Giovedì 21 Novembre 2024
CHIARA DICLEMENTE
Esteri

Addio a David Crosby, eterno combattente e spirito libero del rock americano

La leggenda aveva 81 anni ed era malato da tempo. Dalla prima chitarra imbracciata a 16 anni alla pubblicazione delle sue canzoni: storia di un mito

David Crosby aveva 81 anni

David Crosby aveva 81 anni

Eterno combattente. Eterno spirito libero. L'uomo che ha incarnato l'utopia della West Coast, negli anni Sessanta, dai sogni psichedelici dei Byrds di "Eight Miles High" a quelli del cuore: "Guinnevere" con Stills e Nash, "Our House", "Almost Cut My Hair" (autentico manifesto della controcultura), "Long Time Gone" (scritta dopo l'assassinio di Robert F. Kennedy), "Delta" e, in collaborazione con Stills e Paul Kantner dei Jefferson Airplane, sotto gli auspici di Joni Mitchell, "Wooden Ships" (prima che arrivasse Neil Young e poi con lui, incontrato sulla strada di Woodstock, per due album che hanno fatto la storia del rock: "Déjà vu", 1969, e "4 Way Street", 1971). "Triad", l'ode all'amore libero. Il fatto è che tutti siamo cresciuti con lui. Abbiamo sognato un mondo migliore, diventando poco a poco adulti disincantati forse, anzi sempre più, ma mai di fondo incapaci di cedere del tutto alla rassegnazione, perché c'era sempre anche la sua voce, che riecheggiava da qualche parte in fondo all'anima. Con lui. Grazie a lui. Ai suoi occhi scintillanti, al suo orgoglio tragicamente "spericolato", a quell'uomo e a quello spirito libero, alter ego (ispiratore in carne e ossa) del mito cinematografico di "Easy Rider" incarnato sul grande schermo da Dennis Hopper

Nato a Los Angeles il 14 agosto del '41, suo padre Floyd direttore della fotografia vincitore di un Oscar (tra i suoi film "Mezzogiorno di fuoco”), la prima chitarra imbracciata a 16 anni, David Crosby è morto nella notte, in Italia, tra giovedì e venerdì. Aveva 81 anni. E fino all'ultimo, ha avuto lo spirito di un ragazzino. Solo pochi anni fa, quasi negli stessi mesi in cui aveva ritrovato il figlio naturale James Raymond (ottimo musicista chiamato da David a esibirsi con lui), era diventato padre di un altro piccolo e di lui diceva "Voglio solo continuare a imparare e a crescere, insieme a Django". A dare la notizia della morte, la moglie  Jane Dance: Crosby è scomparso dopo aver sofferto di "una lunga malattia".  A commentarla per primo, il sodale di una vita, Graham Nash, 80 anni: "È con profonda e profonda tristezza che ho appreso che il mio amico David Crosby è morto. So che le persone tendono a concentrarsi su quanto sia stata instabile la nostra relazione a volte, ma ciò che è sempre stato importante per me e David più di ogni altra cosa è stata la pura gioia della musica che abbiamo creato insieme, il suono che abbiamo scoperto l'uno con l'altro e la profonda amicizia che abbiamo condiviso in tutti questi lunghi anni. David era senza paura nella vita e nella musica. Lascia dietro di sé un enorme vuoto per quanto riguarda la pura personalità e il talento in questo mondo. Ha espresso la sua mente, il suo cuore e la sua passione attraverso la sua bellissima musica e lascia un'incredibile eredità. Queste sono le cose che contano di più. Il mio cuore è davvero con sua moglie, Jan, suo figlio, Django, e tutte le persone che ha toccato in questo mondo".

Senza paura nella vita: nello stesso anno di pubblicazione del capolavoro  "Déjà vu"  la fidanzata di allora di Crosby, Christine Hinton, morì in un incidente d'auto. Crosby ne rimase sconvolto e per lui iniziò un lungo periodo di abuso di droghe, tanto che arrivò ad essere - molti anni dopo, nel '94 - sottoposto a un trapianto di fegato. Si disintossicò completamente solo nel 1986, in carcere (ci era già stato nell'82 per droga e armi; nel 2004 fu di nuovo accusato di possesso illegale di un coltello da caccia, munizioni e marijuana ma se la cavò con una multa e basta). Nel frattempo ha avuto un sacco di figli: oltre a Django e James, Erika, dalla sua ex fidanzata Jackie Gutherie; Donovan, da Debbie Donovan; e in più si è rivelato essere il padre biologico, tramite donazione di sperma, dei due figli della cantante Melissa Etheridge e della sua compagna all'epoca, Julie Cypher. Suo fratello si è suicidato alla fine degli anni '90. Il suo primo album da solista, "If I Could Only Remember My Name" (1971) - il secondo da solista sarebbe arrivato solo 18 anni dopo -, lo realizzò sotto l'effetto di eroina e cocaina (era dipendente di entrambe le sostanze): solo la musica è la salvezza. "Non è che ti siedi e dici: 'Accidenti, penso che diventerò un drogato'", disse a People nel 1990: "All'inizio, negli anni '60, pensavamo di espandere le nostre coscienze. Poi però le droghe sono diventate un mezzo per offuscare il dolore". "Non so perché sono vivo, mentre Jimi Hendrix non lo è, mentre Janis Joplin non lo è..." si meravigliava con la rivista Rolling Stone nel 2014. "Sono stato fortunato". Soprattutto, Crosby non si è mai si è mai arreso, almeno fino all'altra notte. In un'intervista alla fine degli anni '90, in occasione di un suo ennesimo ritorno dal vivo in Italia, continuava ad esserne convinto: "Tutto quello che inseguivamo negli anni Sessanta continua ad essere vero oggi: il nostro credo nei diritti civili e umani, la nostra convinzione che fosse sbagliato avvelenare la terra, l'oceano e l'aria erano cose vere già allora e continuano ad essere vere oggi. E quando vedo le giovani band di adesso che si uniscono per fare insieme un concerto in nome della libertà, band come Pearl Jam, Rem, Beastie Boys, mi rendo conto che loro sono tanto orgogliosamente indipendenti e determinati a far parlare le loro anime quanto lo eravamo noi". Noi, lui: in prima fila con No Nukes nel '79, con Occupy Wall Street nel 2011. Addirittura, già vecchio, con la giovanissima Greta Thunberg.

L'utopia della giustizia. La folle speranza della libertà: come Guinnevere, dagli occhi verdi e dai capelli d'oro. "I gabbiani girano all'infinito, io canto in silenziosa armonia. Saremo liberi", prometteva Crosby. E continuerà a prometterlo per sempre, a chi continuerà a gettare il suo cuore dentro al suo sogno.