Derna (Tripoli), 18 settembre 2023 – E’ un miracolo. I soccorritori estraggono, increduli, una famiglia di 5 persone rimasta intrappolata in una zona vicina a Derna a distanza di
una settiman a dall’alluvione. C’è un mondo sommerso sotto quelle macerie e un silenzio inquietante ma necessario per udire movimenti, il sibilo di un respiro, una richiesta d’aiuto sotto a tutte quelle rovine. La famiglia è stata salvata ieri da quanto riferito dal Guardian. Un segnale di speranza in un quadro di totale devastazione. Intanto, sta girando sul web un video, la cui data è imprecisata, in cui un giovane cerca disperatamente la mamma tra le macerie e riesce a registrare la sua voce intrappolata tra i detriti. Anch’esso ha rinvigorito ulteriormente le residue speranze di trovare ancora sopravvissuti nelle zone colpite dal disastro.
Il bilancio del disastro: le vittime
È iniziata la conta dei danni causati dall'alluvione devastante di domenica scorsa a Derna, dove proseguono le ricerche di eventuali dispersi nonostante i volontari sul campo facciano fatica oramai a distinguere un cadavere da un altro e lamentano di non avere mezzi sufficienti per continuare a scavare nel fango o a recuperare i corpi finiti in mare. Il caos è imperante, tanto che anche sul bilancio dei morti è scoppiata la bagarre tra la Mezzaluna libica, che giorni fa aveva annunciato una stima di oltre 11mila morti, oggi confermata dall'Onu, e smentita a stretto giro dalla stessa Mezzaluna.
“Siamo scioccati, non abbiamo nulla a che fare con questi numeri”, ha detto il responsabile, Tawfik Shoukri. Le vittime accertate finora, stimano le autorità, sono 3.252, ha annunciato Othman Abdeljalil, 'ministro della salute del governo dell'est legato a doppio filo con il generale Khalifa Haftar. Un altro funzionario della Libia orientale, Osama Al-Fakhry, sottolineando che sono ancora in corso le operazioni di ricerca di eventuali sopravvissuti, ha precisato che pure il numero dei dispersi è incerto.
Gli edifici distrutti
Quel che è certo è che su poco più di 6mila edifici in città, 891 sono andati completamente distrutti, mentre le palazzine sommerse dal fango sono 398. E dal fango e dal mare continuano a essere recuperati cadaveri.
Allarme epidemie
A preoccupare sono “i corpi in decomposizione avanzata. Diventerà impossibile identificarli”, ha avvertito il responsabile di un team di soccorritori tunisini. Ci sono cadaveri incastrati tra le rocce, altri in mare raggiungibili sono con speciali equipaggiamenti. Per questo suona sempre più allarmante l’emergenza epidemie: le Nazioni Unite “sono al lavoro per prevenire la diffusione di malattie infettive” nella città libica.