Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Discorso sullo stato dell’Unione, Biden su Putin, Gaza e Trump: “Libertà e democrazia sotto attacco come ai tempi di Lincoln”

Intervento politicamente forte sulle questioni internazionali e i nodi interni: dalla sfida alla Cina, alle tasse ai miliardari fino agli attacchi contro l’avversario repubblicano

Roma, 8 marzo 2024 – "Era dai tempi del presidente Lincoln e della guerra civile che la libertà e la democrazia non erano mai state sotto attacco qui in patria come lo sono oggi. Ciò che rende raro il nostro momento è che la libertà e la democrazia sono sotto attacco sia in patria che all'estero, nello stesso momento”. Joe Biden ha iniziato così il suo discorso di circa un'ora sullo stato dell'Unione, in un Congresso diviso a metà: con i dem che si sono spellati le mani a lungo e ripetutamente invocando “altri quattro anni” e i repubblicani rimasti sempre seduti senza applaudire, qualcuno col cappellino Maga contestando il presidente nonostante l'invito al decoro dello speaker della Camera Mike Johnson, che peraltro ha battuto le mani in più occasioni.

Joe Biden durante il discorso sullo stato dell'Unione
Joe Biden durante il discorso sullo stato dell'Unione

“Il problema non è la nostra età ma quella delle nostre idee”

Un discorso politicamente forte, carico di ottimismo, ruotante intorno al "comeback” dell'America, durante il quale il leader dem ha mostrato lucidità e vigore, scherzando anche sui suoi 81 anni, vero tallone d'Achille elettorale: “alla mia età certe cose diventano più chiare che mai. So che non sembra, ma sono qui da molto tempo”. E nella conclusione del suo discorso Biden è tornato sulla questione dell’età anagrafica avanzata, un argomento però usato anche per attaccare il rivale Donald Trump. “Il problema non è la nostra età ma quella delle nostre idee”. Trump che “ha la mia stessa età ma vede le cose in modo diverso”. “La vita mi ha insegnato ad abbracciare la libertà e la democrazia - ha sottolineato il presidente - Un futuro basato sui valori fondamentali che hanno definito l'America: onestà, decenza, dignità, uguaglianza. Altri vedono una storia americana di risentimento, vendetta e punizione. Quello non sono io”.

“A Putin dico: gli Usa non si tireranno indietro”

Due le linee del suo intervento, una sui conflitti internazionali in corso e l'altra di politica interna, con Donald Trump sempre nel mirino, anche se non lo ha mai nominato direttamente. La prima delle 13 bordate è arrivata subito, quando ha parlato della guerra in Ucraina esortando i repubblicani ad approvare gli aiuti a Kiev e accusando il tycoon di “sottomettersi” allo zar. “Il mio messaggio a Putin è chiaro: gli Stati Uniti non si tireranno indietro, io non mi tirerò indietro”, ha scandito. Quindi ha definito “scandaloso” l'invito di Trump a Putin a “fare quello che vuole” con i Paesi Nato che non pagano la giusta quota, ribadendo che con lui, invece, l'Alleanza è più forte, come dimostra la fresca adesione della Svezia, il cui premier era tra gli ospiti in aula della Casa Bianca.

"A Gaza via libera a una missione d’emergenza”

Sul fronte mediorientale, il commander in chief - che arrivando al Capitol ha dribblato in auto le proteste filo palestinesi - ha annunciato ufficialmente di aver ordinato all'esercito Usa “una missione di emergenza” per creare una banchina temporanea sulla costa di Gaza che possa ricevere grandi navi per gli “aiuti umanitari....senza truppe americane sul campo”. Ma ha anche avvisato che Israele “deve fare la sua parte”, non utilizzando gli aiuti “come moneta di scambio”, e che “ha la responsabilità fondamentale di proteggere i civili innocenti a Gaza” in una guerra con costi umani senza precedenti. Il presidente ha anche rilanciato l'appello per un cessate il fuoco immediato di sei settimane e i due stati come unica soluzione per la pace e la sicurezza di tutte le parti.

"Possiamo vincere la sfida con la Cina”

Quanto a Pechino, Biden ha assicurato che gli Usa possono vincere la sfida della competizione per il 21/mo secolo e ha rivendicato di aver fatto molto di più del suo predecessore, "nonostante i suoi discorsi duri sulla Cina”.

USA STATE OF THE UNION
USA STATE OF THE UNION

"Ripristino del diritto all’aborto”

Ma è sul fronte interno dove Biden puntava di più per riconquistare il voto degli americani e risalire nei sondaggi, dove è ai minimi storici. Per questo ha vantato un'economia record "che ora il mondo intero ci invidia”, la battaglia per i diritti riproduttivi, civili e dei lavoratori, la riduzione del debito studentesco, la lotta contro il fentanyl e la violenza delle armi, la difesa del welfare, il rinnovo delle infrastrutture e della catena di approvvigionamento. In particolare ha insistito sul diritto d'aborto dopo l'abolizione della “Roe vs. Wade”, ammonendo che il potere delle donne si farà sentire anche nelle prossime elezioni come nel 2022 e nel 2023. Quindi, riferendosi a Trump, ha assicurato che non “demonizzerà” i migranti dicendo che “avvelenano il sangue del nostro Paese” e ha sollecitato il Congresso ad approvare una legge sul controllo delle frontiere.

"Tassare di più i miliardari”

Infine ha rilanciato la crociata fiscale perché le aziende e i miliardari paghino la loro “giusta quota”, proponendo un aumento delle tasse per loro e sgravi per i poveri. Il finale è ancora contro Trump, per evidenziare il contrasto col suo rivale: “la mia vita mi ha insegnato ad abbracciare la libertà e la democrazia. Un futuro basato sui valori fondamentali che hanno definito l'America: onestà, decenza, dignità, uguaglianza. Per rispettare tutti. Per dare a tutti una possibilità giusta. Per non dare all'odio un porto sicuro. Ora alcune persone della mia età vedono una storia diversa: una storia americana di risentimento, vendetta e punizione. Quello non sono io”.

Il commento di Trump: “Discorso pieno d’odio”

Donald Trump, nonostante alcuni problemi tecnici iniziali, è riuscito a commentare sul suo social Truth il “discorso arrabbiato, divisivo e pieno di odio” di Biden, accusandolo dell'incendio in Medio Oriente per la sua condiscendenza verso l'Iran e della crisi migratoria al confine col Messico.

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