiche, Attal ha stimato che "3,5 milioni di francesi con doppia nazionalità si siano sentiti insultati e umiliati".