Giovedì 14 Novembre 2024

Un drone Hezbollah buca le difese Idf. Ecco come l’Ababil-T ha beffato l’Iron Dome

Gli analisti israeliani si stanno chiedendo come il Uav del movimento sciita sia potuto sfuggire alla super tecnologia della sua contraerea, scoprendo nel peggiore dei modi che la copertura non è completa

Roma, 14 ottobre 2024 - L'Idf è stato colto di sorpresa: un drone di Hezbollah domenica sera è passato inosservato ai radar e ai sistemi anti aerei e si è schiantato contro una base militare vicino a Binyamina, uccidendo 4 sergenti di 19 anni della Brigata Golani e ferendo almeno 67 militari (Forse è morto anche il comandante della base Herzi Halev, ma mancano conferme). Ma come ha fatto un singolo Uav a beffare le super tecnologiche contromisure di Tel Aviv, come l'Iron Dome (Frutto della tecnologia Usa)?

Un drone iraniano Ababil-3, usato anche da Hezbollah
Un drone iraniano Ababil-3, usato anche da Hezbollah

Uno sciame di droni

Hezbollah ha rivendicato l'attacco effettuato con "uno squadrone di droni d'attacco" contro la base situata a 30 chilometri a sud della città principale di Haifa. Secondo la rivendicazione del gruppo sciita l'attacco è stato una risposta ai raid israeliani di giovedì nel centro di Beirut. Ed è proprio in questa rivendicazione che si trova parte della risposta. Infatti anche L'Idf parla di uno sciame di droni lanciato dal sud del Libano che ha attivato come altre volte gli allarmi israeliani.

Sfuggito ai radar e ai caccia

Alle 19 diversi allarmi nella zona della Galilea occidentale stavano risuonando, a partire da quelli in quota per il lancio di razzi e missili, seguiti da quelli di Nahariya e Acri per il rilevamento dell'intrusione di un velivolo ostile. A questo punto entrano normalmente in gioco le difese antiaeree, ma il numero di droni e il volo a differenti quote avrebbe ingannato le forze di sicurezza israeliane. Nello specifico del caso del drone sfuggito si è appreso che i radar hanno rilevato due Uav da guerra, uno è stato intercettato dai cannoni di una nave della Marina. Mentre l'altro, inseguito da aerei e elicotteri dell'Iaf, è riuscito a sparire nel nulla: il drone volava vicino al suolo ingannando i radar. Poi si è abbattuto sulla base di addestramento.

Lo schianto sulla mensa della base

Un soldato sopravvissuto ha raccontato ad Haaretz di aver sentito uno "strano ronzio sopra la testa" e ha testimoniato che le sirene non stavano suonando in quel momento. Poi l'impatto, avvenuto verso la fine dell'orario di cena, secondo una ricostruzione della tv pubblica Kan: il drone è penetrato attraverso il tetto della mensa della base Golani quando numerosi soldati erano intorno ai tavoli uccidendo e ferendo i presenti.

I micidiali ed economici droni Ababil-T

Secondo l'Alma Center, istituto di ricerca israeliano che si occupa della sicurezza nel nord, Hezbollah avrebbe utilizzato per l'attacco dei droni iraniani Mirsad, noti anche come Ababil-T, prodotti dalla Iran Aircraft Manufacturing Industrial Company (HESA), e i principali Uav presenti nell'arsenale dei miliziani sciiti. Sono droni con un raggio d'azione di 120 chilometri, una velocità massima di 370 chilometri orari, la capacità di trasportare fino a 40 chilogrammi di esplosivo. Possono volare a bassa quota, per sfuggire ai radar, come ad altitudini fino a 3.000 metri". Esistono quattro linee principali, Ababil-2, 3, 4 e 5, di cui Ababil-2 ha una ulteriore serie di varianti. Il programma è un po' datato visto che è iniziato durante la guerra Iran-Iraq. Poi negli anni '90 è arrivato l'Ababil-2, nel 2000 l'Ababil-3, il più grande, scarse invece le informazioni sull'Ababil-4 e Ababil-5, il più recente e più sviluppato. E' un sistema piuttosto grezzo, ma semplice da usare, e dall'indiscusso vantaggio nel fattore economico: costa poco. L'Iran li ha venduti a diversi stati in Medio Oriente, e Hezbollah negli anni ne ha acquistati diversi, per l'Ababil-3 ha anche costruito una grande pista di atterraggio nella valle della Bekaa.