Stoccolma, 6 agosto 2019 - Pagare per chiedere l’elemosina. È la nuova tassa che ha introdotto l’amministrazione di Eskilstuna, città a ovest di Stoccolma, dove sarà necessaria una licenza per chiedere denaro in strada. Non era mai accaduto in Svezia, sottolinea il Guardian nella sua edizione online. Valida tre mesi, l’autorizzazione – che costa l’equivalente di circa 23 euro – può essere ottenuta compilando un modulo online o di persona presso una stazione di polizia e presentando un documento d’identità in corso di validità. Chiunque ne sarà sprovvisto e sarà sorpreso a mendicare rischia una multa fino a 375 euro.
Jimmy Jansson, consigliere comunale socialdemocratico, ha affermato che il programma, entrato in vigore il 1 agosto dopo quasi un anno di rinvii legali, punta a «burocratizzare» l’accattonaggio provando a «rendere più difficile» la richiesta di denaro alle persone. «Vedremo dove questo ci porterà», ha detto Jansson ai media locali, aggiungendo che il sistema di autorizzazione dovrebbe aiutare a mettere i senzatetto e altre persone vulnerabili in contatto con le autorità locali, in particolare i servizi sociali.
Ma, fatta la legge, come insegna il buon detto popolare, trovato l’inganno. I nuovi regolamenti non vietano la vendita in strada di piccoli oggetti o generi alimentari come le bacche. E così molti mendicanti, per risparmiare i soldi dell’autorizzazione, si sono reinventati in venditori di frutta selvatica. Nel pieno centro di Eskilstuna, la 22enne romena Maria Narcisa ha piazzato otto ciotole di alluminio piene di mirtilli. «Così – ha raccontato ad Aftonbladet – posso continuare a chiedere soldi ai passanti. Il permesso di elemosinare non l’ho chiesto, anche se mi trovo in una zona coperta dalla nuova disposizione del Comune. Non mi fido, non ne vale la pena».
La burocrazia, anche alle alte latitudini, è il nemico. «Mi hanno detto – continua Maria Narcisa – che ci vuole una settimana per ottenere i documenti».
Il Comune, ovviamente, non ha preso bene la contromossa dei mendicanti e ha scatenato una squadra di avvocati per capire come arginare il problema. «Se vendono bacche, è necessario valutare se si tratta di un modo per aggirare la nuova disposizione. In ogni caso – fa notare il capo di vigili urbani Thomas Bergqvist – esistono limitazioni sulle strade in cui si può vendere la frutta selvatica».
Altri questuanti invece hanno deciso semplicemente di spostare la propria attività di qualche chilometro. «Sì, certo – si arrende Jansson – il rischio che i mendicanti si spostino in massa in comuni limitrofi esiste. Ma se la nostra legge si rivelerà efficace, forse anche le altre amministrazioni dovrebbero riflettere. Ogni Municipio, in tutti i casi, è responsabile nello stabilire le proprie priorità».