Fa freddo a Magdeburgo, la folla grida "espelleteli, espelleteli", Alice Weidel ripete il suo mantra: l’attacco di Magdeburgo "non sarebbe stato possibile senza un’immigrazione incontrollata". Con addosso una pesante giacca a vento scura, la leader dell’AfD spiega la linea alla manifestazione del partito dell’ultradestra convocata nella città della Sassonia-Anhalt colpita venerdì sera dal più grave attentato degli ultimi anni, quando Taleb Al Abdulmohsen alla guida di una Bmw nera ha falciato la folla del mercatino natalizio. Cinque morti, e una contabilità dei feriti – tra cui 40 molto gravi – schizzato a oltre 230.
Qui tra i simpatizzanti e militanti del partito dell’ultradestra c’è chi inveisce contro la "stampa bugiarda" e chi paragona l’immigrazione all’Olocausto: "Mai più è adesso". Weidel non ha dubbi: "L’attentatore è un fanatico ex islamista che odia i tedeschi". E ancora: "Qualcosa deve finalmente cambiare nel nostro Paese, dobbiamo poter vivere di nuovo al sicuro". In mattinata, con un post su X, la leader dell’AfD aveva già esposto il suo pensiero: "Lo Stato deve proteggere i cittadini attraverso una politica restrittiva e conseguenti rimpatri".
Dolore, rabbia, sconcerto. La Germania è divisa tra questi sentimenti. Che riecheggiano nelle parole del presidente Frank-Walter Steinmeier contenute nel discorso di Natale, anticipato dalla Dpa: "L’odio e la violenza non devono avere l’ultima parola. Non lasciamoci dividere". Un compito non facile, alla luce delle domande tutt’ora senza risposta che il sangue di Magdeburgo ha portato con sé: prima fra tutte, quella sul perché le autorità tedesche non abbiano dato ascolto alle segnalazioni sulla pericolosità del medico psichiatra saudita. A cominciare dalla richiesta di estradizione arrivata da Riad, addirittura rifiutata: nonostante che contenesse l’avvertimento che Taleb Al Abdulmohsen "può essere pericoloso". Ma non finisce qui: sempre la Dpa cita fonti investigative secondo le quali emergerebbe che l’attentatore è affetto da una grave malattia mentale.
Altre domande, sempre senza risposta: perché non c’era un mezzo della polizia all’ingresso del mercatino natalizio al momento dell’attacco, come previsto dai protocolli di sicurezza? E perché Taleb poteva esercitare come medico, con tutte quelle segnalazioni al suo riguardo? Intanto emergono nuovi dettagli. Innanzitutto, quello rivelato dallo Spiegel, secondo cui Taleb pensava di morire nell’attentato: aveva lasciato un testamento dentro l’auto con la quale è piombato sulla folla, nel quale affermava di voler lasciare tutti i suoi averi alla Croce Rossa tedesca. Non solo. In un’intervista rilasciata ad un blog islamofobo, lo psichiatra venuto da Riad parlava in termini osannanti di Elon Musk e del cospirazionista americano Alex Jones. In un messaggio postato lo scorso giugno affermava: "È la polizia tedesca a fomentare l’islamismo in Germania. Abbiamo bisogno dell’AfD".