Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Delfini militari, la Russia li schiera in Crimea

I poveri cetacei, debitamente addestrati, sono a difesa delle navi nel porto di Sebastopoli

Delfini addestrati a Odessa (Ansa)

Roma, 28 aprile 2022 - Intelligenti, veloci e imbattibili in acqua, anche i delfini sono stati reclutati dai russi per la guerra in Ucraina. I poveri cetacei, debitamente addestrati, prima dai sovietici e poi da Putin, ma anche dagli americani (e molti altri), sono considerati un'arma difensiva insuperabile contro attacchi da parte di sommozzatori guastatori, e la Russia li ha schierati in difesa della flotta del Mar Nero all'ingresso del porto di Sebastopoli.

A scoprirlo è stato l'Istituto navale degli Stati Uniti (Usni) attraverso sulla base d'immagini satellitari che hanno mostrato due recinti di delfini posizionati all'ingresso del porto in Crimea, nei giorni dell'invasione russa. A Sebastopoli c'è la principale base navale russa nel mar Nero, e se per i missili ucraini ci sono sofisticati sistemi difensivi, per i sub malitenzionati e per le mine no, quindi entrano in gioco i delfini addestrati. 

Secondo gli analisti Usa si tratta di due delfini addestrati dagli ucraini in Crimea, e finiti nel 2014 nelle mani dei russi, affiancati da altri 5 addestrati e schierati nell'area. I delfini vengono monitorati attraverso segnali eco convertiti direttamente nella strumentazione di controllo, e che permettono agli oparatori di ricevere informazioni in tempo reale su mine o qualsiasi oggetto in movimento sott'acqua.

E non solo i delfini sono arruolabili nella marina russa, infatti nel 2019 fece scalpore un beluga con un'imbracatura con la scritta in russo "Equipaggiamento di San Pietroburgo" trovato a largo della costa norvegese. Oslo fece subito sapere che sospettava che il simpatico mammifero fosse stato addestrato dalla Marina russa per un programma top secret dove i mammiferi della sua specie diventerebbero una vera e propria forza sottomarina, quindi anche di attacco.

Chissà se Putin si riferiva ai beluga e ai delfini, parlando di armi segrete. Certo che Hvaldimir, la balena di Vladimir (Putin) in norvegese, come fu ribattezzato il beluga trovato vicino al piccolo paese di Inga, come super spia non era molto abile: lo notarono i pescatori locali perché infastidiva la loro battuta quotidiana. Poi il comportamento anomalo del beluga, che invece di scappare cercava di afferrare le corde sui lati delle navi, ha alimentato la curiosità dei pescatori. “Era particolarmente socievole, sembrava ammaestrato”. 

Negli anni Ottanta l'Urss aveva un programma, poi fu chiuso con la caduta del muro. Ma dal 2016 Vladimir Putin ha deciso di riaprire tre basi sovietiche lungo la costa artica. E l'anno seguente la Marina annunciò il programma di addestramento dei beluga per operazioni militari nelle acque del nord.