Martedì 12 Novembre 2024

Drone Houthi beffa i radar israeliani e piomba su Tel Aviv. “Usato il nuovissimo Yafa”

Il mezzo UAV è arrivato dal mare e ha colpito a pochi metri dall'ambasciata americana uccidendo una persone e ferendone 8. Mea cupla dell’aeronautica: “Errore umano”, ma secondo gli esperti il nuovo drone si è reso invisibile

Roma, 19 luglio 2024 - Un drone lanciato dai ribelli Houthi ha colpito il centro di Tel Aviv uccidendo un uomo e ferendo almeno 8 persone. L'esplosione è avvenuta a pochi metri dall'ambasciata americana e non è stata preceduta dalle sirene di allarme aereo. L'attacco è stato confermato dall'Idf e rivendicato dal portavoce militare dei militanti yemeniti.

Un drone lanciato dallo Yemen

Il drone è di fabbricazione iraniana, Paese che sostiene gli Houthi e ne condivide l'atteggiamento anti Israele. Daniel Hagari, portavoce militare israeliano ha affermato che il mezzo UAV "molto probabilmente è stato lanciato allo Yemen". Forse era "un Samad-3 modificato per avere una portata più estesa" e raggiungere Israele ad almeno 1.800 chilometri di distanza (Ma gli Houthi parlano di un Yafa, ndr). Secondo il quotidiano israeliano Ynet ha calcolato che il drone ha percorso circa 2.000 chilometri dallo Yemen a Israele attraversando la penisola del Sinai, in Egitto, ed entrare in Israele attraverso il Mar Mediterraneo. Inoltre ha usato diversi percorsi per confondere i sistemi di rilevamento delle Forze di difesa israeliane. Uno scenario di crescente preoccupazione per Israele, forse non più gestibile con la sola contraerea.

Drone Houthi arriva dal mare contro Tel Aviv
Drone Houthi arriva dal mare contro Tel Aviv

Non visto dai radar: l'aeronautica fa mea culpa

L'aeronautica israeliana (Iaf), che aveva quasi sempre coperto il territorio nazionale da questo tipo di attacchi, si è giustificata sostenendo che il drone era stato identificato ma a causa di un errore umano l'allarme non è stato dato in tempo, e non è stato abbattuto. Infatti il fatto che la contraerea non avesse aperto il fuoco non ha fatto scattare le sirene. "Non sarebbe dovuto accadere", ha affermato l'Iaf, assumendosi la piena responsabilità per il fallimento.

Ha raggiunto Tel Aviv dal mare

E il drone, che a sentire i ribelli yemeniti era in compagnia anche di altri tre UAV e un missile balistico, questi ultimi abbattuti dalle forze statunitensi di stanza nella regione, è riuscito invece a raggiungere Tel Aviv dal mare alle 3,12 ora locale, per poi esplodere in aria uccidendo e ferendo. Sul web stanno girando le immagini di un video girato dalla spiaggia che mostra il velivolo avvicinarsi agli edifici della città sul mare, e subito dopo l'esplosione e il boato.

Gallant: "Regoleremo i conti"

La città è stata messa è in stato di massima allerta dopo l'attacco dal sindaco Ron Huldai: "Siamo preparati a eventuali sviluppi. Invito il pubblico a obbedire alle istruzioni". Il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, ha assicurato che "l'apparato della difesa lavora per rafforzare immediatamente tutti i sistemi di difesa e regolerà i conti con chiunque danneggi lo Stato di Israele o diriga il terrore contro Israele". Dichiarazioni che arrivano dopo una riunione con l'Idf, che ha reso nono che più di 200 droni e missili da crociera sono stati lanciati dallo Yemen contro Israele dall'inizio della crisi. Il più pericoloso, fino a ieri sera, fu il missile da crociera che colpì vicino a Eilat a marzo.

Houthi esperti di droni, ma le componenti sono dell'Iran

I ribelli sciiti filo-iraniani fin dal 2014 stanno sviluppano le loro capacità nell'ambito dell'industria dei droni, negando sempre di ricevere i rifornimenti da Teheran. Però secondo gli esperti Usa il loro arsenale dipende dall'Iran e attrezzature, componenti, droni da ricognizione e veicoli da combattimento invisibili ai radar, anche a lunga gittata, sono introdotti di nascosto nello Yemen dai Pasdaran. Nell'arsenale Houthi si contano sicuramente i droni iraniani Shahed-136 con una portata di 2.000 chilometri, visti all'opera negli ultimi anni in Ucraina, e il Samad-3, utilizzato dai ribelli per attaccare gli Emirati Arabi Uniti e l'Arabia Saudita, e ora forse la stessa Tel Aviv. Questi ultimi sfruttano il GPS e "volano autonomamente seguendo waypoint preprogrammati" verso i loro obiettivi, come risulta da un rapporto del 2020 del Centro per gli studi strategici e internazionali.

Samad-3 o il nuovo drone Yafa? Gli esperti: "Molto simili"

Durante la rivendicazione Yahya Saree, portavoce delle forze armate Houthi, ha affermato che contro Tel Aviv è stato usato un nuovo drone, lo "Yafa" (nome arabo di Giaffa), capace di aggirare i sistemi di difesa e il rilevamento radar, chiarendo così come il velivolo militare ha fatto ad arrivare al centro della città. Fabian Hinz, dell'Istituto Internazionale per gli Studi Strategici, però ha sollevato dubbi dopo un attento esame: "Si vede che presenta similitudini molto forti con il Samad-3. Tuttavia, è del tutto possibile che si tratti di una nuova versione di questo modello", con un motore più potente. Mentre Mohammed Albasha, analista del gruppo americano Navanti, ha spiegato che la sua capacità di sfuggire ai radar dipende dal fatto che "probabilmente è dotato di materiali che assorbono le emissioni radar per ottenere la massima invisibilità".