Venerdì 10 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Arabia Saudita, stop ai divorzi segreti. Donne riceveranno sms

Riad, la riforma dal principe ereditario Mohammad Bin Salman per emancipare il diritto di famiglia

Donne saudite, foto di repertorio (Ansa)

Riad, 6 gennaio 2019 - In Arabia Saudita entra in vigore una nuova direttiva del ministero della Giustizia per mettere fine ai divorzi segreti, pratica finora in voga che consentiva al coniuge maschio di ripudiare la moglie senza dovere alcuna spiegazione, rivolgendosi al giudice, e sciogliere il vincolo di punto in bianco, anche all'insaputa della dolce metà. La modifica unilaterale nello stato civile, senza informare la diretta interessata, è il segno di come sono stati improntati finora i rapporti tra i sessi, e di come funzionano il diritto di famiglia e la parità di genere a Riad e dintorni. Ma un primo timido cambiamento è stato introdotto. La novità rientra infatti nel pacchetto nelle riforme promosse dal principe ereditario Mohammad Bin Salman per modernizzare la società saudita.

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I tribunali saranno tenuti, d’ora in poi, a informare le mogli sull’esito delle sentenze di divorzio che le riguardano, e lo faranno attraverso l’invio di un sms, mentre prima i mariti potevano mettere fine al matrimonio senza informare ufficialmente la consorte. Nel messaggio sms saranno indicati il numero del decreto di divorzio e il tribunale che ha pronunciato la sentenza. La notizia riportata dai media internazionali aggiunge che le donne nel Regno saudita potranno avere accesso ai documenti relativi alla risoluzione del loro matrimonio attraverso il portale elettronico del ministero. I tribunali hanno ricevuto una circolare per far rispettare questa direttiva. Le donne interessate potranno anche contattare personalmente la sezione femminile del tribunale, o l’ufficio del presidente del tribunale, per ricevere una copia del documento.

L’anno scorso Riad aveva abolito il divieto per le donne di guidare l’auto da sole, ma restano in vigore ancora tante pesanti limitazioni ai diritti delle donne arabe, in primis l’impossibilità di prendere decisioni importanti in assenza del tutore maschio. La (relativa) emancipazione del diritto di famiglia consente finalmente alla donna di avvicinare una legale di fiducia e abolisce l’istituto del divorzio segreto, informazione che consente alla consorte di prendere cognizione dei fatti, anche per esercitare il diritto a fruire degli alimenti, mentre è ancora da capire se e come la riforma inciderà sull'affidamento dei figli. La monarchia tradizionalista wahabita applica la legge islamica (sharia). Alle donne sono precluese fondamentali libertà, possono fare poco senza il permesso di un familiare o in assenza di un accompagnatore maschile che funge da garante. Finora poteva accadere che una donna continuasse a vivere sotto lo stesso tetto con il marito ignara che l’uomo potesse aver chiesto, e ottenuto nel frattempo, il divorzio, intrecciando volendo una nuova relazione affettiva ineccepibile anche sotto il profilo giuridico, spesso coronata dalle nozze all'insaputa della prima moglie.