Dopo il colpo di Stato in Niger alcuni Paesi africani dell’area starebbero seriamente valutando la possibilità di un intervento militare per ripristinare il governo eletto del presidente Mohamed Bazoum deposto dai militari guidati da Abdourahamane Tchiani.
I capi di Stato maggiore dei Paesi dell'Ecowas, Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale in prima fila nella crisi innescata dal colpo di Stato in Niger, hanno "definito” i contorni di un “possibile intervento militare” nel Paese del Sahel: lo ha dichiarato il Commissario per gli Affari politici e la sicurezza del blocco regionale, Abdel-Fatau Musah.
I contorni di un “possibile intervento militare” dell'Ecowas contro i golpisti in Niger sono stati “definiti”, ha annunciato Musah al termine di una riunione dei capi di stato maggiore del blocco dell'Africa occidentale ad Abuja. “Tutti gli elementi di un possibile intervento sono stati elaborati in questa riunione, comprese le risorse necessarie, ma anche come e quando dispiegheremo la forza”, ha dichiarato il Commissario.
Ma cos’è l’Eiowas? Quali Paesi ne fanno parte?
L’Ecowas è la Comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale (in inglese Economic Community of West African States - Ecowas; in francese Communauté économique des États de l'Afrique de l'ouest - Cedeao) e rappresenta un accordo economico stipulato da quindici Stati dell'Africa occidentale nel 1975, e tuttora in vigore. Attraverso l'Ecomog questi Paesi svolgono anche una funzione di cooperazione per la sicurezza dell'Africa occidentale. Ne fanno parte:
- Benin
- Burkina Faso
- Capo Verde
- Costa d'Avorio
- Gambia
- Ghana
- Guinea
- Guinea-Bissau
- Liberia
- Mali
- Niger
- Nigeria
- Senegal
- Sierra Leone
- Togo
I contorni del piano di intervento militare rimangono ovviamente segreti, ma i portavoce dell’Ecowas avrebbero già anche fissato le date e le modalità di un possibile intervento in Niger paese ritenuto, non solo dagli africani, fondamentale per la stabilità dell’area e risorse naturali che possiede, fra cui in particolare l’uranio necessario per il funzionamento delle centrali nucleari.