Sabato 21 Dicembre 2024
ROBERTO BRUNELLI
Esteri

Dopo il raid al mercatino. L’ultradestra sfila a Magdeburgo: "La Germania deve cambiare"

Il Paese tedesco è diviso tra rabbia e sconcerto. AfD attacca: adesso bisogna chiudere le frontiere. Ma l’attentatore di origine saudita è un islamofobo probabilmente affetto da una grave malattia mentale.

Un momento della manifestazione di ieri dell’ultradestra. Al centro Alice Weidel, leader di Afd

Un momento della manifestazione di ieri dell’ultradestra. Al centro Alice Weidel, leader di Afd

Fa freddo a Magdeburgo, la folla grida "espelleteli, espelleteli", Alice Weidel ripete il suo mantra: l’attacco di Magdeburgo "non sarebbe stato possibile senza un’immigrazione incontrollata". Con addosso una pesante giacca a vento scura, la leader dell’AfD spiega la linea alla manifestazione del partito dell’ultradestra convocata nella città della Sassonia-Anhalt colpita venerdì sera dal più grave attentato degli ultimi anni, quando Taleb Al Abdulmohsen alla guida di una Bmw nera ha falciato la folla del mercatino natalizio. Cinque morti, e una contabilità dei feriti – tra cui 40 molto gravi – schizzato a oltre 230.

Qui tra i simpatizzanti e militanti del partito dell’ultradestra c’è chi inveisce contro la "stampa bugiarda" e chi paragona l’immigrazione all’Olocausto: "Mai più è adesso". Weidel non ha dubbi: "L’attentatore è un fanatico ex islamista che odia i tedeschi". E ancora: "Qualcosa deve finalmente cambiare nel nostro Paese, dobbiamo poter vivere di nuovo al sicuro". In mattinata, con un post su X, la leader dell’AfD aveva già esposto il suo pensiero: "Lo Stato deve proteggere i cittadini attraverso una politica restrittiva e conseguenti rimpatri".

Dolore, rabbia, sconcerto. La Germania è divisa tra questi sentimenti. Che riecheggiano nelle parole del presidente Frank-Walter Steinmeier contenute nel discorso di Natale, anticipato dalla Dpa: "L’odio e la violenza non devono avere l’ultima parola. Non lasciamoci dividere". Un compito non facile, alla luce delle domande tutt’ora senza risposta che il sangue di Magdeburgo ha portato con sé: prima fra tutte, quella sul perché le autorità tedesche non abbiano dato ascolto alle segnalazioni sulla pericolosità del medico psichiatra saudita. A cominciare dalla richiesta di estradizione arrivata da Riad, addirittura rifiutata: nonostante che contenesse l’avvertimento che Taleb Al Abdulmohsen "può essere pericoloso". Ma non finisce qui: sempre la Dpa cita fonti investigative secondo le quali emergerebbe che l’attentatore è affetto da una grave malattia mentale.

Altre domande, sempre senza risposta: perché non c’era un mezzo della polizia all’ingresso del mercatino natalizio al momento dell’attacco, come previsto dai protocolli di sicurezza? E perché Taleb poteva esercitare come medico, con tutte quelle segnalazioni al suo riguardo? Intanto emergono nuovi dettagli. Innanzitutto, quello rivelato dallo Spiegel, secondo cui Taleb pensava di morire nell’attentato: aveva lasciato un testamento dentro l’auto con la quale è piombato sulla folla, nel quale affermava di voler lasciare tutti i suoi averi alla Croce Rossa tedesca. Non solo. In un’intervista rilasciata ad un blog islamofobo, lo psichiatra venuto da Riad parlava in termini osannanti di Elon Musk e del cospirazionista americano Alex Jones. In un messaggio postato lo scorso giugno affermava: "È la polizia tedesca a fomentare l’islamismo in Germania. Abbiamo bisogno dell’AfD".