Roma, 5 aprile 2024 - L'Ucraina potrebbe compensare la mancanza di missili a lungo raggio con droni capaci di colpire a 2.500 chilometri di distanza e più (3.300 per il Sokol-300). Oggi il capo di gabinetto del presidente ucraino, Andry Yermak, ha spiegato: "Adesso è un momento critico per l'Ucraina. È molto importante che il pacchetto di aiuti venga approvato questo mese (dal Congresso degli Stati Uniti, ndr)”.
La tempesta perfetta per l’Ucraina
Infatti per l'Ucraina si sta avvicinando la tempesta perfetta: scarseggiano le munizioni al fronte per i ritardi di Washington, mancano i missili a lungo raggio per le prudenze di Biden e Scholz, mentre Mosca invece si prepara a mandare al fronte 300 mila nuovi soldati, sostenuti da una produzione interna di armi ormai a pieno regime (Pochi giorni fa avviata la produzione di massa della bomba Fb-3000, 3 tonnellate di esplosivo per scardinare le difese di Kiev, ndr), e da forniture di munizioni e droni da parte di Iran e Corea del Nord.
Armi a Kiev, un problema di impostazione
Il problema resta l'impostazione con cui Usa, Gb e Ue hanno sostenuto il governo di Kiev fino ad oggi: aiuti sì, ma per difendersi, non per contrattaccare. Il cancelliere tedesco Scholz continua a negare i missili Taurus, temendo un attacco ucraino in Russia e la conseguente escalation, lo stesso pensiero del presidente Biden che non vuole vedere militari ucraini sul suolo russo, anche se su alcuni punti, vedi F-16, si è ricreduto (Ma è tutto fermo per colpa del Congresso).
Ucraina può difendersi, ma non attaccare
Così l'Ucraina fondamentalmente può soprattutto difendersi con i sistemi Usa Patriots e quelli italo-francesi Samp/T, ma per attaccare si deve limitare a missili e droni che hanno gittate molto inferiori di quelle degli avversari (vedi i M142 Himars che posso colpire al massimo a 80 chilometri, ndr). I droni di cui dispone l'Ucraina possono già arrivare a Mosca (Distante da Kiev poco più di 800 chilometri), come visto nell'attacco dello scorso anno, ma non possono arrivare nel cuore della Russia, magari alle centrali elettriche/nucleari o alle fabbriche di armi, che sono ancora fuori portata.
Droni a lunga distanza entro fine anno
La soluzione, in attesa che si sblocchino gli aiuti e vengano meno i timori di escalation di Usa e Ue, restano i mezzi Uav a lunga distanza. Secondo il giornale tedesco, che ha visionato dei documenti top secret, Kiev attende entro la fine dell'anno droni con una portata fino a 2.500 km da 10 aziende produttrici. Inoltre l'Ucraina sta facendo da sola: il suo ufficio di progettazione Luch ha sviluppato, partendo da turco Bayraktar, il drone Sokol-300 (Presentato nel 2020 e presto operativo) in grado di coprire fino a 3.300 km, in pieno cuore della Russia e di Putin.