Londra, 10 settembre 2023 - Continua la guerra di droni tra Ucraina e Russia, e mentre Kiev si affida ai sistemi antiaerei forniti dall'Occidente, Mosca punta anche sul contributo dei volontari per intercettare i Uav lanciati contro le sue basi. Anche perché il Cremlino si è reso conto che non tutti i droni sono partiti dall'Ucraina, ma alcuni dall’interno del territorio della Federazione, come spiega l'intelligence britannica nel suo bollettino giornaliero, particolare inquietante per le autorità russe, e cosa che li ha resi più difficili da intercettare.
Infatti calcolando il raggio di azione ad esempio dei droni responsabili del raid del 29 agosto alla base aerea russa di Kresty, vicino al confine estone, secondo gli 007 "sono stati quasi certamente lanciati dall'interno della Federazione russa".
Inoltre il ricorso a volontari, voluto dal governatore della regione russa di Pskov, per prevenire ulteriori attacchi con droni contro la base aerea di Kresty, “indica molto probabilmente una scarsità di personale addestrato di sicurezza in Russia", sottolineano gli 007. Dopo l'attacco del 29 agosto almeno 800 cittadini russi hanno firmato per unirsi alle pattuglie, ma vista la difficoltà di abbattere un drone con armi leggere, si limiteranno a una funzione di deterrente e di segnalazione.