Giovedì 21 Novembre 2024
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Darya Dugina, gli 007 Usa: "L'Ucraina dietro la sua morte"

E' la figlia dell'ideologo di Putin morta ad agosto in un attentato. Ma il consigliere di Zelensky continua a negare: "Non è un obiettivo nè tattico nè strategico per l'Ucraina"

Darya Dugina (Ansa)

Darya Dugina (Ansa)

Washington, 5 ottobre 2022 - Dietro l'omicidio di Darya Dugina, figlia del filosofo ultranazionalista russo e ideologo di Putin Alexander Dugin, uccisa ad agosto in un attentato, ci sarebbe l'Ucraina. E' quello che ritiene l'intelligence americana e che rivelano fonti al New York Times precisando che gli Usa "non hanno preso parte all'attacco, né fornendo informazioni né altre forme di assistenza". I funzionari riferiscono anche che i servizi Usa non erano a conoscenza dell'operazione e si sarebbero opposti se fossero stati consultati. 

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Darya Dugina: chi era la figlia di Alexander Dugin morta nell'attentato a Mosca

I funzionari americani non hanno rivelato quali elementi del governo ucraino siano i mandanti dell'omicidio della Dugina o se il presidente Voldymyr Zelensky fosse al corrente. Alcuni ritengono, inoltre, che il vero obiettivo dell'attentato fosse il padre. L'ultranazionalista Dugin da mesi esorta Mosca a intensificare la sue guerra contro l'Ucraina e da sempre è uno dei principali sostenitori di una Russia aggressiva e imperialista. Interpellato dal quotidiano americano il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha ribadito che il governo di Kiev non è coinvolto nella morte della figlia dell'ultranazionalista. "In tempo di guerra ogni omicidio deve avere un senso, soddisfare uno scopo specifico, tattico o strategico. Dugina non è un obiettivo nè tattico nè strategico per l'Ucraina", ha detto.

Darya Dugina è morta a Mosca dopo l'esplosione dell'auto su cui era alla guida. Giornalista e politologa, aveva fin dall'inizio sostenuto apertamente la guerra della Russia in Ucraina. Appare tra gli autori di un libro in uscita in autunno proprio sul tema del conflitto: il titolo è 'Libro Z' dalla lettera diventa simbolo del sostegno all'invasione. Aveva lavorato, tra gli altri, per le emittenti filo-Cremlino Russia Today e Tsargrad Tv con lo pseudonimo di Daria Platonovna. A giugno, Dugina era entrata nella blacklist del Regno Unito per "avere espresso appoggio o promosso politiche favorevoli all'aggressione russa dell'Ucraina". A maggio, in un'intervista, aveva descritto la guerra come uno "scontro di civiltà" ed espresso orgoglio per il fatto che sia lei che suo padre fossero finiti nelle liste nere dell'Occidente.

Il padre invece, Alexander Dugin, viene considerato 'il Rasputin di Putin', anche se questa considerazione, così come la sua vicinanza al leader del Cremlino, è messa in discussione da molti in Russia. Il padre di Darya è esponente della corrente eurasista del nazionalismo russo, che promuove la creazione di una superpotenza attraverso l'integrazione della Russia con le ex Repubbliche sovietiche.